Filosofo e teologo tedesco (Amburgo 1694 - ivi 1768). Tipico rappresentante della teologia illuminista luterana, è conosciuto soprattutto per l'Apologie oder Schutzschrift für die vernünftigen Verehrer [...] reale tra anima e corpo. Il suo sforzo di semplificazione, il suo stile popolaresco, la rivalutazione del sensocomune lo avvicinano ai cosiddetti filosofi popolari. Notevole il suo lavoro nel campo della psicologia animale (Allgemeine Betrachtungen ...
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Filosofo italiano (Torino 1900 - Roma 1977). Diresse l’Istituto di studi filosofici e il Centro internazionale di studi umanistici. Il suo pensiero, interessato particolarmente alla filosofia della religione, [...] Jankélévitch) acuto interprete: Preludio alla vita di un uomo qualunque, 1941; L’esperienza comune, 1942; L’indagine quotidiana, 1956; I paradossi del sensocomune, 1970; Il tempo esauito, 1947; Il tempo invertebrato, 1969; Il tempo inqualificabile ...
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Filosofo, critico, letterato (Varsavia 1661 - Parigi 1737); gesuita. Collaborò (1701-1731) al Journal de Trévoux; ma è noto soprattutto per il Traité des premières vérités et de la source de nos jugements [...] all'innatismo e dell'analisi empiristica della conoscenza: il suo principio dell'evidenza, come verità fondata sul consenso generale, anticipa il motivo del sensocomune, e spiega perciò l'influsso esercitato da B. su Reid e sulla scuola scozzese. ...
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Filosofo accademico (315-240 circa a. C.), successore di Cratete nella "seconda" (o "nuova") Accademia, alla quale impresse un indirizzo scetticheggiante e probabilistico. Combatté quindi il dogmatismo [...] stoico, mantenendo tuttavia il concetto della verità del sensocomune (εὔλογον) come fondamento dell'azione pratica. ...
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Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] la vita sociale dell'uomo e ne considera le debolezze con un sensocomune che sbocca inevitabilmente nella satira, egli è il maestro riconosciuto. Nessuno ha saputo meglio di lui «colpir l'umana sciocchezza a volo e cogliere i costumi al vivo mentre ...
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Filosofo tedesco (Prossnitz, od. Prostějov, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938). Fondatore della moderna fenomenologia, ha fornito sostanziali contributi allo sviluppo di un concetto di filosofia [...] . S'innesta a questo punto l'esigenza di prescindere, in un'analisi rigorosa, dai presupposti "obiettivanti" del sensocomune e della teorizzazione scientifica, di prescindere cioè dall'"atteggiamento naturale", che inquadra e categorizza la realtà ...
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Chimico, filosofo, teologo (Bristel Fieldhead, Inghilterra, 1733 - Northumberland, Pennsylvania, 1804). Compì gli studî in parte come autodidatta, in parte (dal 1752) nella Dissenting Academy, [...] J. Beattie, in difesa del primato della ragione e della religione razionale contro il primato del sensocomune (1774); convinto sostenitore della psicologia associazionistica di D. Hartley, la spinse a conclusioni nettamente materialistiche (Hartley ...
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Pubblicista e filosofo (Saint-Malo 1782 - Parigi 1854). Schierato dapprima su posizioni cattolico-tradizionaliste (ispirate al pensiero di J. de Maistre e L.-G.-A. de Bonald), divenne a partire dagli anni [...] e a essi contrappone la fede e la piena sottomissione alla Chiesa di Roma; vi elabora inoltre la teoria del sensocomune o consenso universale come unico criterio di certezza. Per questa via, La M. conduce alle estreme conseguenze il tradizionalismo ...
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Filosofo (Londra 1873 - Cambridge 1958). Studiò (dal 1892) al Trinity College di Cambridge frequentando in particolare le lezioni di H. Sidgwick, J. Ward, G. F. Stout e J. E. McTaggart. Dal 1898 al 1904 [...] di saggi raccolti nei volumi Philosophical studies (1922) e Philosophical papers (post., 1959) furono la difesa del sensocomune (A defence of common sense, 1925) e l'importanza dell'analisi in filosofia. Da una parte M. sosteneva che compito del ...
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Filosofo scozzese (Strachan, Scozia, 1710 - Glasgow 1796), è considerato il fondatore della cosiddetta "scuola scozzese del sensocomune", che ha esercitato la sua influenza, oltre che in Inghilterra, [...] e del pensiero, l'oggetto è dato nella sua immediatezza. Sostenne quindi il ruolo fondamentale dei principi impliciti nel sensocomune, principi autoevidenti ("sono deciso ad assumere per pura fiducia l'esistenza mia stessa e l'esistenza di altre ...
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senso comune
sènso comune locuz. usata come s. m. [dal lat. sensus communis]. – 1. Espressione filosofica, che traduce il greco di Aristotele κοινὴ αἴσϑησις «sensazione comune», con cui si designa l’atto percettivo che fonde in unità i dati...
comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...