Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] la funzione svolta dal costituente scisso in tutta la serie di frasi (4-8).
Secondo l’interpretazione delle proprietà informative, le pseudoscisse sono state spesso considerate varianti formali delle scisse (cfr. Berretta 2002; D’Achille, Proietti ...
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Fra i vari ➔ linguaggi settoriali, quello della medicina interessa da vicino l’esperienza di tutti i parlanti. D’altro canto, i suoi realia di riferimento sono pertinenti a molti altri ambiti più specifici: [...] presenti nel medico-scrittore. Si hanno quindi sia varianti formali del tipo lombo-sacrale / sacro-lombare, sia soprattutto alla sfera sessuale: induratio penis, libido, oltre alla serie di espressioni indicanti le diverse pratiche del coitus, usate ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] secondaria, condividono, in opposizione alla lingua comune, una serie di tratti (Ammon 1998). Certo è che i o per forza in varie discipline. Non esiste, cioè, un criterio formale che permetta di distinguere a priori tra tecnicismo e parola comune. ...
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Sul versante italiano, la comunità alloglotta francoprovenzale interessa tre regioni, la Valle d’Aosta e il Piemonte, provincia di Torino (cfr. fig. 1), e la Puglia (due comuni in provincia di Foggia), [...] a [minˈʤiʀ] «mangiare» (< lat. manducare); la doppia serie riguarda anche altri comuni più conservatori, per es., quelli della Val Cenischia. situazioni comunicative, con preponderanza in quelle formali e ufficiali, mentre quelle informali vedono ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] sempre più spazi, andandosi a sovrapporre ad A nei domini scritti e formali, è stato proposto il termine «diacrolettìa» (Dell’Aquila & di maggior peso e prestigio a quella che, per una serie di ragioni, gode di minore prestigio. Si noti come anche ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] , sul quale la lingua rende disponibili un’ampia serie di semi-preconstructed phrases «frasi semi-preconfezionate», tra rilievi nascevano dal fatto che le collocazioni non hanno equivalenti formali immediati nelle varie lingue (cfr., ad es., l’ingl ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] e quello dell’emissione del discorso non consente il controllo formale tipico dello scritto. Si pensi alle parole troncate a della ricezione e della carica dell’apparecchio generano una serie di enunciati rituali nella conversazione al cellulare (non ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] sonetto CCXIX; permangono quelli rari o fortemente espressivi in serie: m’unge et punge, lappole e stecchi, innarro lingua nazionale.
Questo vale, al di là delle innovazioni formali secentesche, per tutta la poesia lirica, anche settecentesca, almeno ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] marche di un registro aulico.
In misura superiore al registro formale, si nota in quello aulico la generale tendenza a Studi sul D’Annunzio, in Id., Scrittori d’oggi. Segni del tempo. Serie sesta, Bari, Laterza (1 a ed. Torino, Einaudi, 1939).
Reid, ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] semantici, e questo per almeno due ragioni, entrambe molto serie. La prima è di ordine psico-pedagogico, e riguarda base a una diversa ‘logica’. È un caso in cui la marca formale, la proposizione da tipica del complemento di moto da luogo, entra in ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...
coordinato
agg. e s. m. [part. pass. di coordinare]. – 1. agg. a. Ordinato insieme, e più spesso, in senso fig., collegato e diretto a un medesimo scopo: movimenti c.; gli sforzi c. degli alleati; tentativi mal c.; programmi di ricerca opportunamente...