Il termine genere indica un fenomeno morfologico riguardante i nomi (e le parole ad essi riconducibili: aggettivi, pronomi, participi), per il quale in alcune lingue (tra queste l’italiano) ciascuno di [...] : ragazzo / ragazza, merlo / merla, ecc.
Vi sono, però, situazioni in cui la differenza tra esemplare di sessomaschile ed esemplare di sesso femminile non è codificata morfologicamente. È il caso, ad es., di nomi come capra, pecora, zebra, giraffa ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] : Lei) è ambigenere (al pari di tu e di voi): concorda infatti al maschile se l’interlocutore è di sessomaschile (Lei, signore, stia tranquillo!), al femminile, se di sesso femminile (Lei, signora, stia tranquilla!).
Il lei non allocutivo è invece ...
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Sono ambigeneri le parole che possono essere usate sia al maschile sia al femminile senza che si modifichi la forma del suffisso flessivo (➔ genere):
(1) il nipote / la nipote
(2) il giornalista / la giornalista
(3) [...] da parte di donne a professioni solitamente riservate a persone di sessomaschile fa sì che nomi femminili terminanti in -a prima usati per referenti di sessomaschile (guardia, sentinella, recluta) possano ora riferirsi anche a donne. Nomi di ...
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Stato insulare dell’Estremo Oriente. Il nome in lingua locale (Nippon-koku nella forma classica; Nihon-koku nella parlata comune) deriva dalla lettura giapponese del nome cinese del G., Jih Pen Kuo («il [...]
Nel 1925 il Parlamento concesse il suffragio universale maschile, ma nel contempo approvò la Chian ijihō, legge sottolineando la fuggevolezza dei piaceri, si concentrano su passioni quali il sesso e il denaro. Ihara ebbe molti imitatori (fra i più ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] es. nel verbo semitico e in certe forme di origine nominale nel verbo slavo, possono distinguere anche il genere maschile o femminile o neutro.
Psicologia
Nella dottrina psicologica di C.G. Jung, il termine latino persona («maschera») indica quella ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] tendenza a voler distinguere un g. culturalmente costruito e un sesso biologicamente dato porta a trascurare la complessità degli esseri umani e il ruolo dei fattori culturali nella costruzione del maschile e del femminile. Il concetto di g. ha dato ...
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Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] nella maggior parte delle lingue indoeuropee antiche insieme al maschile e al femminile, in origine forse connesso con e limitato quindi a esseri inanimati che non ammettono distinzione di sesso. Attualmente, tra le lingue europee moderne, il n. è ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] «afferrare» (1992 in D. Reid, Il tao della salute, del sesso e della longevità); tzu < cinese cí «genere poetico della lirica yáng «nella filosofia cinese il principio attivo, positivo, maschile dell’universo» (1850 in F. Puccinotti, Storia della ...
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Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] discriminazione sessista radicata sia nel comportamento linguistico maschile che nel sistema linguistico stesso e nel e proprie varietà di lingua specifiche dell'uno o dell'altro sesso. Al di là delle differenze meramente anatomo-fisiologiche fra il ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] , indipendentemente dal luogo, dalla classe sociale, dalla cultura, dal sesso o dall’età. Un’assoluta novità: un parlato pubblico, che di oscillazione, per es. tra il femminile e il maschile di radio (il radio, con riferimento all’apparecchio), tra ...
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sèsso s. m. [dal lat. sexus -us; il sign. 3 è influenzato dall’ingl. sex]. – 1. a. Il complesso dei caratteri anatomici, morfologici, fisiologici (e negli organismi umani anche psicologici) che determinano e distinguono tra gli individui di...
maschile
agg. [der. di maschio]. – 1. a. Di maschio, di uomo, che è caratteristico dell’uomo o riguarda soltanto gli uomini, cioè i maschi: abbigliamento m., abiti, indumenti m., moda m., eleganza maschile; e in contrapp. esplicita o implicita...