Medico (Ferrara 1462 - ivi 1536). Medico personale dei re Ladislao e Ludovico II d'Ungheria, fu poi prof. di medicina all'ateneo di Ferrara. Acuto studioso dei grandi eventi epidemiologici che nel Rinascimento [...] colpirono l'Europa, fornì, tra l'altro, lucide osservazioni sulle manifestazioni tardive della sifilide. Animato da uno spirito critico che lo fece credere "in ciò che è conforme alla ragione", cercò di ostacolare le negative influenze che l' ...
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HERXHEIMER, Karl
Dermatologo, nato a Wiesbaden il 26 giugno 1861. È professore di malattie della pelle all'università di Francoforte sul Meno.
Da lui prende nome la Reazione di H., che consiste in un'accentuazione [...] tanto dei fenomeni clinici quanto delle alterazioni umorali proprie della sifilide che talora consegue alle prime iniezioni di preparati arsenobenzolici. Tale reazione sarebbe dovuta al fatto che la dose del medicamento, insufficiente a uccidere la ...
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. Malattia della pelle, dermatomicosi ulcerativa prodotta da un fungo parassita: l'Accladium Castellani, trovato da Castellani a Ceylan e in Macedonia, segnalato poi in Cina e nella Malesia. Le ulcerazioni [...] possono colpire tutta la superficie del corpo e prendere l'aspetto del piano della sifilide: sono rapidamente migliorate dallo ioduro potassico. ...
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Malfo mazione del cranio dovuta a sinostosi precoce delle suture sagittali e coronale, e caratterizzata da sviluppo considerevole della regione occipitale con appiattimento laterale della testa (testa [...] a pane di zucchero). Tale malformazione è stata attribuita a sifilide ereditaria o a rachitismo. ...
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Ordine di Batteri a forma di spirale, dotati di vivaci movimenti, alcuni provvisti di flagelli. Le S. possono essere parassite o vivere libere nel terreno o nell'acqua; alcune specie sono patogene, come [...] quelle del genere Borrelia, responsabili delle febbri trasmesse dalle zecche, e come Treponema pallidum, agente della sifilide. Alcuni generi sono anaerobi obbligati o facoltativi, altri aerobi. ...
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Medicina e sanità
Luciano Bonuzzi
La complessità del contesto
L'approccio alla medicina veneziana sul principio dell'età moderna pone molteplici difficoltà in parte immanenti all'evoluzione della [...] di S. Maria di Nazareth, risale al 1423, l'ordine di allestimento del Lazzaretto Nuovo risale invece al 1468.
La sifilide, accanto alla lebbra e alla peste, è l'altra grande malattia che catalizza l'assistenza sanitaria rinascimentale. Se dietro i ...
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È la scienza che studia l'uso di sostanze chimiche quali mezzi di distruzione di agenti patogeni. Essa tratta specialmente le infezioni da protozoi più che quelle di origine battetica, le cui tossine sono [...] sodico, che secondo il Hoffmann avrebbe la proprietà di diffondersi rapidamente nell'organismo. Il Roch osservò però che nella sifilide non si hanno effetti durevoli.
Il novasurol o mercurio-clorofenossi-acetato di sodio e veronal, introdotto da Saxl ...
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Medico (Leida 1700 - Vienna 1772). Medico di corte di Maria Teresa a Vienna, ispettore generale dell'insegnamento medico in Austria, fondatore della scuola medica viennese. La sua opera maggiore è Commentaria [...] in Boerhaavii aphorismos (1742-72). È di sua creazione il liquore di van Swieten, usato un tempo nella terapia della sifilide. ...
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PILEFLEBITE (dal gr. πύλη "porta" e ϕλέψ "vena" con il suffisso "ite" caratteristico dei processi infiammatorî)
Agostino Palmerini
Termine generico che in patologia indica le affezioni infiammatorie [...] del fegato (per sepsi secondaria) o secondaria a malattie infettive generali (setticemie, sifilide, specialmente eredo-sifilide) o a peritoniti plastiche, tumori addominali, infezioni uterine, ulcerazioni gastrointestinali, interventi chirurgici ...
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Dermosifilografo, nato a Châteaubriant (Francia) il 4 aprile 1849. Medico dell'ospedale S. Louis fino al 1919. Autore, fra l'altro, di Contribution à l'étude de la bronchopnieunonie (Parigi 1878) e Thérapeutique [...] des maladies vénériennes (Parigi 1894). Preconizzò l'uso del bismuto contro la sifilide, ma non attuò praticamente la sua idea, perché l'esperimento sul cane gli dimostrò una elevata tossicità del farmaco.
Va sotto il suo nome una particolare forma ...
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sifilide
sifìlide s. f. [lat. scient. syphilis, introdotto dall’umanista e scienziato G. Fracastoro, nel titolo del suo poema latino Syphilis, sive de morbo gallico (1530), derivandolo dal nome del protagonista Syphĭlus]. – 1. Malattia infettiva,...
sifilitico
sifilìtico agg. e s. m. (f. -a) [lat. scient. syphiliticus, der. di syphilis (v. sifilide), con suff. arbitrario (per raccostamento agli agg. derivati dai nomi di malattie in -ite)] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio medico: 1. agg....