L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] col ➔ gerundio (avendo fretta ha messo il portafoglio in tasca), nelle quali non si ha isomorfia di forma e significato.
Nei testi narrativi si riducono via via i casi di riferimento anaforico tramite semplici nomi o omissioni di referenti inferibili ...
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Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] s’infarina; chi ca sa fé fé a sa fé «chi sa far fuoco, sa fare» – dove va notato anche il gioco sul significante);
(iv) non raramente i verbi in posizione finale di frase (chi troppo vuole, nulla stringe; cosa fatta capo ha).
(b) Nelle lingue moderne ...
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CAIX, Napoleone
Tullio De Mauro
Nato a Bozzolo (Mantova) il 17 ag. 1845 da Giovanni e da Giovanna Azzolini, studiò presso il ginnasio di Cremona, ove ebbe tra gli insegnanti lo storico e latinista liberale [...] all'etimologia (e più in genere alla storia linguistica), che esige invece una minuziosa ambientazione storica "tanto dei significati quanto delle forme" (p. XLIII). Al seguito del Diez e anticipando la premessa alle Morphologische Untersuchungen dei ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] guidare. Il motivo per cui una parola come rubatore non è entrata nell’uso della lingua è che per esprimere il significato di «persona che ruba» in italiano esiste già la parola ladro, che dunque occupa lo spazio semantico della parola potenziale.
Le ...
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LINGUISTICA (XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210)
Aldo G. Gargani
Alberto M. Mioni
Luigi Rosiello
Paolo Ramat
Filosofia. - Nel Novecento il linguaggio è divenuto un tema centrale della ricerca filosofica, [...] (maggior probabilità d'impiego) parole come fare, cosa, tempo, casa, parole, cioè, foneticamente poco costose e con aree di significato piuttosto ampie e generiche; mentre tra i lemmi di minor frequenza d'uso (minor probabilità d'impiego) si notano ...
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LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] dei l. s. è composto di vocaboli comuni e di termini. Il termine è un vocabolo che assume un solo e ben determinato significato nel l. s. di riferimento; si differenzia pertanto da un vocabolo della lingua comune che possiede in genere più di un ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] che è stato definito «processo ecologico» (Hope 1971: 709). Per es., solo in inglese, non in italiano, pococurante può significare «nonchalant», solo in inglese si può offrire un alfresco dinner, cioè un pranzo all’aperto, solo in inglese piazza può ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] , tipi; ➔ curva melodica) a condizione che si riesca a scomporlo in un insieme di parti discrete e che si individui un significato o una funzione da esso veicolati. Nelle lingue tonali (come, ad es., il cinese mandarino) il compito è semplificato dal ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] declinano (Umberto Saba, “Meditazioni”, in Canzoniere, Torino, Einaudi, 2004)
Tale uso si trova già in Dante, ove il che temporale ha due significati: «quando» (12) e «quand’ecco che, ed ecco che» (13):
(12) Di poco era di me la carne nuda,
ch’ella ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] vista semantico l’indicativo soffre di minori restrizioni degli altri modi, ai quali tende a sostituirsi assumendo anche significati modali non fattuali (ad es. nelle forme colloquiali del ➔ periodo ipotetico dell’irrealtà: Gianni partiva, se poteva ...
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significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...
significanza
s. f. [der. di significare; nel sign. 2, dall’ingl. significance]. – 1. ant. a. Significato. b. Segno, indizio: alcun segnale che gl’iddii avessero mandato in s. della salute di Biancofiore (Boccaccio). 2. In filosofia della scienza,...