I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] 1)
La dialefe, al contrario, prevede che le due vocali contigue, l’una finale e l’altra iniziale, contino come due sillabe nel verso; nella metrica italiana, e soprattutto nella tradizione che si ricollega a Petrarca, la sinalefe è di gran lunga più ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] sottolinea l’ambiguità del termine glide con cui si designano classi di foni molto diversi fra loro: i vocoidi non sillabici quali [w] e [j], le vocali instabili, le transizioni prodotte involontariamente nel passaggio tra un suono e un altro. Nella ...
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Area corticale posta nel lobo frontale sinistro, cruciale per la produzione del linguaggio (➔).
È spesso chiamata area motoria del linguaggio ed è situata nella terza convoluzione frontale, subito davanti [...] era praticamente incapace di parlare: sebbene sembrasse comprendere quanto gli veniva detto, tutto quello che riusciva a pronunciare era la sillaba tan, da cui il nome di Monsieur Tan con cui il paziente è conosciuto. L’esame del cervello di questo ...
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De fin' amor si vient sen et bonté
. Incipit di una canzone del Rex Navarrae Thibaut IV, citato due volte nel De vulg. Eloq., la prima (I IX 3) per documentare la presenza del vocabolo ‛ amore ' nella [...] accentus et eius causa, endecasillabum esse constabit: il verso potrebbe infatti sembrare decasillabo, ma D. lascia intendere che la parola bonté, ossitona per caduta della sillaba finale, vale ancora, metricamente, secondo l'originaria misura. ...
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Verso endecasillabo che prese il nome dal poeta alessandrino Faleco che sembra essere stato il primo ad usarlo stichicamente. Ma insieme con altri versi ricorre assai prima; ad es., in Saffo, in Anacreonte [...] forma d'anapesto o di pirrichio), col secondo che è dattilo ciclico, e gli altri trochei, salvo l'ultimo piede la cui sillaba terminale è, si capisce, indifferente. In latino lo adopera molto Catullo e dopo di lui lo s'incontra in Stazio, Marziale ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] del nome che in linguistica si adotta per indicare il vertice di una gerarchia. Così, ad es., il nucleo sillabico (➔ sillaba) è prominente rispetto ai margini; ma anche la testa di un composto (➔ composizione) è prominente, in quanto obbligatoria e ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] la pronuncia nettamente più bassa e centralizzata ([ɪ] e [ʊ]), rispetto all’italiano, delle vocali alte quando sono brevi, specialmente in sillaba chiusa, come in [ˈfrɪtːo] o [ˈbrʊtːo].
Nella morfologia (Scalco 1986) si osserva tra l’altro che:
(a ...
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diastole
Gian Luigi Beccaria
I metricologi chiamano d. l'avanzamento dell'accento che si verifica nel verso per necessità ritmiche (‛ sistole ' il fenomeno contrario): spesso è difficile stabilire se [...] non è arbitrario, ma favorito per un lato dall'influsso francese e provenzale (lingue che fanno cadere l'accento sull'ultima sillaba sonora, per la nota tendenza a eliminare il ritmo proparossitono). Il caso più noto (è di tutta la tradizione poetica ...
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Una delle funzioni dell’➔accento grafico è quella di indicare quale tra le sillabe di una parola sia accentata, cioè abbia prominenza rispetto alle altre. L’accento può essere distintivo coi monosillabi: [...] evidenza): àncora ~ ancóra, càpitano ~ capitàno. È però obbligatorio segnarlo sui polisillabi che abbiano l’ultima sillaba accentata (ossitoni o, secondo la terminologia tradizionale, tronchi): capitanò (passato remoto di capitanare).
Il gruppo dei ...
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ONOMATOPEE
Le onomatopee (chiamate anche fonosimboli) sono parole o gruppi di parole invariabili che riproducono o evocano un suono particolare, come il verso di un animale o il rumore prodotto da un [...] plin, din don, eccì, brr
Spesso si usano in serie ripetute
bau bau, plin plin, crac crac
o in un’unica sillaba
patapum, taratatà, patatrac
Le onomatopee possono essere usate anche come sostantivi
il tic tac della sveglia, i chicchirichì dei galli, un ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole...
sillabare
v. tr. [der. di sillaba] (io sìllabo, ecc.). – Dividere in sillabe una o più parole; in partic., pronunciarle o scriverle distinguendo le varie sillabe di cui sono composte con una pausa della voce o, nella scrittura, con un trattino...