L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] due tipi di infiniti in -ere: quelli che hanno l’accento sulla desinenza (temére) e quelli in cui l’accento cade sulla sillaba precedente (crédere). Si aggiunge poi il tipo in -rre (porre, dal lat. ponĕre; dedurre dal lat. deducĕre) che deriva dall ...
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L’elisione (dal lat. elisio «atto di rompere») consiste nella cancellazione di una vocale atona in fine di parola, quando questa sia seguita da una parola iniziante per vocale. Il fenomeno ha luogo quindi [...] : così una in una squadra e in un’ancora. In caso di apocope vocalica, invece, la caduta della vocale o della sillaba finale di parola avviene o per troncamento in diacronia (producendo forme ossitone come libertà, città e virtù derivate dalle forme ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] [ˈvɛŋti]; la distinzione è neutralizzata in [ˈpeska], che è sia «frutto» che «attività del pescare». La /e/ in sillaba aperta, chiusa da consonante nasale, e nel dittongo /je/ tende a chiudersi: [ˈbene], [ˈteŋpo], [ˈpjede]. Tendono alla realizzazione ...
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APOSTROFO
Nell’ortografia italiana, l’apostrofo (’) si usa per segnalare la caduta di una o più lettere di una parola.
• Generalmente indica l’➔elisione di una vocale finale
la arte ▶ l’arte
una ape ▶ [...]
dici ▶ di’
fai ▶ fa’
stai ▶ sta’
vai ▶ va’
– in qualche altra parola in cui si verifica il troncamento dell’intera sillaba finale
bene ▶ be’
poco ▶ po’
modo ▶ mo’ (a mo’ di = come)
– secondo un’abitudine ormai in disuso, in alcune preposizioni ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] avverte oscillazione tra la pronuncia chiusa e aperta di e: [ˈdeːʎi] o [ˈdɛːʎi] degli, [ˈkweːʎi] o [ˈkwɛːʎi] quegli. In sillaba chiusa davanti a consonante nasale la pronuncia è sempre chiusa, e si ha quindi [e] invece di [ɛ] in molti casi: [ˈdeŋte ...
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-CIA, -GIA, -SCIA, PLURALE DEI NOMI IN
Nei plurali dei sostantivi femminili terminanti con le sillabe -cia o -gia non accentate, la grafia segue di solito una regola pratica:
– si conserva la i quando [...] ); dunque potrebbe essere eliminata sempre. E questo accade – in una situazione analoga – con i nomi che terminano con la sillaba -scia non accentata
conscia ▶ consce
coscia ▶ cosce
fascia ▶ fasce
Quando invece la i dei gruppi -cia, -gia, -scia è ...
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stenotipia Sistema e tecnica di abbreviazione della scrittura a macchina, che può essere applicata sia con lettere alfabetiche sia con segni stenografici. Le possibilità delle tastiere odierne di connettersi [...] (v. fig.) si può dividere in quat;tro settori: i primi sette tasti a sinistra (SPCTHVR) si usano per indicare le consonanti iniziali di parola o di sillaba; i quattro tasti al di sotto (IAEO) per indicare le vocali medie o iniziali di parola o di ...
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gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive [...] è soggetta a varie restrizioni. La prima è di natura sillabica: l’occlusiva che subisce spirantizzazione deve obbligatoriamente occupare la posizione di attacco sillabico (➔ sillaba). Il processo infatti si attiva solo in posizione postvocalica: è ...
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FORMAGGIERA O FORMAGGERA?
La grafia corretta è formaggiera, perché il suffisso è -iera
olio ▶ oliera
te ▶ teiera
e dunque formaggio ▶ formaggiera
Però, dato che la i di -gie- non si pronuncia, né [...]
In caso di dubbio, è necessario consultare il vocabolario.
Storia
In generale, la i superflua non è ammessa in sillaba non accentata (tranne qualche caso come scienziato, coscienzioso) e tende a regredire rispetto a un secolo fa, quando erano ...
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FONETICA
Leonardo M. Savoia
(XV, p. 622; App. II, I, p. 960; III, I, p. 655)
L'oggetto di studio della f. è costituito dai suoni del linguaggio. In realtà il ruolo dei suoni nelle lingue naturali può [...] è riflessa dalle condizioni di occorrenza nella catena parlata e in particolare nel diverso ruolo che questi elementi hanno nella sillaba. Si noti che la catena parlata è dal punto di vista fisico un flusso continuo di suoni la cui segmentazione ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole...
sillabare
v. tr. [der. di sillaba] (io sìllabo, ecc.). – Dividere in sillabe una o più parole; in partic., pronunciarle o scriverle distinguendo le varie sillabe di cui sono composte con una pausa della voce o, nella scrittura, con un trattino...