Scrittore e poeta ebreo polacco (Zamość 1852 - Varsavia 1915). Considerato il padre della letteratura yiddish moderna, P. diede un notevole contributo anche alla letteratura ebraica, adattandovi differenti [...] correnti letterarie europee (naturalismo, neoromantiscismo, simbolismo). Della sua ampia attività letteraria, P. scrisse poesie, racconti, saggi, drammi teatrali e curò l'edizione di opere in yiddish, si ricordano i racconti Ha-dibbūq we ha-mĕshuggā῾ ...
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Critico russo, nato nel 1886, uno dei fondatori del formalismo.
Nei suoi primi lavori egli si espresse con un linguaggio vicino ancora a quello dei teorici del simbolismo, ma già nel 1917 (con l'articolo [...] sulla struttura dei drammi schilleriani) passò su posizioni formalistiche. Del 1918 è il suo saggio Kak sdelana šinel′ (Com'è fatto "il cappotto" di Gogol′), in cui il racconto è interpretato come skaz ...
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Scrittore cileno (Santiago 1886 - Viña del Mar 1952), prof. d'estetica e di storia dell'arte, direttore del Museo di belle arti di Santiago. Di tendenza naturalista, non disdegnò le note intimistiche e [...] il simbolismo. Ha pubblicato, tra l'altro, raccolte di poesie: Flores de cardo (1908), La casa abandonada (1912), El llamado del mundo (1913), Los pájaros errantes (1915), No más que una rosa (1949); romanzi: La reina de Rapa Nuy (1914), Alsino (1920 ...
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Pittore e scrittore italiano (Viareggio 1882 - Lido di Ostia 1936). Artista dalla pittura influenzata dall'espressionismo tedesco, come scrittore di racconti, prose di viaggio e ricordi V. si colloca tra [...] , 1934; Le chiavi nel pozzo, 1935, ecc.); può considerarsi all'incrocio del bozzettismo toscano dell'Ottocento col simbolismo dannunziano. Ché, se tende al racconto picaresco, alla narrazione spregiudicata di vite e fatti umili e insieme straordinari ...
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Corrente letteraria fiorita in Italia, con epicentro a Firenze, intorno al 1930 e notevole soprattutto nel campo della poesia e della critica, anche se non mancarono significative influenze sul lavoro [...] l’esperienza delle avanguardie primonovecentesche da protagonista, ma non aveva mai assimilato davvero la grande lezione del simbolismo francese. Della immutata validità di tale lezione e della possibilità di restaurare una moderna koinè poetica all ...
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Romanziere turco (İstanbul 1866 - ivi 1945). Tra i principali rappresentanti della scuola sorta intorno alla rivista Servet-i Fünūn ("Il patrimonio delle scienze"), che dal 1895 segnò una grande rivoluzione [...] poetica fondata sull'ispirazione del simbolismo e del naturalismo francesi. U. infatti fu un profondo conoscitore della lingua francese, ma anche dell'inglese, dell'italiano, dell'arabo e del persiano. Le sue numerose opere sono famose per uno stile ...
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Saba, Umberto
Silvia Zoppi Garampi
Il poeta sereno e disperato
Tra i più importanti poeti italiani del Novecento, Umberto Saba è l’unico a non aver vissuto le esperienze dell’avanguardia e del simbolismo. [...] Nei suoi versi vuole rinnovare la tradizione lirica italiana, da Petrarca a Leopardi. Il suo linguaggio è semplice e diretto, come la lingua parlata. I temi che sceglie sono autobiografici, analizzati ...
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Poeta di lingua albanese (Gjakovë, Kosovo, 1942 - Lodève, Francia, 2012). Laureatosi in lettere presso l'univ. di Priština, entrò nel giornalismo. Al realismo socialista della sua prima raccolta (Thirrje [...] "Grida", 1961) è subentrato in seguito un simbolismo ermetico, venato d'ironia: Torzo ("Torso", 1971); Folja ("Il verbo", 1973); Drejtpeshimi ("L'equilibrio", 1981). Ha poi pubblicato, tra l'altro, Buzëqeshje në kafaz (1993), in parte tradotto in ...
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Categoria letteraria con cui la critica indica l’atteggiamento del gusto che si diffuse sullo scorcio del 19° sec., interessando innanzitutto la produzione letteraria ma anche il costume e gli orientamenti [...] non c’è più da una parte la realtà e dall’altra il sogno, ma tutta la vita si presenta sotto specie simbolica. Ciò spiega come il simbolismo, a un certo punto, tenda a distinguersi dal d., quale movimento o scuola a sé, spingendo all’estremo il culto ...
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Movimento poetico russo, detto anche adamismo per indicare la sua tendenza a una realtà naturale più che sociale, che, alla vigilia della Prima guerra mondiale (il manifesto programmatico fu pubblicato [...] nel 1913 nella rivista Apollon), contrapponendosi al simbolismo e alla ricerca dell’ignoto, poneva il fulcro della poesia nell’accettazione del mondo, «senza riserve, in tutte le sue variazioni di difformità e di bellezze». All’a. aderirono, oltre ai ...
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simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli per esprimere un determinato ordine di...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...