Scrittore lituano (Baibokai, Vabalninkas, 1896 - Vilnius 1947); compiuti gli studî a Panevėžys, Pietroburgo e Mosca, tornò nel 1918 in Lituania, a lavorare nella redazione di Lietuvà; divenne poi docente [...] degli dèi", 1957). Ingegno poetico precoce, negli anni di Mosca ebbe contatti proficui con il simbolista J. Baltrušaitis e con M. Gorkij. Coltivò soprattutto la lirica simbolica (Deivė iš ežero "La dea del lago", 1919; Giesmė apie Gedimina̧ "Inno su ...
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Poeta spagnolo (Siviglia 1874 - Madrid 1947), fratello di Antonio. La sua poesia è completamente inserita nell'ambito modernista, a differenza di quella del fratello, a cui però si avvicina per la grazia [...] Ars moriendi (1922), Horas de oro (1938) al clima sensuale ed erotico che è caratteristico del movimento di derivazione simbolista, mentre l'evocazione di una realtà storica attraverso la contemplazione di quadri celebri costituisce il tema di Museo ...
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Poeta ungherese (Érmindszent 1877 - Budapest 1919). Fu redattore del quotidiano Budapesti Napló e collaboratore principale della rivista Nyugat (Occidente). Nelle sue poesie (principali raccolte: Versek [...] élén "Alla testa dei morti", 1918) cantò l'amore, Dio, la malattia, la morte e la tragica sorte della sua nazione in un originale e soggettivo linguaggio simbolista che dà alle sue opere una mistica tendenza e una ieratica elevatezza di tono. ...
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MANDEL′ŠTAM, Osip Emil′evič
Anjuta MAVER
Poeta russo, nato a Varsavia il 3 gennaio 1881 e morto a Vladivostok (pare in campo di concentramento) il 27 dicembre 1936, dopo che per alcuni anni non si era [...] alcun riflesso nei versi da lui solo sporadicamente pubblicati nelle riviste Novyj mir e Zvezda.
Giunto, attraverso la scuola simbolista, al neo classicismo del gruppo "Acmeista", M. è un poeta dalla forma nitida, incisiva e originale, ma spesso ...
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Poeta francese (Parigi 1821 - ivi 1867). Pur fra interpretazioni diverse o opposte, è ritenuto l'iniziatore di un nuovo corso poetico, e la sua opera viene collocata fra le più alte espressioni della poesia [...] amici più vicini (Gautier o Sainte-Beuve), ma esercitò subito un'influenza notevolissima sul Parnasse, e poi sulla scuola simbolista; e quindi grande suggestione ebbe su Verlaine, su Mallarmé, su Rimbaud, e su tutta la successiva poesia francese ed ...
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MACRÌ, Oreste
Anna Dolfi
Ispanista, nato a Maglie (Lecce) il 10 febbraio 1913. Titolare dell'insegnamento di Lingua e letteratura spagnola presso l'università di Firenze dal 1952 al 1983, italianista, [...] . Chiappini, La metodologia comparatistica di Oreste Macrí, in Sallentum, 3 (1981), pp. 33-62; E. Biagini, Aspetti della ''realtà'' del simbolo in Oreste Macrí, in Paradigma, 6 (1985), pp. 11-44; G. Chiappini, Macrí e la mens hispánica, ibid., pp. 45 ...
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Hrabal, Bohumil
Giuseppe Dierna
Narratore ceco, nato a Brno-Židenice il 28 marzo 1914, morto a Praga il 3 febbraio 1997. Nella sua vita H. svolse numerosi mestieri - minutante notarile, commesso viaggiatore, [...] la sua peculiare metafisica.
Se i suoi inizi lirici si muovono ancora nei limiti di una poetica decadente e simbolista, i versi raccolti in Ztracená ulička (1948, ma pubblicati solo nel 1991; trad. it. La stradina perduta, 1993), testimoniano ...
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Poeta russo (Ovstug, gov. di Orlov, 1803 - Carskoe Selo 1873). Visse a lungo in missione diplomatica (1822-44) in Germania, ove conobbe F. W. J. Schelling e H. Heine, e poi a Torino. I versi del primo [...] sue liriche (1854). Del 1868 è la prima raccolta completa, Stichotvorenija ("Versi"). Ma fu con la nascita del movimento simbolista che T. ottenne il riconoscimento di maggior poeta del secolo dopo Puškin, e fu apprezzato per la ricerca espressiva ...
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Poeta italiano (n. Milano 1951). Ha fondato e diretto la rivista letteraria Niebo (1977-79) e ha svolto attività di traduttore (C. Baudelaire, M. Blanchot, M. Maeterlinck, ecc.). Vincitore nel 2005 del [...] una precisa linea di tendenza nel recupero del potere misterioso della parola, in una direzione tra neo-orfica e neo-simbolista. E di questa tendenza De A. è stato a lungo considerato caposcuola, benché la forte concentrazione del suo discorso, la ...
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GIRIBALDI, Alessandro
Massimiliano Manganelli
Nacque il 4 nov. 1874 a Porto Maurizio; trascorse la giovinezza tra Oneglia, Sanremo e Genova, al seguito del padre Raffaele, ufficiale nelle capitanerie [...] dei trittici, in Scrittori e riviste in Liguria fra '800 e '900, Genova 1980, pp. 139-153; G. Viazzi, A. G., in Dal simbolismo al déco, a cura di G. Viazzi, I, Torino 1981, pp. 100 s.; P. Boero, Tra Otto e Novecento, in La letteratura ligure. Il ...
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simbolista
s. m. e f. e agg. [der. di simbolo, sull’esempio del fr. symboliste] (pl. m. -i). – Chi si esprime in forme simboliche; in partic., scrittore, artista seguace del simbolismo: i s. francesi dell’ultimo Ottocento; con funzione appositiva:...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...