(ebr. Shim῾ōn) Nella Bibbia, il secondo figlio di Giacobbe e di Lia, e la tribù ebraica che da lui viene fatta discendere. La tribù occupò la regione all’estremità meridionale della Palestina, in gran parte desertica o adibita a pascoli, e non ebbe molta importanza nella storia ebraica ...
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(ebr. Shim῾ōn) Nel Vangelo di Luca (cap. II), anziano che in occasione della presentazione di Gesù al tempio, recita il cantico Nunc dimittis, predicendo a Maria che una spada di dolore le attraverserà l’anima ...
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Missionario (n. Château-du-Loir 1814 - m. in Corea 1866), sacerdote secolare (1837), poi delle Missioni estere di Parigi; inviato in Tonchino, fu fatto prigioniero dalle autorità locali; liberato (1843), passò (1844) in Manciuria e fu vicario apostolico (1854) della Corea; sfuggito a una prima persecuzione (1856), fu poi decapitato con tre compagni. Beatificato da Paolo VI nel 1968, è stato canonizzato ...
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Monofisita (m. Costantinopoli sec. 6º), vescovo di Bēth Arshām, presso Seleucia del Tigri (500 circa), avversario del nestorianesimo; ci restano alcune sue lettere, in siriaco, interessanti per la storia del cristianesimo in Persia. Fu detto il disputante persiano ...
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Agiografo bizantino (secc. 10º-11º), al servizio della corte imperiale bizantina, al tempo dell'imperatore bizantino Basilio II il Bulgaroctono (976-1025); raccolse una vasta serie di racconti agiografici, [...] e aggiunte di nuove leggende, sicché riesce oggi piuttosto difficile determinare il nucleo originale e fondamentale dovuto a Simeone. A lui si attribuiscono anche altre opere, di contestata autenticità. Festeggiato nella Chiesa greco-ortodossa come ...
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Scrittore e mistico bizantino (Galatai, Paflagonia, 949 circa - Palukiton 1022). Formatosi a Costantinopoli, entrò (977) nel monastero di Studion; trasferito (978) nel monastero di San Mamas, vi fu ordinato (980) prete e divenne egumeno. Dopo lunghe polemiche fu esiliato (1009) dall'altra parte del Bosforo, prima a Crisopoli poi a Palukiton. Riabilitato e riconciliato con il patriarca di Costantinopoli, ...
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Figlio di genitori originarî di Edessa (Antiochia prima metà del 6º sec. - ivi 592), già a sette anni sarebbe salito sulla colonna, che, secondo una biografia tarda, cambiò più volte. Consacrato sacerdote a trentatré anni, fu circondato da devozione e ammirato rispetto fino alla morte, anche per la fama di grandi miracoli. Gli si attribuiscono inni, epistole, di cui una giunta fino a noi, e 27 discorsi ...
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Asceta (n. Sis in Cilicia 390 circa - m. 459); condusse vita penitente, prima in un monastero poi in una casupola presso Tell Neshim; quindi si ritirò su una colonna. Su di essa avrebbe vissuto 37 anni, senza mai scenderne, anzi senza potersi neanche sedere o sdraiare, procurandosi così terribili piaghe. Acquistò grande rinomanza come taumaturgo; di dubbia autenticità gli scritti a lui attribuiti. ...
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(serbo Hilandar) Monastero serbo del Monte Athos, fondato da Simeone Nemanja e suo figlio s. Sava nel 1198, sulle rovine di un antico monastero greco. Ebbe dai successivi regnanti serbi privilegi e donativi, [...] accolse tesori e opere d’arte, diventando la roccaforte principale dell’ortodossia serba ...
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Metropolita di Kiev (n. in Moldavia 1596 - m. Kiev 1647), figlio di Simeone M., ospodaro di Valacchia e Moldavia; fu educato nell'istituto ortodosso di Leopoli e nel 1631 fondò presso la Kievo-Pečeskaja [...] Lavra un istituto superiore "per l'insegnamento delle scienze libere", da cui si sviluppò l'Accademia ecclesiastica di Kiev. Ottenuto da Ladi slao IV, re di Polonia, il riconoscimento della parità della ...
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stilita
(o stilite) s. m. [dal gr. eccles. στυλίτης, der. di στῦλος «colonna»] (pl. -i). – Asceta cristiano che per mortificazione si adattava a vivere in cima a un pilastro o a una colonna (pratica propria dell’Oriente, che nella Chiesa greca...
vecchio
vècchio agg. e s. m. [lat. tardo e pop. vĕclus per il lat. class. vĕtŭlus, dim. di vetus «vecchio»]. – 1. a. Che è molto avanti negli anni, che è nell’età della vecchiaia (contrapp. a giovane e distinto da anziano, che però è molto...