Scrittore (Palermo 1893 - Roma 1976). Provvisto di una larga cultura umanistica, con accentuati interessi linguistici e filosofici, cominciò a pubblicare sotto varî pseudonimi sin dagli anni Trenta (Sul [...] alla neoavanguardia, è da porre in rapporto con la sua lunga maturazione; oltre alla lezione futurista in essa agiscono i successivi influssi di Joyce, di Gadda, del nouveau roman, che portano P. alla dissoluzione della sintassi tradizionale. ...
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Critico letterario, nato a Frattamaggiore (Napoli) il 12 ottobre 1901. Già redattore dell'Italia letteraria e direttore dei quaderni internazionali di Poesia (1945-1948), è collaboratore di numerosi periodici [...] ; Bibliogr. e iconografia del futurismo, Firenze 1959, ecc.), e pareccbie raccolte di saggi critici e articoli polemici (Sintassi, Milano 1936; Ricerche di stile, Firenze 1939; Prosatori e narratori del Novecento italiano, Torino 1950; Tra racconti ...
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Scrittore, nato ad Alì Marina (Messina) il 10 ottobre 1919. Laureatosi con una tesi su Hölderlin, ha esercitato la critica d'arte, e nel 1957 ha pubblicato Codice siciliano (nuova ed. accr. 1978), raccolta [...] quest'ultima opera D'A. si è servito di un linguaggio diverso, ricorrendo a un lessico comune e a una sintassi elementare, allontanandosi volutamente dal linguaggio composito di Horcynus Orca.
Bibl.: E. Vittorini, Notizia su S. D'Arrigo, in Il Menabò ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] vere, stampato a Chieti nel dicembre 1879, è un libro tutto carducciano.
Carducciani sono i metri, il linguaggio, la sintassi di questa raccolta, che pure non ripudia reminiscenze da Foscolo, Leopardi e, finanche, Aleardi; carducciani il paesaggio e ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] (1999), Da Dante alla lingua selvaggia. Sette secoli di dibattiti sull’italiano, Roma, Carocci.
Nencioni, Giovanni (1983), La “Sintassi italiana dell’uso moderno” di Raffaello Fornaciari, in Id., Di scritto e di parlato. Discorsi linguistici, Bologna ...
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Arte
Corrente artistica sviluppatasi tra il 1960 e il 1970 negli Stati Uniti d’America. Definita minimal art, ma anche strutture primarie, ABC art, antiform, cool art, topological art, è caratterizzata [...] generativo-trasformazionale, in cui A.N. Chomsky propone di riportare la massima attenzione sulla sintassi, in particolare la NS (narrow syntax, o sintassi in senso ristretto), vista come punto di collegamento fra i diversi livelli linguistici, dalla ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] De vulgari eloquentia, ma in ogni altro suo testo. Perfino nella Vita nova, un testo caratterizzato da parole e da sintassi esilissime, si trovano termini della fisica, della geometria, della matematica, sul tipo di «retta» (V, 1), «un grave» (XI, 3 ...
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ANGELONI, Francesco
Anna Buiatti
Nacque a Terni probabilmente dopo il 1559. Non sappiamo niente dei suoi studi giovanili e il collocare in questo primo periodo la composizione delle sue novelle rimane [...] alcune si sente l'influsso della novellistica spagnola, specialmente di Cervantes, con tracce di spagnolismi anche nel lessico e nella sintassi. Ci sono anche esempi di novella a sfondo pastorale, come quella ispirata ai fiumi Velino e Nera. La forma ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] prevalgono sulle altre componenti tematiche e linguistiche proponendo una sempre più intensa e arrovellata analisi di sé: lessico e sintassi, più che mimare i tratti del parlato, si adeguano a ritmi ormai scopertamente saggistici fino a fare talvolta ...
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Il sistema e il modo di separare in un testo scritto i periodi e i vari elementi della proposizione con segni convenzionali (segni d’i.), per rendere più chiaro il senso, indicare le pause e le inflessioni [...] Quest’uso sulla fine del Duecento subisce modificazioni per effetto dello studio, più ampio e approfondito, della grammatica e sintassi; i maestri bolognesi di ars dictandi (grammatici, notai e dettatori), nelle loro Summae, della fine del 13° sec. e ...
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sintassi
s. f. [dal gr. σύνταξις «associazione, organizzazione», comp. di σύν «con, insieme» e τάξις «sistemazione»]. – 1. Nella linguistica descrittiva, una delle quattro parti tradizionali della descrizione linguistica, che ha per oggetto...
sintano
s. m. [dall’ingl. syntan, comp. di syn(thetic) «sintetico» e tan(ning) «concia»]. – In chimica organica, nome generico di prodotto sintetico idrosolubile sostitutivo dei materiali vegetali concianti, generalm. ottenuto per condensazione...