completezza logica
completezza logica il termine completezza viene utilizzato in logica con due diversi significati; si parla infatti di completezza semantica o di completezza sintattica di un sistema [...] possibile stabilire in un numero finito di passi se la formula è dimostrabile oppure no. Il calcolo degli enunciati è sintatticamente incompleto; infatti, se A è una formula atomica, allora né A né ¬A sono tautologie, quindi nessuna delle due formule ...
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metateoria
metateorìa [Comp. di meta- e teoria] [FAF] Nella logica matematica, l'analisi di una teoria, detta teoria oggetto; si distingue tra m. sintattica, che ha per oggetto le proprietà formali delle [...] espressioni della teoria, e m. semantica, che studia anche i signif. dei simb.; più generic., come calco dell'ingl., come sinon. di metafisica ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] 23) chi le tocca son sue
In generale, e come si nota dagli esempi elencati, la frattura della normale sequenza sintattica, e quindi la mancata coesione – quali che siano le sue ragioni, stilistiche o psicologiche – non pregiudica la coerenza testuale ...
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Linguistica
Mutamento di un suono per effetto della presenza di un altro uguale o simile nella stessa parola, più raramente in una parola vicina ( d. sintattica). Così i due r del lat. peregrinus sono [...] stati dissimilati in l-r nel lat. volg. pelegrimus, da cui l’ital. pellegrino; i due d di un *medīaiē da *mediei diē sono dissimilati in r-d nel lat. merīdiē ecc.
Psicologia
In psicologia sociale, opposizione ...
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Logico e matematico statunitense (Augustów, Polonia, 1897 - New York 1954); prof. (1944) all'univ. di New York. Nel 1921 diede la prima dimostrazione della completezza sintattica del calcolo proposizionale [...] e dell'indecidibilità del calcolo dei predicati; poco dopo introdusse, indipendentemente da L. Wittgenstein, il metodo delle tavole di verità per la logica elementare, proponendo inoltre un sistema formale ...
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Una frase incidentale (detta anche semplicemente incidentale) è una frase inserita all’interno di un’altra frase (detta frase ospite) con cui non forma una struttura sintattica. La frase incidentale, cioè, [...] incidentali si inseriscono all’interno di una frase o di un periodo, a cui si affiancano o di cui interrompono la sequenza sintattica senza formare con essi un’unica struttura (1 a.-b.):
(1) a. Napoleone ‒ è noto a tutti ‒ fu un grande stratega
b ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...]
b. studenti e docenti hanno espresso il loro dissenso
In alcuni casi l’assenza di determinanti è connessa alla funzione sintattica che il sintagma nominale svolge nella frase: in posizione predicativa (➔ predicato, tipi di) il nome è nudo se non ha ...
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costrutto (sost.)
Lucia Onder
Il termine ricorre sempre in rima, tre volte nella Commedia e una nelle Rime. È voce di senso scolastico e indica una costruzione sintattica, un periodo, una frase che comunichi [...] un'idea: Rime CVI 55 Ma perché lo meo dire util vi sia, / discenderò del tutto / in parte ed in costrutto / più lieve, sì che men grave s'intenda; Pg XXVIII 147 vidi che con riso / udito avean l'ultimo ...
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u'
Ugo Vignuzzi
Avverbio di luogo diffuso particolarmente nei dialetti toscani (all'infuori del fiorentino), nei quali compaiono anche forme come ‛ uve ', ‛ duve ', probabilmente legate alla protonia [...] sintattica (cfr. Castellani, Nuovi Testi 41). Al riguardo è notevole il fatto che u' compaia solamente nella Commedia e in due casi delle Rime (quasi sempre all'inizio di verso, cioè in posizione protonica per eccellenza), mentre è del tutto ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] Le lingue a toni, infatti, assegnano all’altezza delle sillabe non soltanto un valore espressivo, o tutt’al più sintattico e pragmatico in certi contesti, bensì propriamente semantico e lessicale. Vale a dire che una parola può cambiar di significato ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...