terzina
Ignazio Baldelli
1. D., come ben si sa, è innovatore, dal di dentro, di schemi metrici ereditati dalla tradizione anteriore: basti pensare alle novità della sestina dantesca, rispetto al modello [...] verso e sulla t. dantesca (Scaglione, Beccaria, Boyde).
Partendo da casi in cui ci sia perfetta coincidenza fra il verso e un'unità sintattica, fra la stanza e il periodo (o, nel caso di una canzone, fra le varie parti della stanza e il periodo), si ...
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L’➔elisione è il fenomeno per il quale in italiano si cancella (si elide), all’incontro di due vocali (specie se identiche) appartenenti a parole diverse successive, quella con cui termina la prima delle [...] due. Tale fenomeno, operante a livello fonetico (➔ fonetica sintattica), trova riscontro nella maggior parte dei casi anche a livello di ➔ ortografia.
Ecco una lista parziale degli elementi lessicali coi quali il fenomeno si manifesta con una certa ...
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cive
Andrea Mariani
. Il sostantivo è un indubbio latinismo, compare solo nella Commedia ed è sempre in rima. Non sembra che vi sia alcuna differenza semantica con l'assai più usato ‛ cittadino ' (v.). [...] Anche l'uso del termine non è diverso da quello attuale del vocabolo " cittadino ", e solo si può notare una differenza sintattica fra l'occorrenza di Pg XXXII 101 e quella di Pd VIII 116.
Delle quattro occorrenze registrate dal Fiammazzo, quella di ...
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(o inarcatura) Superamento logico e sintattico del limite ritmico del verso, ottenuto con la collocazione nel verso successivo di un termine strettamente connesso ad altro del precedente (Ma sedendo e [...] / silenzi, G. Leopardi). Mentre poeti come Dante tendono a far coincidere l’unità metrica del singolo verso con l’unità sintattica e concettuale di una frase, di modo che ogni singolo verso ha un significato compiuto e autonomo, a partire dal ...
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run-time, errore di
run-time, errore di in informatica, errore che si verifica nella fase di esecuzione di un programma, cioè successivamente alla fase di compilazione. Questi errori dovuti a non corretti [...] indirizzamenti della memoria o dei dispositivi di input-output in fase di definizione delle variabili nel programma non sono rilevati dal compilatore che controlla invece la correttezza sintattica delle istruzioni. ...
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L’univerbazione è il risultato di un processo diacronico che conduce alla «[f]usione – manifestata anche dalla grafia – di due parole originariamente autonome (palco scenico - palcoscenico, in vece - invece, [...] per sé unità di natura lessicale: l’univerbazione grafica non segnala quindi il raggiunto stato lessicale di un’unità di origine sintattica.
Piuttosto, in genere, essa segnala una maggior frequenza d’uso, oltre che a volte un maggior grado di opacità ...
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PUNTEGGIATURA
La punteggiatura (o interpunzione) è l’insieme dei segni convenzionali che serve a scandire il testo scritto e, in secondo luogo, a riprodurre le intonazioni espressive del parlato.
Più [...] distanzia tra di loro gli elementi del testo
Mentre io cerco le chiavi, tu tienimi le borse
• Funzione sintattica, quando scandisce le gerarchie degli elementi del testo, consentendo di individuarne le funzioni e di segnalare l’articolazione ...
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traduzione automatica
traduzióne automàtica locuz. sost. f. – Traduzione di un testo da parte di un programma senza intervento umano (machine translation). Lo studio di sistemi informatici per la comprensione [...] dell’intelligenza artificiale. I principali ostacoli alla t. a. riguardano i problemi di ambiguità lessicale, di complessità sintattica, di differenze di vocabolario tra le lingue, di costruzione della frase, in buona sostanza, di comprensione del ...
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linguistica In grammatica, proposizione (o frase) r., quella che si riferisce a un elemento di un’altra proposizione dalla quale è retta; pronomi e aggettivi pronominali r., avverbi r., congiunzioni r. [...] ?, quanto?, dove? ecc.); pronomi e aggettivi pronominali, avverbi r. indefiniti hanno duplice funzione semantica e sintattica, indefinita e insieme r. (chiunque, qualunque, dovunque ecc.); superlativo r. (contrapposto ad assoluto), forma aggettivale ...
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Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] ) – perché Giovanni va a scuola?
– [va a scuola / ci va] per imparare
L’autonomia tipica di una principale è soprattutto sintattica; da un punto di vista semantico, è possibile infatti che la compiutezza dell’enunciato richieda l’apporto di una frase ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...