Bhl
(BHL), s. m. inv. Sigla di Bernard-Henri Lévy, imprenditore, filosofo e giornalista francese.
• Il pensatore più glamour di Francia, «nouveau philosophe» un po’ incanutito, dopo essersi scaraventato [...] tunisina sulla base di voci infondate». Il complottismo si è scatenato e «Bhl» è diventato negli insulti degli islamisti «agente sionista» fino a «vampiro che si nutre di sangue arabo». (Stefano Montefiori, Corriere della sera, 3 novembre 2014, p. 27 ...
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TEDESCHI, Mario
Giuseppe Parlato
– Nacque a Roma il 9 settembre 1924 da Achille, ingegnere civile, e da Antonietta De Angelis, casalinga.
A diciotto anni iniziò la propria esperienza politica nel settimanale [...] dell’inno Giovinezza da un ripetitore RAI di Roma. Insieme con l’Irgun Zwai Leumi, l’organizzazione della destra sionista che operava, contro Londra, per la creazione di uno Stato ebraico in Palestina, partecipò all’attentato all’ambasciata ...
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Filosofo e storico delle idee inglese, di famiglia ebraica di origine lettone, nato a Riga il 6 giugno 1909, morto a Oxford il 5 novembre 1997. Con la famiglia, all'indomani della rivoluzione d'ottobre, [...] Senatore Giovanni Agnelli e, nel 1995, la laurea honoris causa dall'università di Bologna. Convinto sionista, seguì sempre con apprensione e atteggiamento equilibrato le controversie politiche successive alla costituzione dello Stato di ...
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Nessun avvenimento politico interno è da segnalare dopo il 1936. Lo sviluppo civile ed economico del paese è stato favorito dagli utili derivanti dalla concessione dei petrolî nella provincia di el-Aḥsā' [...] personale del re Ibn Sa‛ūd a favore dell'indipendenza degli Arabi della Palestina contro l'immigrazione sionista e dalla neutralità nel conflitto mondiale, risoltasi in atteggiamento favorevole agli Alleati. Dopo la dichiarazione di guerra ...
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Medio Oriente
Marcella Emiliani
Nell'accezione geografica più ampia, la locuzione Medio Oriente indica quell'arco di Stati che - da ovest a est - va dal Marocco al Pakistan incluso, arrivando a comprendere [...] Gerusalemme, sede dei principali luoghi di culto delle tre religioni monoteiste: l'ebraismo, il cristianesimo e l'Islam. I sionisti accettarono il piano di spartizione che venne invece rifiutato dai palestinesi e da tutti i Paesi arabi già divenuti ...
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. Pianura della Palestina, tra il Giordano e il Mediterraneo; forma un triangolo isoscele, con la base di 35 km. tra le pendici più meridionali del Carmelo e i fianchi dei monti di Samaria, e i lati di [...] verso Damasco.
Il nome arabo odierno è Marǵ Ibn al-Amīr; dal 1920 fiorisce per le premure del movimento sionista, che vi profonde capitali che hanno permesso irrigazione artificiale, e quindi popolazione abbondante. Nel 1927 Petach Zikvah contava ...
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Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] la più rigida osservanza. In questo quadro complesso, l’apparizione all’inizio del 20° sec. del progetto sionista apparve agli ortodossi, sia nella diaspora sia in Palestina, la forma più pericolosa della secolarizzazione, considerata blasfema sulla ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] un «focolare nazionale ebraico» in Terra Santa e della rivoluzione russa, lo scontro sarebbe ripreso, acceso da nuovi nemici (sionisti e ebrei bolscevichi) o, meglio, dai nemici di sempre sotto nuove spoglie. I documenti di questo scontro – e quindi ...
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Massimo Campanini
Nell’aprile del 1904, Gran Bretagna e Francia stipulavano l’Entente cordiale. L’accordo poneva fine alla decennale contrapposizione delle due massime potenze coloniali che, con il cosiddetto [...] società, la quale solo basandosi sui princìpi coranici potrà ritrovare la retta via e compattarsi per contrastare «la presenza sionista nella regione». Sebbene tra Hamas ed Olp l’obiettivo sia fatalmente comune, sono i metodi scelti per conseguirlo ...
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VITERBO, Carlo Alberto
Alberto Cavaglion
VITERBO, Carlo Alberto. – Nacque a Firenze il 23 gennaio 1889, primogenito di Umberto, pesarese, e di Matilde Levi, donna di grande cultura e pittrice, appartenente [...] di conoscere per la prima volta esperienze di vita comune. Nel maggio del 1931 Viterbo fu chiamato a presiedere la Federazione sionistica italiana (FSI), succedendo a Dante Lattes. Nel momento in cui il fascismo raggiunse l’apice del suo consenso, la ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.