(fr. Le Barbier de Séville) Commedia, il cui titolo completo è Le Barbier de Séville ou la précaution inutile (1775) dello scrittore francese P.-A. Caron de Beaumarchais (1732-1799).
Trama: il barbiere Figaro aiuta con varie astuzie ed espedienti il conte Almaviva e la bella Rosina, pupilla del vecchio don Bartolo, a concludere le loro nozze.
La commedia fu posta in musica da vari compositori: F.-L. ...
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Attore (Siviglia 1821 - Bilbao 1868), applaudito interprete della commedia andalusa nella quale non ebbe rivali, esordì a Siviglia e a Cadice, fu poi con la sua compagnia a Madrid e a Barcellona; nel 1865-66 [...] fece parte della compagnia del teatro del Principe con Julián Romea e José Valero ...
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Attrice (Siviglia 1755 - Madrid 1803); studiò in patria declamazione e nel 1773 fu a Madrid nella compagnia del teatro di corte diretta da José Clavijo y Fajardo; ebbe successo come interprete di eroine [...] tragiche, specialmente quando si indusse ad attenuare lo stile di recitazione di modello francese, appreso a Siviglia, nel senso di una maggior semplicità e naturalezza. Sposò l'attore Francisco Castellano; fu "primera dama" per 13 anni fino al 1797 ...
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Scrittore spagnolo (n. probabilmente Siviglia - m. Madrid 1668), autore delle commedie burlesche El caballero de Olmedo (1651) e La restauración de España (1655), quest'ultima in collaborazione con Diego [...] de Silva e A. de Solís, e di varî "entremeses", contro i vanitosi (Los locos, 1660) e contro le manie nobiliari (La hidalga) ...
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Commediografi spagnoli (Utrera, Siviglia, 1871 e 1873 - Madrid 1938 e 1944). I "sainetes" e le commedie che essi scrissero in assidua e cordiale collaborazione (Las flores, 1901; El genio alegre, 1905; [...] Amores y amoríos, 1908; Malvaloca, 1912; Puebla de las Mujeres, 1912; ecc.) sono quadri di costume, in genere andaluso ...
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Drammaturgo spagnolo (Siviglia 1822 - Madrid 1892). La sua produzione teatrale (Doña Urraca; Obrar cual noble, aún con celos; Blasco Jimeno; La judía de Toledo; La Princesa de los Ursinos; ecc.) è ispirata [...] alla storia nazionale e alla letteratura romantica straniera. Il fratello Eduardo (Barcellona 1826 - Madrid 1881), suo collaboratore, fu autore di drammi storici e di poesie liriche ...
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Torero e letterato spagnolo (Siviglia 1891 - Manzanares 1934). Amico dei poeti della generazione del '27, scrisse opere di teatro (Sinrazón, 1928; Zaya, 1928; Ni más ni menos, post., 1976). Morì tragicamente [...] in una corrida; la sua fine fu cantata da F. García Lorca (Llanto por Ignacio Sánchez Mejías) e da R. Alberti (Verte y no verte) ...
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Attrice spagnola (Siviglia 1841 - Madrid 1903), figlia di José María. Tra le allieve predilette di Matilde Díez, esordì nella compagnia del padre e recitò con lui a Madrid e Barcellona; nel 1859 sposò [...] l'attore José Antonio Zamora; nel 1864 fu prima attrice al teatro de Novedades di Madrid, nel 1865-66 al teatro del Principe accanto a Teodora Lamadrid e Josefa Palma. Il fratello Manuel (Cadice 1844 - ...
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Drammaturgo spagnolo (Siviglia 1585 - ivi 1634). La sua opera è quasi tutta di argomento storico, e prevalentemente nazionale, come El encubierto; La mayor hazaña de Carlos V; El Príncipe don Carlos, senza [...] dubbio la sua opera più riuscita, nonché primo adattamento della vita dello sfortunato erede di Filippo II come tema drammatico. In Los Medicis de Florencia portò sulla scena l'assassinio di Alessandro ...
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Attrice spagnola (Siviglia 1812 - Madrid 1893); cominciò a recitare nei teatri andalusi, esordendo (1833) al Teatro del Principe, succedendo a Concepción Rodríguez; poi (1837-40) con Matilde Díez; in seguito [...] scritturata da Juan Lombía al Teatro de la Cruz, dove a fianco di Carlos Latorre fu grande interprete del teatro classico di Calderón e di Lope de Vega, della commedia di costume di L. Fernández de Moratín, ...
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sivigliano
agg. e s. m. (f. -a). – Della città di Siviglia (Spagna sud-occid.), principale centro dell’Andalusia; abitante, originario o nativo di Siviglia.
patròno s. m. [dal lat. patronus, der. di pater -tris «padre»]. – 1. Nell’antica Roma, colui che ha manomesso, cioè affrancato, uno schiavo, considerato nel suo rapporto con la persona manomessa, in quanto mantiene verso questa particolari diritti...