Comune della Sardegna meridionale (133,5 km2 con 149.883 ab. al censimento del 2011, divenuti 151.005 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti cagliaritani), città metropolitana e capoluogo di regione; [...] Carlo Emanuele IV fu costretto dagli eserciti francesi rivoluzionari a lasciare Torino e si rifugiò a C il PCI 8, il PSI 5, il PLI 4, il MSI e il PSU (Partito Socialista Unitario) 3, il PSdA due, PSIUP, PRI e monarchici uno. Sindaci furono Angelo Lai ...
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Rivoluzionaria e teorica del socialismo polacca naturalizzata tedesca (Zamość, Polonia, 1870 - Berlino 1919). Di origine ebraica, costretta all'esilio per motivi politici (1889), a Berlino aderì al Partito [...] 1919, nella repressione che seguì.
Vita
Aderì ancora liceale a Proletariat, formazione clandestina di ispirazione socialistarivoluzionaria; costretta ad abbandonare la Polonia russa per sfuggire a un arresto, studiò economia politica e legge ...
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Il Partito nazionale fascista. - L'organizzazione del P.N.F. - L'organizzazione del P. N. F. è determinata dallo statuto del Partito, che è approvato con decreto reale su proposta del capo del governo, [...] parte che ciò significava confondere il fascismo con il sindacalismo rivoluzionario di prima della guerra mondiale - e i rapporti, e del parlamentarismo e volto a vaste riforme politiche e sociali in un regime di autorità, di prestigio e di ...
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GIAPPONE
Keiichi Takeuchi
Livio Tornetta
Paolo Beonio Brocchieri
Maria Teresa Orsi
Masaaki Iseki
Vittorio Franchetti Pardo
Nicola Balata
Angela Prudenzi
(XVII, p. 1; App. I, p. 668; II, I, p. [...] orientata che non riteneva di dover rinunciare alla propria ispirazione rivoluzionaria e alla definizione di ''partito di massa''.
Già nel 1977 era assurto alla presidenza del Partito socialista I. Asukata che, pur rappresentando la sinistra, si era ...
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Per secoli l'ostilità antiebraica non ebbe bisogno di etichette. In una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni [...] da ogni emancipazione e dove forte era l'adesione dei più giovani ai movimenti rivoluzionari, d'altronde, essi furono in misura crescente percepiti come anarchici, socialisti, terroristi. L'assassinio nel 1881 dello zar Alessandro ii da parte di un ...
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Giolitti, Giovanni
Guido Pescosolido
Lo statista che modernizzò lo Stato italiano e ne allargò le basi sociali
Giovanni Giolitti è stato uno dei più grandi protagonisti della nostra storia unitaria, [...] governo Giolitti cadde, quel disegno non era giunto a compimento. I socialisti riformisti non avevano ancora accettato di entrare nel governo, mentre quelli rivoluzionari avevano riconquistato la maggioranza all'interno del partito. Diversi deputati ...
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dittatura
Massimo L. Salvadori
Potere tirannico senza controllo
In epoca romana la dittatura era concepita come una funzione con limiti precisi nel tempo e nell'esercizio del potere: il termine dittatura [...] la figura del dittatore moderno.
La dittatura nella Francia rivoluzionaria e nell'Europa dell'Ottocento
In epoca moderna l' fisica su vasta scala di singoli individui e di interi gruppi sociali. Su queste basi la dittatura di Stalin costituì il primo ...
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Concetti, problemi e ideali di Norberto Bobbio
sommario: 1. Il problema della definizione. 2. Pace negativa e positiva. 3. La pace come valore. 4. L'ideale della pace perpetua. 5. Pacifismo istituzionale [...] secondo processo, che è concepito come un processo rivoluzionario, un vero e proprio salto qualitativo e insieme Vicino Oriente, l'America Centrale diveniva teatro di conflitti politici e sociali in cui il governo americano vedeva, a torto o a ragione ...
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DE GASPERI (Degasperi), Alcide
Piero Craveri
Nacque il 3 apr. 1881 a Pieve Tesino (Trento) da Amedeo e Maria Morandini. Di famiglia povera, profondamente cattolica, fu primo di quattro figli, ebbe due [...] notava che "convien ben distinguere fra azione e movimento sociale e movimento puramente politico. Il primo è opera delle società Sinistre sostenevano, ma non con scopi rivoluzionari, sebbene sostanzialmente elettorali; oppure doveva realizzarsi ...
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di Vittorio D. Segre, David Ben Gurion
SIONISMO
Sionismo, di Vittorio D. Segre
Testimonianza sul sionismo, di David Ben Gurion
di Vittorio D. Segre
sommario: 1. Introduzione. 2. Sviluppo storico. 3. Gli [...] - individuali - di scalata alle nuove posizioni economiche e sociali offerte dallo sviluppo della società liberale e industriale; frequente era anche l'adesione alle idee radicali e rivoluzionarie. Privi di unità comunitaria e a volte ostili (come ...
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rivoluzionario
rivoluzionàrio agg. [der. di rivoluzione]. – 1. a. Di rivoluzione, che costituisce o tende ad attuare una rivoluzione politica e sociale: lotte, guerre r.; movimenti, moti, atti r.; governo r., sorto in seguito a rivoluzione;...
rivoluzionarismo
s. m. [der. di rivoluzionario]. – Tendenza e azione intesa a trasformare con una rivoluzione uno stato, le sue strutture politiche, economiche e sociali: il r. russo del primo Novecento. Con intonazione polemica, spreg. o...