Nato nel 1843 a Santa Maria di Licodia (Catania) da famiglia di proprietari terrieri, a quindici anni era già fra i rivoluzionari sospetti al governo borbonico. Laureatosi in giurisprudenza, si stabilì [...] il cui scopo era di preparare il terreno "per il trionfo della repubblica universale e per l'attuazione pratica del socialismo", e al Consiglio generale di Londra che anche a Firenze fosse sorta una sezione dell'Internazionale. In realtà, almeno nel ...
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Berlino
Città della Germania, capitale federale e del Land omonimo. Sorse dai due centri di Kölln, situato sull’isola formata dai due bracci della Sprea, e di B., fatto edificare da Giovanni I e Ottone [...] rinascita nazionale, che vide B. all’avanguardia dei moti rivoluzionari del 1848. Il grandioso sviluppo demografico e urbano della città ’implosione dell’impero sovietico e al crollo dei regimi socialisti (1989). Nel 1969, l’avvio della Ostpolitik a ...
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socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi [...] , cioè la società comunista. Questa ideologia, «onnipotente perché giusta», divenne la dottrina ufficiale del partito rivoluzionario e dello Stato socialista con il quale si identificava.
S. e welfare state
La storia delle idee e delle esperienze ...
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Organizzazione che persegue l’obiettivo della gestione del potere politico mediante il processo di competizione elettorale ovvero – quando non entrano regole democratiche di competizione elettorale – attraverso [...] come rappresentanti (delle vecchie e delle nuove categorie e classi sociali, cui il p. si era rivolto per allargare la propria , che aveva fatto propria la teoria del p. dei rivoluzionari di professione, enunciata da Lenin nel Che fare? (1902 ...
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Denominazione abbreviata di organizzazioni politiche, costituitesi a partire dalla seconda metà del 19° sec., formate da movimenti e partiti operai, socialisti, comunisti, associati sul piano internazionale.
Prima [...] i comunisti sovietici ebbero un ruolo egemone, mentre si approfondiva la rottura con la tradizione politica socialista. Falliti i tentativi rivoluzionari in Europa, dalla metà degli anni 1920 l’I. comunista favorì la crescita di formazioni comuniste ...
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Il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.
Il termine fece la sua comparsa in Francia quando A.-L.-C. Destutt de Tracy se ne servì per denominare [...] Marx e F. Engels per definire la maggior parte degli epigoni ‘rivoluzionari’ di G.W.F. Hegel. Marx intese l’i. come valuta per la sua forza di persuasione e per la sua utilità sociale).
Nel corso del Novecento, il concetto di i. ha progressivamente ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] anni Sessanta le teorie dello sviluppo sovrapposero a questo modello rivoluzionario quello evolutivo delle riforme, che a loro volta erano dirette a consentire alle più varie formazioni politico-sociali di colmare i ritardi accumulati e a paesi in ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] è affermato con il successo dei movimenti rivoluzionari anticolonialisti, che hanno posto fine ai possedimenti P. Alter, Nationalismus, Frankfurt am Main 1985.
M. Hroch, Social preconditions of the national revival in Europe, Cambridge-New York 1985. ...
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Nazionalizzazione delle masse
Alberto Mario Banti
La Germania e l'idea politica di nazione
Nel 1975 G.L. Mosse, uno storico tedesco di famiglia ebraica nazionalizzato statunitense, diede alle stampe [...] nazione venne edificato attraverso la diffusione di "catechismi rivoluzionari" (e poi "nazionali"); e così si organizzarono ragioni che avevano a che fare con il contesto politico-sociale dell'Europa del primo dopoguerra, attingevano però il loro ...
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Meridionale, questione
GGuido Pescosolido
di Guido Pescosolido
Meridionale, questione
sommario: 1. Un problema antico, controverso e irrisolto. 2. Nord e Sud all'inizio del XX secolo. 3. Le strategie [...] ormai esclusivo nei termini di una crescente arretratezza economica e sociale nel quadro di un processo di sviluppo capitalistico che aveva assunto su scala nazionale caratteri e ritmi rivoluzionari.
Se è vero che la misura del reddito pro capite ...
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rivoluzionario
rivoluzionàrio agg. [der. di rivoluzione]. – 1. a. Di rivoluzione, che costituisce o tende ad attuare una rivoluzione politica e sociale: lotte, guerre r.; movimenti, moti, atti r.; governo r., sorto in seguito a rivoluzione;...
rivoluzionarismo
s. m. [der. di rivoluzionario]. – Tendenza e azione intesa a trasformare con una rivoluzione uno stato, le sue strutture politiche, economiche e sociali: il r. russo del primo Novecento. Con intonazione polemica, spreg. o...