CIRIO, Francesco
Luigi Agnello
Nato a Nizza Monferrato (Asti) il 25dicembre del 1836 da Giuseppe e Luigia Berta, di estrazione modestissima, trascorse l'infanzia nel vicino paese di Fontanile, dove [...] . Dolci, A. Narizzano, G. Schumacher, costituìil 29 nov. 1875 la società in nome collettivo Esportazione uova di Verona, alla quale egli apportò non solo una grossa quota dicapitale ma, soprattutto, i suoi privilegi ferroviari e che nei primi cinque ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Antonio De Viti de Marco
Manuela Mosca
Antonio De Viti de Marco è un grande economista italiano, fondatore della teoria pura della finanza pubblica e ispiratore della public choice. Con Maffeo Pantaleoni, [...] dicapitali a impieghi maggiormente remunerativi, sia una fonte di spese che necessitano nuove imposte, sia una «politica del tozzo di dalla convivenza degli individui nella società e dalla coesistenza di interessi contrastanti; l’economia finanziaria ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Federico Caffè
Riccardo Faucci
Personalità complessa e tormentata (Rea 1992), Federico Caffè dispiega una ricca e multiforme operosità scientifica, anche come fondatore di una fiorente scuola di allievi. [...] Caffè sviluppa sul fenomeno dei movimenti «anormali» dicapitali risulta tutta la sua diffidenza verso formule semplicistiche che che Caffè dà dell’Italia del dopoguerra. È comunque una società in crescita, il cui maggior benessere si sposa con un ...
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GAGGIA, Achille
Maurizio Reberschak
Nacque a Feltre, nel Bellunese, il 1° marzo 1875 da Bortolo e Maria Angelica Pauletti. Completati gli studi scolastici a Feltre e a Belluno, s'iscrisse all'Università [...] operanti in vari settori, rifletteva, in campo tecnico-amministrativo, l'intreccio dicapitali e di partecipazioni che caratterizzava la società madre, cioè la SADE. Nel corso di pochi anni, tuttavia, le partecipazioni dirette del G. si sarebbero più ...
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Nacque il 7 sett. 1810 a Cento (Ferrara) da Lazzaro, in antica famiglia della locale comunità ebraica. Nella città, che ospitava un antico ghetto, gli ebrei avevano goduto di particolari privilegi già [...] ministero della Pubblica Istruzione, assegnato, per la Societàdi economia politica, da una commissione formata da capitale anonimo o la espansione dei ceti medi burocratici - non significano qui la crescita di forze produttive di tipo moderno, di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Coluccio Salutati
Nicola Lorenzo Barile
Accanto al disprezzo e al sospetto con cui una parte della società medievale guardava i mercanti, vi sono anche elogi sulla loro utilità. Si viene a riconoscere [...] del tipo disocietàdi cui essa di Stato (Witt 1976, pp. 8-9): già dalla seconda metà del 15° sec., molte missive inviate dalla Signoria riguardano mercanti fiorentini e le loro imprese commerciali e bancarie, dalle Baleari alle esotiche capitali ...
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BIANCHINI, Lodovico
Pasquale Villani
Nacque a Napoli l'11 agosto 1803, da Domenico e da Margherita Sciullo; già a soli quindici anni, mentre faceva ampie letture soprattutto di economia e di storia, [...] produzioni nazionali abbiano prosperato a segno che vi sia un sovrappiù dicapitali da poter essere diversamente impiegato" (pp. 21-22). nesso tra economia, società e Stato. Questa graduatoria di valori e questa rivendicazione di presunti primati, se ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Antonio Scialoja
Gabriella Gioli
Antonio Scialoja è considerato un protagonista di primo piano della politica economica risorgimentale. Stretto collaboratore di Cavour prima e dei governi della Destra [...] lavoro, della terra (nel caso di latifondi) e del capitale.
Volgendo lo sguardo verso le società più industrializzate, particolarmente l’Inghilterra e la Francia, Scialoja ha modo di osservare come la formazione dicapitale sia stata una delle molle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2013)
Giustino Fortunato
Claudia Sunna
Tra i primi a cogliere con chiarezza e a inserire in un quadro unitario di riflessione l’analisi dell’arretratezza del Mezzogiorno, Giustino Fortunato rappresenta un [...] Mezzogiorno vi è un problema di accumulazione dicapitali, occorrerebbe «produrre di più, consumare meno, risparmiare economico-politici di Fortunato sono stati raccolti in volumi, spesso ripubblicati:
Delle società cooperative di credito, Napoli ...
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DE MICHELIS, Giuseppe
Maria Rosaria Ostuni
Nacque a Pistoia il 6 apr. 1872 da Paolo e da Luigia Candia di Gavi. La famiglia era originaria di Novi Ligure. Compì gli studi universitari in Svizzera, dove [...] triangolare tra possessori di terre e materie prime, dicapitali e di lavoro; nel 1934sosteneva che capitali ed uomini di paesi sovrappopolati, cooperanti tra loro e sotto la guida di grandi organismi internazionali come la Società delle nazioni o ...
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capitale3
capitale3 s. m. [uso sostantivato dell’agg.]. – 1. a. Propriam., secondo l’etimologia della parola, la somma principale di denaro, rispetto alla somma minore rappresentata dagli interessi da quella prodotti (e appunto in questo sign....
societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione,...