L’ordine sociale costantiniano
Schiavitù, economia e aristocrazia
Kyle Harper
«Poi proseguì nell’abusare della memoria di Costantino quale sovversivo e perturbatore delle antiche leggi e dei costumi [...] pp. 188-189.
98 C. Lepelley, Fine dell’ordine equestre: Le tappe dell’unificazione della classe dirigente romana nel IV secolo, in Società romana e impero tardoantico, a cura di A. Giardina, I, Roma 1986, pp. 227-244, 664-667; A. Chastagnol, La fin ...
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masai (o maasai)
masai
(o maasai) Popolazione di allevatori seminomadi (oggi in parte contadini sedentari) di lingua nilotica degli odd. Kenya e Tanzania, stanziati sugli altopiani a est del Lago Vittoria. [...] progenitori si stanziarono nella valle del Rift fra il 17° e il 18° sec. migrando da Nord. Al pari di altre società pastorali non svilupparono una concentrazione del potere al di là delle strutture familiari o per classi d’età. I m. esercitarono il ...
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Legno, avente sezione tondeggiante e sviluppo prevalente nel senso della lunghezza, che piantato in terra per un estremo serve di sostegno a piante, per fare recinzioni, palizzate ecc.
Per quanto riguarda [...] .
Antropologia
Il p. piantato nel centro del villaggio o, in caso di nomadismo, portato ritualmente dovunque la società si rechi e infisso nel suolo di ogni accampamento provvisorio, rappresenta un’obiettivazione elementare dell’unità sacrale della ...
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LIVI, Livio
Statistico e sociologo, figlio di Ridolfo, nato a Roma il 2 gennaio 1891. Professore di statistica nelle università di Modena (1916-21), Trieste (1922-26), Firenze (1929-48) e Roma (1927-28 [...] ), direttore dell'Istituto superiore di scienze sociali e politiche Cesare Alfieri di Firenze (1929-35), presidente della Società italiana di demografia e statistica (1938-42) e dell'Istituto italiano di antropologia (1953-56), consigliere nazionale ...
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Fino a un'epoca molto recente, le attività sportive sono state prevalentemente ignorate dalle scienze sociali e dall'antropologia culturale. Questo atteggiamento è stato determinato dallo scarso spessore [...] lo sport rappresentava un oggetto di studio in grado di gettare nuova luce su complessi aspetti della cultura delle società primitive. Fu tuttavia la pubblicazione sull'American anthropologist dell'articolo di J. Roberts, M. Arth e R. Bush intitolato ...
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LAZARSFELD, Paul Felix
Franco Ferrarotti
Sociologo, nato a Vienna il 13 febbraio 1901, morto a New York nel 1976. Emigrato negli Stati Uniti, si è presto distinto come ricercatore sociale e come metodologo [...] York. La concezione di L. della sociologia è strettamente collegata con i bisogni pratici della società, in particolare della società industriale; egli rinuncia al tentativo di costruire teorie generali, che considera puramente speculative e quindi ...
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Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] valide ad alcune categorie di attori sociali. Un altro esempio, tra le decine che si potrebbero trarre da Economia e società come pure dai saggi di Sociologia delle religioni: i contadini abbracciano facilmente la magia, ci dice Weber, perché l ...
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Storico delle religioni ed etnologo meridionalista italiano (Napoli 1908 - Roma 1965). A lui si devono un'interpretazione storicista delle manifestazioni religiose e alcune innovative ricerche nel Meridione [...] ritenute viziate da un'impostazione naturalistica. De M. cercò anche di avviare una "storiografia delle società inferiori", che permettesse un approfondimento della conoscenza della civiltà moderna mediante il confronto con quelle tradizionali ...
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prestìgio Autorevolezza, ascendente che si esercita o si può esercitare su altri; credito, alta reputazione. Può essere concepito sia come un senso individuale, soggettivo di superiorità-inferiorità interpersonale, [...] , le cui relazioni e interazioni sono codificate dalle usanze, dal sistema giuridico o dalle norme religiose esistenti in una società. Il p. sociale è connesso alla struttura gerarchica di gruppo all'interno del sistema sociale globale, nonché alla ...
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Sociologo e uomo politico ungherese (Vienna 1846 - Budapest 1901), figlio di Ferenc. Studiò a Londra e a Torino, insegnò diritto a Budapest (1875-94); rappresentò in parlamento il partito liberale (1871-1901). [...] nella interpretazione dei fenomeni sociali, diede l'avvio in Ungheria allo studio dei problemi sociali, costituendo (1900) la Società di sociologia. Ha lasciato studî di filosofia politica e dottrina dello stato, sul problema nazionale e su quello ...
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societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione,...
societaire
sociétaire 〈sosietèer〉 s. m. e f., fr. [der. di société «società»]. – Chi fa parte di un’associazione; si dice soprattutto dei membri della Comédie française.