Nome dato nella tarda latinità e nel Medioevo ad alcuni componimenti in forma di dialogo, in cui gli interlocutori sostengono tesi opposte intorno a un personaggio o a temi morali e religiosi, ma anche [...] convenzionali e persino scherzosi. Il genere ha le sue origini prima nella sofistica e poi nella diatriba e nelle controversiae della retorica scolastica latina. ...
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Nell’antica Grecia si designava con il termine πανήγυρις ogni assemblea aperta a tutti e riunita essenzialmente per motivi agonistico-sacrali. Durante tali celebrazioni si tenevano i discorsi a cui si [...] ’encomio e all’elogio. Come genere a sé il p. apparve nella letteratura greca nel 5° sec. a.C. per opera della sofistica, con Gorgia di Lentini. Notevoli esempi sono l’Olimpico di Lisia (388 a.C.), il Panegirico e il Panatenaico di Isocrate. In età ...
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Filologo (Künzelsau, Württemberg, 1859 - Tubinga 1951), prof. di lingua e letteratura greca all'univ. di Tubinga. Dal 1906 intraprese a rielaborare la storia della letteratura greca di W. von Christ e [...] greca del tutto nuova giungendo col 5º vol. (1948) all'epoca dell'egemonia attica dopo gli inizî della sofistica (W. Schmid - O. Stählin, Geschichte der griechischen Literatur; nel nuovo Handbuch der Altertumswissenschaft, edito da W. Otto, sezione ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] questione, alle circostanze, al pubblico; d’altro canto, e in ciò la r. di Gorgia si lega alla sua dottrina sofistica, poiché nulla è certo, a ogni questione sono applicabili almeno due argomentazioni (due λόγοι), l’una contraria all’altra. Allievo ...
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Poeta greco (Iuli, isola di Ceo, probabilmente 556 a. C. - Siracusa 467 a. C. circa), tra i più grandi della lirica corale. L'origine ionica traspare dalla sua sensibilità e dalle stesse forme di poesia [...] , spirito leggermente scettico e pessimistico, libero da influenze mistiche, S. precorre l'indirizzo spirituale che sboccherà nella sofistica. La sua poesia è fine, brillante, incline a una certa sensibilità patetica. La sua produzione fu copiosa ...
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GIAMBLICO ('Ιάμβλιχος, Iamblĭchus)
Bruno Lavagnini
Siro, scrittore di romanzi greci, del sec. II d. C. Il suo romanzo, che portava il titolo di Storia Babilonese (Βαβυῳωνιακά) è perduto, ma il patriarca [...] , vario, colorito e pittoresco, anche se, nella ricerca di punte e di effetti retorici, influenzato dalla seconda sofistica; e ci fanno rimpiangere la perdita dell'opera, che non avrebbe sfigurato accanto ai romanzieri conservati (Longo naturalmente ...
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ARISI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque a Cremona da Giovan Ludovico e da Lucia Negri il 3 febbr. 1657. Seguì in patria le scuole dei gesuiti, poi nel 1674 si trasferì a Parma per intraprendere gli studi [...] un inserimento serio e meditato nella scena degli avvenimenti contemporanei. L'Arcadia, nei suoi elementi organici di sofistica indifferenza, gli effetti di una cultura vistosa, ma sostanzialmente arretrata e inerte, un'indole arrendevole nei limiti ...
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Aristofane
Massimo Di Marco
L'arte della comicità
Denunciare ogni genere di male di Atene divertendo: è ciò che Aristofane, nello scorcio fra 5° e 4° secolo a.C., persegue e attua con arte impareggiabile [...] Demo riacquista miracolosamente la giovinezza e il senno.
Nelle Nuvole Strepsiade va a scuola da Socrate per imparare l'arte sofistica e trovare così il modo di non pagare i debiti contratti da un figlio spendaccione. Si rivela, però, un allievo ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] voluptas. Nello scritto posteriore De libero arbitrio (1439), è in primo piano la polemica contro la ragione dialettica e sofistica, per celebrare il primato della fede, sulla scorta dell'insegnamento di s. Paolo. Il bersaglio è Aristotele e la ...
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(gr. Νεϕέλαι) Commedia (423 a. C.) del commediografo greco Aristofane (445 a. C. circa - 385 a. C. circa), che ottenne il terzo premio alle Dionisie.
Approfondimento di Ettore Romagnoli da Aristofane [...] filosofo e la sua dottrina, s'è servito della sua figura, certo popolare in Atene, per simboleggiare tutto il nuovo indirizzo sofistico, del quale egli era ferocemente nemico. E che tra i due non corresse odio mortale, si può anche rilevare dal fatto ...
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sofistica
sofìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sofistico (cfr. lat. tardo sophistĭce, gr. σοϕιστική, sottint. τέχνη «arte, scienza»)]. – 1. Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica,...
sofista
s. m. e f. [dal lat. sophista, gr. σοϕιστής, der. di σοϕίξεσϑαι; v. sofisma] (pl. -i). – 1. Filosofo appartenente alla scuola sofistica presocratica (v. sofistica): Gorgia e Protagora furono i più celebri sofisti. Nelle università...