Virgilio Marone, Publio
Domenico Consoli
Alessandro Ronconi
Il poeta latino è il massimo auctor della cultura e della formazione letteraria di D., e uno dei maggiori protagonisti della Commedia, figura [...] della sua auctoritas indiscussa in fatto di poesia è il ripetuto ricorso a formule che ruotano idealmente attorno alle parole di Sordello O gloria di Latin... per cui / mostrò ciò che potea la lingua nostra (Pg VII 16-17), dove Latin si trasferisce ...
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presto (agg.)
Francesco Vagni
Le occorrenze di p. si riscontrano tutte nella poesia di D., mai in prosa; possiamo ordinarle lungo un arco semantico che va dai significati più vicini all'etimo latino [...] compassione che dimostra la grazia cooperante fa più affrettare la ragione superiore ". Così in Pg VI 79 Quell'anima gentil [Sordello] fu così presta / ... di fare al cittadin suo quivi festa; Fiore II 9 I' sì son tutto presto [" pienamente disposto ...
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cura
Il significato fondamentale di questo termine, presente sia in prosa che in poesia nell'opera di D., è quello di " preoccupazione "; lo troviamo infatti nell'occorrenza di Cv IV Le dolci rime 58 [...] ; XXI 120 digli / quel ch'e' dimanda con cotanta cura. Così, l'accusa di uom sanza cura (Pg VI 107), che Sordello rivolge ad Alberto tedesco, è appunto quella di uomo " trascurato ", " senza sollecitudine ", in quanto ‛ abbandona ' costei ch'è fatta ...
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pregio (prezzo)
Domenico Consoli
Del suo capostipite latino pretium (Cv I IX 3 sì come non si dee chiamare citarista chi tiene la cetera in casa per prestarla per prezzo, unica occorrenza in questa forma, [...] rilevato per la sottolineatura dell'aggettivo, e anche qui motivo di eccellenza personale e, insieme, di un'intera città, nelle parole di Sordello a Virgilio: o pregio etterno del loco ond'io fui (Pg VII 18; e cfr., per l'evidente parallelismo, il v ...
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ROMANO, da
Luigi Simeoni
Famiglia feudale della Marca Trevigiana alla quale diede triste notorietà la crudeltà di Ezzelino III. Ecelo, modesto cavaliere della Franconia, figlio di Arpone, ebbe da Corrado [...] Cunizza, ricordata da Dante (Par., IX, 32) fra le donne vaghe di amore, che sposò Rizzardo di San Bonifacio, lo tradì col trovatore Sordello e poi passò d'uno in altro amante e marito e morì in Firenze verso il 1279. Alberico aveva avuto dal padre i ...
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ZOCCHI, Cesare Mariano Paolo
Claudio Tongiorgi
Nacque a Firenze il 7 giugno 1851 da Francesco, marmista di lapidi sepolcrali, e da Agnese Gambini.
Dimostrò molto presto abilità nel modellare la creta [...] , sintetizzato per sineddoche nel Minosse del canto V; il Purgatorio, concentrato nell’incontro del canto VI fra Dante, Virgilio e Sordello, attorno ai quali si spiegano i dolenti in espiazione di vari peccati; il Paradiso, con la figura di Beatrice ...
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GIUGLINI, Antonio
Giovanna Di Fazio
Nato a Fano tra il 1826 e il 1827, non si hanno notizie della sua famiglia. Intraprese gli studi musicali sotto la guida di F. Cellini a Fermo, ove fece parte della [...] di Donizetti, per passare poi al teatro alla Scala di Milano, ove inaugurò la stagione quale protagonista nella prima rappresentazione assoluta del Sordello di A. Buzzi (26 dic. 1856). L'esito dell'opera fu mediocre, ma il G. si riscattò nei panni di ...
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disdegnoso
Vincenzo Valente
. Aggettivo proprio del linguaggio amoroso, riferito alla filosofia in un gruppo di passi che stanno a commento di Cv III Amor che ne la mente 76 (ella la chiama fera e disdegnosa), [...] s'impersona.
Una nota di altero distacco la parola porta nei luoghi della Commedia in cui è riferita a personaggi, come Sordello, appartato nella sua chiusa solitudine morale: o anima lombarda, / come ti stavi altera e disdegnosa (Pg VI 62); e Pier ...
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Pietro III re d'Aragona
Pietro Palumbo
Figlio di Giacomo I d'Aragona e della seconda moglie Violante, nacque nel 1239 e salì al trono alla morte del padre (1276).
Condusse un'abile politica, sia nella [...] antico nemico, Carlo d'Angiò). Dietro a lui siede un suo figlio (lo giovanetto: Alfonso o Pietro?); e padre e figlio Sordello accomuna in espressioni di alta lode.
D. coglie l'occasione per biasimare gli altri due eredi di P., insieme con Carlo lo ...
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cittadino
Andrea Mariani
. Venticinque occorrenze, fra Convivio e Commedia (un solo esempio nella Vita Nuova).
Genericamente, vale " abitante di città ", " cittadino ": If VIII 69 (i gravi cittadin [...] questo trapasso semantico sono numerosi: li propri cittadini sono " i propri concittadini " (Cv I XII 5); e Virgilio è cittadino di Sordello, i Senesi sono cittadini di Sapia (Pg VI 81, XIII 115), come i Fiorentini di Ciacco (If VI 52); e cfr. anche ...
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fregare
v. tr. [lat. frĭcare] (io frégo, tu fréghi, ecc.). – 1. a. Passare più volte la mano o un oggetto condotto dalla mano sulla superficie d’un corpo, premendo con più o meno forza: f. il pavimento con la spazzola; fregarsi gli occhi (per...