Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] che l’italiano sia ‘sceso’ erodendo mano a mano lo spazio del dialetto e sovrapponendosi ad esso.
Si noti invece come
(c) bilinguismo senza diglossia: fasi transitorie durante le quali vige incertezza circa l’uso delle lingue; di solito seguite da ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] ad Ascoli 1864: 98; per le successive fasi del concetto ascoliano di sostrato cfr. Silvestri 1977 Roma e del Lazio Monaci aveva pensato alla traduzione della novella di Boccaccio La dama di Guascogna e sociolinguistica, dando spazio a problematiche e ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] spiccata autoreferenzialità: la televisione, per es., dedica un ampio spaziodella propria programmazione ad autopromuoversi e a parlare di sé o (-poli, -matic). Come suole accadere nelle fasi di massima diffusione di taluni composti, i parlanti ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] della riflessione e della proposta linguistica di Salviati (Maraschio 1985), fermamente convinto della continuità sostanziale fra le due fasidella sono dieci) e dedicano particolare attenzione e spazio al verbo. Vale la pena notare che Salviati ...
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L’infinito sostantivato (detto anche, meno spesso, infinito nominale), secondo la definizione tradizionale è l’➔infinito introdotto da un determinante e accompagnato dai tipici elementi di un ➔ sintagma [...] . La distinzione è valida in tutte le fasi storiche della lingua letteraria fino ai tempi moderni. Nel primo , trovò la casa saccheggiata (Pratolini 1963: 42)
(11) Nello spazio di questi due primi anni d’Accademia, io imparai dunque pochissimo, e ...
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La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] sin dagli inizi della storia della scrittura, benché i sistemi alfabetici, nelle prime fasi, siano stati caratterizzati senso e nello spazio. È ciò che accade in “A Silvia” di Leopardi:
(4) Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale, ...
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Giudeo-italiano è un’etichetta ambigua perché può designare due fatti linguistici e culturali diversi, qualunque sia il rapporto ‘genetico’ tra loro, di continuità o di indipendenza. Da una parte c’è la [...] loro elegie e i loro brani narrativi riflettono fasi precedenti e potrebbero essere stesure scritte di versioni tramandate spazio a parte merita kasher (ebr. post-biblico kašer «idoneo»), ormai noto, nel quadro più ampio della riscoperta urbana delle ...
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CAIX, Napoleone
Tullio De Mauro
Nato a Bozzolo (Mantova) il 17 ag. 1845 da Giovanni e da Giovanna Azzolini, studiò presso il ginnasio di Cremona, ove ebbe tra gli insegnanti lo storico e latinista liberale [...] il C. mostra la necessità di risalire alle fasi più arcaiche della documentazione per stabilire affinità tra lingue (p. "Bisogna… studiare ciascuna delle lingue romane in tutte le sue più minute relazioni nel tempo e nello spazio nel mentre se ne ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] cantare; ➔ infinito). Nelle fasi antiche di queste lingue, e oltre a ciò sé riconoscere quelle cose veramente della sua donna essere state (Boccaccio, Dec. II, 9 Ella sapendo don Pietro esser preso, avendo spazio di poter fuggire, non so perché se ne ...
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Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] specie lessicale) si è ritagliato uno spazio estremamente ridotto (per es., nella dell’italiano. La lingua moderna e contemporanea, Bologna, Zanichelli.
Tesi, Riccardo (2007), Storia dell’italiano. La formazione della lingua comune dalle fasi ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...