L'interpretazione del marxismo-leninismo propria di Stalin, che, in contrapposizione alla teoria della rivoluzione permanente, affermò il principio dell'autosufficienza della rivoluzione russa, e la corrispondente [...] prassi politica, adottata dallo stesso Stalin a partire dalla fine degli anni Venti, con lo scopo di promuovere l'industrializzazione del paese e la modernizzazione del suo sistema produttivo, ritenute condizioni indispensabili per procedere alla ...
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Spriano, Paolo
Storico (Torino 1925-Roma 1988). Partigiano nelle brigate Giustizia e libertà, nel dopoguerra si iscrisse al PCI (1946) e fu redattore de l’Unità (1948-64). Pur criticando lo stalinismo [...] carcere e il partito, 1977) e una serie di monografie alle più rilevanti questioni teoriche e politiche affrontate dal comunismo nel secondo dopoguerra (Il compagno Ercoli, 1980; I comunisti europei e Stalin, 1983; Le passioni di un decennio, 1986). ...
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totalitarismo
Simona Forti
Il totale controllo politico della società
Con il termine totalitarismo ci si riferisce a quei regimi che, soprattutto nel periodo tra le due guerre mondiali, organizzarono [...] . L’esempio delle ideologie totalitarie più ‘famose’ – il razzismo per il nazismo (nazionalsocialismo) e il comunismo per lo stalinismo (Stalin) e il maoismo (Mao Zedong) – testimonia come esse siano una visione globale del mondo e della storia che ...
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Unione Sovietica, storia dell'
Francesco Tuccari
La patria del comunismo
L’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche (URSS) – comunemente detta Unione Sovietica – nacque nel dicembre del 1922 nei [...] sotto il dominio comunista e si dissolse alla fine del 1991. La sua storia – drammaticamente segnata dalle vicende dello stalinismo – ha determinato in parte essenziale la parabola dell’ascesa e poi del declino del comunismo nel Novecento
Le origini ...
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Uomo politico polacco (Rury Jeznickie, Lublino, 1892 - Mosca 1956); fu tra i capi della resistenza antitedesca nella seconda guerra mondiale. Presidente della Repubblica polacca dal 5 febbr. 1947 al nov. [...] del Consiglio sino al marzo 1954; segretario del partito comunista dal 1948 (dopo la destituzione di Gomulka), fu il principale interprete dello stalinismo in Polonia. Morì a Mosca durante lo svolgimento del 20º Congresso del PCUS (marzo 1956). ...
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Anarchico italiano (Lodi 1897 - Barcellona 1937). Inizialmente militante socialista, dal 1916 aderì al movimento anarchico alla cui stampa collaborò intensamente (Il grido della rivolta, Umanità nova, [...] brigate internazionali e a Barcellona curò la pubblicazione del giornale Guerra di classe. Da sempre deciso avversario dello stalinismo, fu ucciso nel corso delle lotte che, nel maggio 1937, divisero a Barcellona anarchici e trotzkisti dai comunisti ...
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Villaggio della Russia, sul fiume Dnepr. Nella vicina foresta di K. il 12 aprile 1943 le truppe tedesche in ritirata trovarono 8 fosse comuni con i resti di migliaia di ufficiali polacchi passati per le [...] sovietico ammise che la responsabilità del massacro spettava alla NKVD (Commissariato del popolo per gli affari interni, cioè la polizia politica dell’Unione Sovietica dal 1934 al 1946), definendolo «uno dei maggiori crimini dello stalinismo». ...
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Pseudonimo del rivoluzionario e scrittore russo V. L. Kibal´čič (Bruxelles 1890 - Città di Messico 1947). Proveniente da una famiglia di rivoluzionarî russi, anarchico fin dal 1906, dal 1912 al 1917 fu [...] e, dal 1940, in Messico. Nella sua intensa attività pubblicistica sviluppò un'ampia critica di ispirazione socialista allo stalinismo. Sua opera principale è l'autobiografia: Mémoires d'un révolutionnaire, 1901-1941 (post., 1951; trad. it. 1983); fra ...
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Uomo politico e pensatore (Ales, Cagliari, 1891 - Roma 1937). Membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista (1923). Divenuto segretario del Partito [...] fenomeni sociali e politici internazionali dal Risorgimento in poi, che lo portò a criticare per la prima volta lo stalinismo, a teorizzare il passaggio dalla "guerra di movimento" alla "guerra di posizione", a formulare i concetti di "egemonia" e ...
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(XI, p. 29; App. II, I, p. 667; IV, I, p. 507)
Dopo la conferenza di Berlino di 29 partiti comunisti europei del giugno 1976 divennero sempre più evidenti le difficoltà che incontrava a farsi strada la [...] del metodo democratico e la ricerca, attraverso l'analisi critica del passato e in particolare la critica radicale dello stalinismo, di un nuovo e diverso modello di socialismo.
I vari interventi pronunciati su queste questioni da Gorbačëv e dai ...
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stalinismo
s. m. – 1. L’interpretazione del marxismo-leninismo propria di Stalin (v. la voce prec.), che, in contrapp. alla teoria della rivoluzione permanente, affermò il principio dell’autosufficienza della rivoluzione russa, e la corrispondente...
staliniano
agg. – Di Stalin, pseudonimo dell’uomo di stato sovietico Iosif Vissarionovič Džugašvili (1879-1953): l’interpretazione s. del marxismo-leninismo; il regime s.; la dittatura s.; le repressioni s.; i processi s.; anche, che segue...