L’invenzione del teatro
Carmelo Alberti
Un’idea di teatro tra festa e rappresentazione
Il laboratorio dello spettacolo, nell’età moderna, trae i propri modelli rappresentativi da una miriade di fonti: [...] nel marzo 1541, una messa solenne in campo Santo Stefano, entro un recinto attrezzato con tribune e decorato da un accademica, tenuta in casa di Pantalone alla presenza del Principe d’Ungheria — che in realtà è la «zavatera» travestita. Il conclave ...
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Cerimonie, feste, lusso
Federica Ambrosini
Cerimonie e processioni
Nel corso dei secoli, fino alla caduta della Repubblica, la vita veneziana appare scandita da una grande varietà di pubbliche cerimonie. [...] del mese di dicembre, il doge rendeva omaggio a santo Stefano con due visite alla chiesa di San Giorgio Maggiore, che svoltesi nel 1493 per Leonora di Ferrara, nel 1502 per Anna d'Ungheria, nel 1530 per Francesco II Sforza. Ma le regate non si ...
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"E per tutto il cielo". Dinamiche religiose di uno Stato nascente
Giorgio Cracco
La religione civica al bivio
Guardando indietro
La religione cristiana - secondo un'opinione corrente - non cessò mai, [...] più celebri per Venezia (s. Marco, s. Nicola, s. Stefano: ibid., pp. 146-147, 222, 227), colpisce l'interesse partic. p. 135. Com'è noto, in quest'anno, Ludovico d'Ungheria pretendeva che Venezia lo riconoscesse come suo signore e gli pagasse un ...
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Committenza e arte di Stato
Patricia Fortini Brown
Esaminando i tre secoli già trascorsi, Francesco Sansovino identificò nel doge Pietro Gradenigo (1289-1311) l'artefice dell'eccezionale longevità [...] dogado. Nel giugno 1358 Venezia infine cedette Zara al re d'Ungheria e rinunciò così al primo titolo onorifico del doge, " iscrizioni, com'era suo desiderio, nella chiesa di Santo Stefano (190).
È emblematico del periodo il fatto che nessun ...
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Dagli Orseolo al comune
Stefano Gasparri
La situazione di Venezia intorno al Mille
Alla scomparsa nel 1008 di Pietro II Orseolo, il doge che aveva consolidato la fisionomia di potenza marittima di [...] G. Rosch, Venezia e l'Impero, p. 37.
15. Pietro Orseolo, figlio del doge Ottone e di Ma-ria, figlia di Stefano I, divenne re d'Ungheria nel 1038 alla morte dello zio.
16. Origo civitatum, p. 140; A. Dandolo, Chronica, p. 207.
17. Ibid., p. 208. La ...
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Grandezza e miseria della nobiltà veneziana
Laura Megna
Ricchi e poveri
Tra Sei e Settecento la nobiltà veneziana presenta un quadro complesso di realtà economiche e sociali, politiche e culturali assai [...] figlie naturali Laura e Cecilia, compresa la villa di Carrara Santo Stefano, nel Padovano, con l’unica «condicione» che «mai in tempo Venezia e il re d’Ungheria. I più erano tuttavia entrati nei ranghi della feudalità per via d’acquisto: così nella ...
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I testi agiografici: religione e politica nella Venezia del Mille
Giorgio Gracco
Premessa
Una testimonianza letteraria ben nota, la Translatio sancti Marci, che la critica colloca di solito oltre la [...] privilegio del doge Pietro Tribuno per la badia di S. Stefanod'Altino, in Id., Scritti di paleografia e diplomatica, Padova 19692 di Csanad e il monachesimo, in AA.VV., Venezia e Ungheria nel Rinascimento, a cura di Vittore Branca, Firenze 1973, pp ...
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BONIFACIO VIII, papa
Eugenio Dupré Theseider
Non si conosce la data di nascita di Benedetto Caetani, il futuro B. VIII: forse è da situare nel quarto decennio del Duecento (1235?). Nacque quasi certamente [...] dalla Sede apostolica, perché a suo tempo il re Stefano gliel'aveva offerta "cum omni eius iure ac 440-442); A. De Regibus, Le contese degli Angioini di Napoli per il trono d'Ungheria (1290-1310), in Rivista st. ital., LI (1934), pp. 254-286; ...
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Venezia e l'Adriatico
Bariša Krekić
Nel corso del secolo XIV la politica veneziana nell'area adriatica risultò guidata dalle stesse considerazioni che l'avevano già ispirata da alcuni secoli. Si [...] lotte magiare(83). Pochi mesi dopo, alla fine del marzo 1387, Sigismondo ricevette ufficialmente la corona di santo Stefano e divenne re d'Ungheria (84). Il suo primo progetto fu quello di liberare la moglie e, temendo che un'aperta mossa da ...
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Il titulus di Costantino
Tra conciliarismo, umanesimo e iconografia
Silvia Ronchey
Mai come nella prima metà del Quattrocento la scissione della Prima e della Seconda Roma, avvenuta dieci secoli prima [...] diretto promotore del concilio, Sigismondo del Lussemburgo, re d’Ungheria, di Germania e di Boemia e futuro sacro romano Croniche de’ Malatesti, Stefano Parti sostiene anche, a dire il vero, che una Lucia figlia di «Stefano Colonna senatore romano» ...
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