MUSONIO Rufo, Caio (Caius Musonius Rufus)
Guido Calogero
Filosofo del tardo stoicismo, vissuto nel sec. I d. C. Circa la sua vita siamo informati principalmente da alcuni passi di Tacito. Etrusco d'origine, [...] ragguardevole cittadino romano e venne in fama per l'austerità e lo zelo con cui attuava e predicava la sua professione di fede stoica. Esiliato da Nerone nell'isola di Giaro, nel 65 d. C., fu, pare, richiamato da Galba, e nel 69 era a Roma, quando ...
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HERMOGENES (῾Ερμογένης, Hermogenes)
L. Forti
4°. - Pittore greco del II sec. d. C. Lo conosciamo solo a causa delle aspre critiche rivolte contro di lui da Tertulliano (Adv. Herm., 1) che gli rimprovera [...] i soggetti dei suoi quadri, la sua fede nella dottrina stoica e la sua propensione per le donne.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2309; H. Brunn, Gesch. d. gr. Künstl., II ed., Stoccarda 1889, p. 309; E. Pfuhl, in Pauly-Wissowa, VIII, 1913, c. ...
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stoicismo
Gérard Verbeke
Accanto alle informazioni esplicite sui filosofi e la dottrina dello s., in D. ci sono anche temi stoici che sono sviluppati senza che l'autore sia cosciente della loro vera [...] egli non s'ispira unicamente a Seneca, ma anche a Boezio (II m. V 27 ss.; III III). Inoltre, D. ha trovato dottrine stoiche nella Farsaglia di Lucano: il ritratto di Catone (II 380 ss.), qual è tracciato dal poeta romano, è l'immagine di un saggio ...
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Cosmografo greco (forse della seconda metà del sec. 2º a. C.); di lui si ha un trattatello d'astronomia in 2 libri (Kυκλικὴ ϑεωρία μετεώρων "Teoria dei moti circolari dei corpi celesti"), derivato principalmente [...] da Posidonio, esposizione efficace, se pur elementare, delle conoscenze astronomiche della scuola stoica. Si ricordano anche alcune esperienze sulla rifrazione della luce: in particolare, riconobbe che quando un raggio penetra obliquamente dall'aria ...
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INDIFFERENZA
Guido Calogero
. Come termine filosofico, il concetto d'indifferenza appartiene essenzialmente all'etica, e in particolare alla dottrina del volere e della sua libertà: ma ha diverso significato [...] esser preferito all'altro. Concezione, quindi, in cui culmina il motivo della libertà dell'azione così come in quella cinico-stoica trionfava l'ideale della libertà dall'azione; e in cui la libertà resta di fatto così astratta e indeterminabile, da ...
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Filosofo stoico, che dall'Indice ercolanese (col. 48) sembra essere stato scolaro di Diogene di Seleucia, e quindi appartenere al II secolo a. C. Secondo Plutarco (De exil., 14) si trasferì da Atene a [...] scarse testimonianze che si hanno sul suo pensiero sembra che esso non differisse sensibilmente da quello dei maggiori stoici contemporanei, o di poco precedenti, come Zenone e Crisippo, salvo che in qualche tendenza pitagorizzante.
Bibl.: E. Zeller ...
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. Voce della lingua colta, indicante "l'origine di una parola, o la derivazione di una parola da un'altra", significa inoltre la scienza che ricerca quest'origine, e significò pure quella parte della grammatica [...] ostentatamente ripresa dalla tradizione di questi studî. L'etimologia nella sua tendenza naturalistica fu elaborata particolarmente dalla filosofia stoica: a questa si deve, p. es., una classificazione dei varî modi con cui la parola imita la natura ...
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TELETE (τέλης)
Guido Calogero
Scrittore greco, probabilmente di Megara, la cui attività letteraria cade nella seconda metà del sec. III a. C. Alcuni frammenti di suoi scritti sono superstiti nell'antologia [...] , e che in un passo è attribuita a un Teodoro. Essi costituiscono il più antico documento della "diatriba" cinico-stoica, cioè del tipo di predica moralistica popolareggiante inaugurato da Bione di Boristene, di cui T. fu il più notevole seguace ...
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Alessandro di Afrodisiade
di Afrodisiade Filosofo (2° - 3° sec. d.C.). Insegnò la dottrina aristotelica ad Atene fra il 198 e il 211 d.C.; i suoi scritti originali a noi pervenuti sono Sul fato (in [...] compito che quello di chiarire Aristotele e di confermarne le dottrine di fronte alle altre scuole (in primo luogo la stoica), A. ha posto problemi di grande importanza storica. Modificando la dottrina del maestro, egli ritenne che l’individuale è ...
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Autore (vissuto, a quanto sembra, nel sec. I d. C.) di un trattatello intitolato ‛Ομηρικὰ προβλήματα εἰς ἅ περὶ ϑεῶν "Ομηρος ἠλληγόρησεν (detto anche più comunemente, ma senza autorità di tradizione, 'Αλληγορίαι [...] ‛Ομηρικαί), che costituisce, insieme con la 'Επιδρομή di Cornuto (v.), la fonte principale della nostra conoscenza dell'allegoresi stoica (v. l'ediz. curata dalla Società filologica di Bonn, Lipsia 1910). Per E. (che si oppone con ciò soprattutto al ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...