Chimica
Trattamento di decomposizione che si fa subire a sostanze naturali a opera di reattivi chimici, del calore, della pressione (come, per es., al legno quando lo si tratta con bisolfito di calcio [...] sopra- e una sottodiaframmatica (v. fig.). La prima comprende la bocca, la faringe e l’esofago, la seconda lo stomaco, il duodeno, l’intestino tenue (digiuno e ileo), il crasso (colon ascendente, trasverso, discendente o sigmoideo, intestino retto) e ...
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Neurologo e anatomopatologo (Breslavia 1828 - ivi 1897). Il suo nome è legato particolarmente alla scoperta di un plesso (plesso mienterico di A.) situato nello spessore della tunica muscolare dello stomaco [...] e dell'intestino tenue dell'uomo e degli altri mammiferi. Tale plesso, dal quale sembra che partano gli stimoli che determinano la contrazione dell'intestino, è formato da fibre provenienti dal plesso ...
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Helicobacter
Genere di batteri gram-negativi di forma elicoidale, flagellati, aerobi, al quale appartiene la specie H. pylori. Questo batterio ha il suo habitat naturale nella mucosa dello stomaco ed [...] è implicato nella patogenesi delle gastriti non autoimmuni, delle ulcere duodenali e del cancro gastrico. L’H. produce l’enzima ureasi che gli consente di resistere all’acidità gastrica. Per la guarigione ...
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Chirurgo italiano (Chiusa di Pesio 1854 - Torino 1927), fratello di Giuseppe. Prof. (dal 1894) di patologia e di clinica chirurgica a Torino, diede importanti contributi alla chirurgia della tiroide, dello [...] stomaco, delle vie biliari e dell'utero. Con G. Rattone dimostrò per primo (1884) la natura infettiva del tetano. ...
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domperidone
Prodotto di sintesi che viene utilizzato nella terapia del vomito e delle dispepsie in quanto esplica un’azione contro i recettori della dopamina a livello dell’esofago e dello stomaco. ...
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HARZBURG Città e stazione idrominerale tedesca, nel Brunswick, con acque clorurato-sodiche forti, fredde, usate per bevanda, bagni, inalazioni, affezioni dello stomaco, dell'intestino e del fegato, malattie [...] del cuore e dei vasi, forme delle vie respiratorie, gotta, reumatismo, scrofola, nevrosi. Nel 1924 aveva 6800 abitanti ...
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Fisiologo (n. Saint-Sorlin 1846 - m. 1920), prof. di fisiologia nella univ. di Lilla, poi di Lione. Fu autore di studî sul ritmo cardiaco, sulla contrattilità muscolare, sull'innervazione motrice dello [...] stomaco, sul glicogeno. ...
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scivolamento, ernia da
Varietà di ernia nella quale il viscere erniato (un tratto del canale digerente) è privo di rivestimento peritoneale. Nelle ernie iatali da s., frequentemente osservabili nei soggetti [...] può decorrere in assenza di sintomi o essere responsabile di reflusso gastroesofageo. Il passaggio dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago irrita la mucosa e provoca infiammazioni e ulcere nella parte inferiore dell’esofago. Il trattamento è ...
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pneumoperitoneo
Presenza di gas, libero o saccato, nella cavità addominale. Il p. può essere spontaneo, per ferite penetranti dell’addome, per perforazione di ulcere di organi cavi a contenuto idroaereo [...] (stomaco, intestino) o per processi flogistici del peritoneo causati da germi anaerobi (peritoniti putride), oppure può essere artificiale e praticato a scopo diagnostico durante la laparoscopia, al fine di evidenziare, separandoli con l’ ...
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Rieder, Hermann
Medico tedesco (n. Rosenheim 1858 - m. 1932). Dedicatosi allo studio dei raggi X, nel 1900 fondò un Istituto statale di terapia fisica. Eseguì studi importanti sulla radiografia dello [...] stomaco e dell’intestino, e per primo applicò a essa la tecnica cinematografica. Cellule di R.: cellule leucocitarie patologiche, da alcuni considerate linfociti atipici, talora osservabili in alcune condizioni morbose (pertosse, leucemia) con ...
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stomaco
stòmaco s. m. [lat. stŏmăchus, che è dal gr. στόμαχος «gola, stomaco»] (pl. -ci o -chi). – 1. a. In anatomia e fisiologia, organo fondamentale dell’apparato digerente dei vertebrati, che interviene nella trasformazione in chimo degli...
v. tr. [der. di stomaco; cfr. il lat. stomachari «adirarsi, stizzirsi», che è dal gr. στομαχέω «essere disgustato»] (io stòmaco, tu stòmachi, ecc.). – 1. Far rivoltare lo stomaco, provocare nausea e disgusto, riferito, come soggetto, a odore...