Compositore belga (Malmédy 1929 - Bruxelles 2009). Considerato uno dei protagonisti dell'avanguardia musicale europea degli anni Sessanta, P. si è posto sin dai primi lavori sulla scia dello strutturalismo [...] vocale (Vocalise, 1979) e da camera (l'azione musicale Die Erprobung des Petrus Hebraicus, 1974), associando gli strumenti tradizionali alle esperienze più avanzate del linguaggio musicale contemporaneo. Tra le composizioni successive, si ricordano ...
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Componimento poetico di origine italiana, basato sul modello metrico della ballata e dello strambotto, connesso in origine al canto a più voci, d’argomento prevalentemente amoroso a sfondo idillico, soprattutto [...] Carducci, S. Ferrari, G. D’Annunzio.
Dal punto di vista musicale, il m. del primo periodo (14° sec.) si distingueva dalle melodicamente, predominava sulle altre (spesso affidata anche a strumenti). Come costruzione polifonica, la base, la parte più ...
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mùsica sacra Nella comune classificazione dei generi musicali, insieme delle composizioni musicali attinenti alla vita religiosa. Il regolamento di Pio X (1903), raccogliendo le prescrizioni della Chiesa [...] sacre polifoniche. La musica è di regola vocale; unico strumento ammesso è l'organo. Solo eccezionalmente, a partire dal , il canto gregoriano e la musica a cappella (senza strumenti), ammettendo che a essi potessero venire affiancate le forme più ...
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Compositore italiano (n. Torino 1946). Ha compiuto al Conservatorio di Torino gli studi di trombone, composizione (con G. Ferrari), direzione d'orchestra (con M. Rossi) e musica corale (con M. Quaglia); [...] espressive, così come di una ricerca attenta ai linguaggi musicali e letterari del passato. Ricordiamo tra gli altri Cantata delle sorti (2002, azione teatrale per soprano, attori e strumenti, su testo di S. Reberschak), Cantico del Gallo Silvestre ...
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Compositore giapponese (Tokyo 1936 - ivi 2003). Compì gli studi musicali in patria, dove imparò anche a suonare strumenti tradizionali giapponesi, e dal 1958 al 1961 a Berlino con B. Blacher. Rientrato [...] al serialismo (Präludium und Variationen, 1959; Vier Bagatellen, 1961) verso un rinnovato interesse per la concezione musicale e gli strumenti della tradizione giapponese (Kyō-Sō, 1969; la musica per gagaku Shikyō, 1970, primo brano moderno a ...
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Musicologo e direttore d'orchestra (n. Bari 1956). Allievo di N. Rota, ha approfondito lo studio degli strumenti antichi e della prassi esecutiva barocca. Dopo aver dato vita, nel 1987, all’ensemble Cappella [...] . De Majo. Ospite, insieme al suo gruppo, dei maggiori festival europei di musica barocca e delle più importanti istituzioni musicali, F. è considerato tra i migliori interpreti della musica napoletana antica. Tra i suoi impegni più recenti si citano ...
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Nome dal sassofonista e compositore afroamericano William Emanuel Huddleston (Chattanooga, Tennessee, 1920 - Shutesbury, Massachusetts, 2013), assunto dopo la conversione all'islamismo. Distintosi nel [...] , nell'oboe e nel fagotto, nonché in una panoplia di strumenti a fiato di origine etnica. È stato tra i più originali propugnatori di un incontro del jazz con altre culture musicali, grazie anche agli anni trascorsi in Nigeria e alla familiarità con ...
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Direttore d’orchestra inglese (n. Fontmell Magna 1943). Laureatosi al King’s College di Cambridge, ha completato gli studi musicali in Francia, prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra. Ha fondato [...] i più raffinati interpreti di Monteverdi, Rameau, Purcell. In seguito si è avvicinato al repertorio classico e protoromantico, fondando (1990) l’Orchestre Révolutionaire et Romantique, con la quale ha riletto quella stagione con strumenti d’epoca. ...
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Musicista (Roma 1585 - ivi 1629), fratello di Gregorio. Studiò a S. Luigi dei Francesi; maestro di cappella, circa il 1609-10, a S. Maria in Trastevere e dal 1610 al 1629 a S. Maria Maggiore, pubblicò [...] (Roma, 1617) una serie di composizioni musicali a una o due voci con strumenti. ...
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Nella civiltà musicale greca, l’arte di accompagnare strumentalmente il canto, probabilmente sovrapponendo alla melodia vocale una parte diversa e ornamentale.
Nelle civiltà musicali extraeuropee libera [...] polifonia creata da diversi esecutori (voci o strumenti) che eseguono la stessa melodia, ma ciascuno con varianti improvvisate. ...
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strumento
struménto (letter. istruménto; ant. instruménto, stroménto, storménto) s. m. [lat. instrumĕntum, der. di instruĕre «costruire, apprestare»]. – 1. Genericam., arnese, congegno, dispositivo e sim., necessario per compiere una determinata...
musicale
muṡicale agg. [dal lat. mediev. musicalis, der. del lat. musĭca «musica»]. – 1. a. Di musica, della musica, che ha attinenza con la musica, sia come creazione artistica sia come esecuzione: arte m.; composizione m.; discorso, tema,...