La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] , ecolampadina, ecovantaggio, gengiprotettivo, intellighiotto, lavasmacchia, mangiasporco, salvaroma, semprasciutto, uvamaro, Viacal, Vitasnella. Vengono apposti ➔ suffissi alterativi e derivativi anche a basi che solitamente li rifiutano o che ne ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] in -mente, alterati (con -ino, -accio, ecc.) il cui significato non sia ricavabile dalla base della forma suffissata, forme irregolari di passato remoto, nomi propri di persona e luoghi componenti di polirematiche (➔ polirematiche, parole) femminili ...
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Agli inizi del XXI secolo sono 873 le entità statali riconosciute dalla comunità internazionale, a cui ne vanno aggiunte altre il cui status, però, non è ancora ratificato: come è facile immaginare, un [...] popolare e che deriva dall’ugualmente popolare (e leggermente spregiativo) Tchekei tedesco.
Va notato come risiedano nel lessico ➔ suffissi che, a pari tasso di esoticità, risultano familiari in virtù di una più lunga consuetudine: -stan è attestato ...
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Popolazione indigena delle coste artiche dell’America, distribuita dalla Groenlandia sino all’Alaska; in Asia occupano l’estremità della penisola dei Ciukci (v. fig.). Tale habitat era in passato anche [...] Settentrionale e della Groenlandia. Fra le caratteristiche comuni di tutti i dialetti i., emerge l’enorme quantità di suffissi: ne deriva che a una sola parola i. può corrispondere un’intera frase delle lingue indoeuropee. La posizione linguistica ...
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ONOMASTICA (dal gr. ὀνομαστικὴ [τέχνη]; fr. onomastique, anthroponymie; sp. onomástica; ted. Namenkunde; ingl. onomatology)
Bruno MIGLIORINI
Il nome di onomastica è stato talora adoperato per indicare [...] nomi di classi superiori e inferiori è ora sparita. I nomi di maschi sono spesso formati da un numerale seguito da un suffisso, p. es. Saburo "terzo maschio"; per lo più si prefigge un altro carattere, indicante una buona qualità, un oggetto o altro ...
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SCILLUK
Renato BOCCASSINO
Carlo TAGLIAVINI
. Una delle più note e numerose popolazioni del Sudan Anglo-Egiziano. L'allevamento del bestiame è l'elemento essenziale della loro economia: la posizione [...] , ecc. Il genitivo segue regolarmente il nominativo (spesso, specialmente al plurale, il nominativo è rafforzato da un suffisso possessivo -e). I possessivi sono suffissi al sostantivo cui si riferiscono (per es., wòd-à "la mia casa", wòd-ì "la tua ...
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VOGULI
Walter HIRSCHBERG
Carlo TAGLIAVINI
. Popolazione di allevatori di renne, di pescatori e di cacciatori, stanziata sulle pendici orientali degli Urali Settentrionali e Centrali, nella Siberia [...] e ungherese, ha una coniugazione soggettiva e una oggettiva. Anche qui la concordanza delle uscite della coniugazione oggettiva con i suffissi possessivi è evidente, per es., da rati "battere" avremo rātilem "io lo batto" (cfr. kwolem "la mia casa ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] & Pacini 2002). Sul piano fonetico, sono da rilevare, soprattutto nella parlata rustica: il mantenimento dell’atona finale -u (il suffisso -aio è [aju]); la geminazione di [b-] in fonosintassi (per es., le [bː]alle «le valli»); l’assenza di /z ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] delle parole.
Quanto alla morfologia, un procedimento di occultamento molto usato in tutti i gerghi è l’impiego di ➔ suffissi che possono essere già presenti nella lingua o nei dialetti oppure nuove formazioni che hanno la funzione di opacizzare la ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] nome di azione è formato per conversione da un verbo, di norma viene impedita la formazione di altri nomi deverbali suffissati (censurare → censura, e non censurazione o censuraggio); il fenomeno non ha invece luogo nel caso di verbi denominali (sale ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.