La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] la derivazione la capacità di esprimere in modo economico alcuni tipi di significato fondamentali. Così come in derivazione l’uso di suffissi permette di formare nomi di azione (➔ azione, nomi di) e di agente (➔ agente, nomi di) a partire da un verbo ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] c-ella, ecc. La regola tuttavia non è assoluta, come si vede da rondonino, ma anche carbonella; per altro l’omofono suffisso aggettivale -ino (presente ad es. in marino, salino, ecc.) sfugge: leonino ~ leon-c-ino, montonino ~ monton-c-ino, ecc.
Oltre ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] .
Con gli affissi hanno in comune il fatto di non essere ‘liberi’; ma a differenza dei prefissi e dei suffissi non tutti occupano una posizione fissa (alcuni elementi formativi possono essere usati in posizione sia iniziale che finale: cardio, geo ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] i rimbambimenti), sono per lo più deverbali o deaggettivali (➔ deverbali, nomi; ➔ deaggettivali, nomi) e hanno desinenze costituite da suffissi tipici (-mento, -zione, ecc.). È interessante notare che l’italiano, in tutti i casi in cui non dispone di ...
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Quinta lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Trae origine dalla lettera E dell’alfabeto greco, che a sua volta risale a un prototipo fenicio usato dai Fenici propriamente con il valore di h.
In fonetica, [...] ’ortografia non poche incertezze di pronuncia. Regole generali di pronuncia si possono dare solo in riferimento a determinati suffissi o desinenze e valgono quindi per limitate serie di vocaboli. L’apparente disordine nella distribuzione delle é e ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, [...] numero, diatesi, che nel sistema verbale indoeuropeo sono espresse da un lato mediante la formazione tematica (suffissi, infissi, alternanze nella vocale radicale), dall’altro mediante la flessione (desinenze, alternanze sulla vocale predesinenziale ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] è invece maschile in francese e in spagnolo), la /o/ nella voce di origine giapponese kimono (o chimono) e i suffissi riconoscibili in utility (-ità) e performance (-anza) sono probabilmente l’elemento che determina il genere. Resta da osservare che ...
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ASPETTO VERBALE
L’aspetto è una caratteristica del verbo che fornisce alcune informazioni supplementari sull’azione descritta: la sua durata; se si è conclusa, si sta svolgendo o si sta per svolgere; [...] a mangiare);
– continuare a seguito da infinito indica il proseguimento di un’azione (continuo a mangiare);
• Alcuni suffissi verbali danno informazioni sul modo in cui si svolge un’azione:
– canticchiare ‘cantare distrattamente, sommessamente, a ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] legame storico, i gruppi (A) e (α), si intrecciano a causa dei nomi di genere comune in -a o terminanti con i suffissi -iatra, -ista, -cida, che al plurale distinguono il maschile, uscente in -i, dal femminile, uscente in -e (collega → m. colleghi, f ...
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Nell’italiano attuale, come in altre lingue moderne di cultura, il ➔ genere femminile e il genere maschile non sono rappresentati in eguale misura tra i nomi d’agente correnti (➔ agente, nomi di). In tempi [...] , come guardia e sentinella, non risulta ci siano proposte di versioni in -o (*guardio, *sentinello).
Alcuni suffissi ricorrenti nei nomi di professione permettono solitamente soluzioni facilmente accettate: tra questi, i più antichi -aio (fornaio ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.