Mentre in latino il comparativo di maggioranza (➔ comparativo) e il ➔ superlativo erano generalmente sintetici, espressi cioè attraverso suffissi (-ior/-ius per il comparativo; -issimus/-a/-um per il superlativo), [...] in italiano le forme popolari sono analitiche, cioè composte di più parole: molto bello (ma -issimo/-a è stato recuperato per il superlativo assoluto). Il latino conosceva anche alcuni comparativi e superlativi ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] meno numerosi sono gli alterati da verbi: Bertinetto (2004) ne conta meno di duecento, tra i quali quelli formati con i suffissi -acchi(are), -icchi(are) e -ol(are) sono i più numerosi. Allo stesso modo, gli avverbi sono ampiamente attestati tra gli ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] X-to», in cui la X corrisponde al tema del participio passato di un verbo transitivo. I nomi derivati con il suffisso -tore indicano una persona che svolge in modo abituale, ripetuto, o per professione, l’attività espressa dal verbo di base (per ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] non un sassolino nella scarpa). Parole con -ol-, come occhiolino e pesciolino, non vanno confuse con quelle formate con il suffisso diminutivo sdrucciolo -olo, il quale, oltre che in parole come ricciolino e viottolino, può essere usato anche in fine ...
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Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] capitoli rispettivamente di cinque, sei, otto e sei sezioni. Già da tempo è stato dimostrato che l'intero capitolo quarto, dedicato ai suffissi kṛt, è un'aggiunta a un testo più antico (Liebich 1919, p. 9). Ciò era noto a Durgasiṃha, che all'inizio ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] preposizioni) che nel corso del tempo si sono grammaticalizzate (➔ grammaticalizzazione) come affissi, mantenendo però, rispetto ai suffissi, una minore integrazione con la base; e, soprattutto, che hanno relazioni semantiche e formali con elementi ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] a lettino, tettuccio), e più in generale in -tV. Bisogna aggiungere che, se è vero che viene evitata, con tutti i suffissi, la creazione di sequenze omofone, essa non è in genere prevedibile, per cui ad es. abbiamo da un lato alterati come gentetta ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] sempre vero (così nel plurale di composti come capimafia), non è detto che i morfemi flessivi, che in italiano sono in genere suffissi, in altre lingue non possano essere prefissi: si pensi, ad es., all’aumento che il greco antico usava per formare l ...
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Il valore iterativo (o frequentativo) esprime, in genere rispetto a un verbo (ma anche a nomi o aggettivi deverbali; ➔ deverbali, nomi), un’azione o un processo che si attua in modo ripetuto. Il valore [...] sia in un rapporto di 16,4 rispetto alle forme dal passato prossimo; in altri termini, per i verbi formati con i suffissi in (8) ci si imbatte in una forma di passato prossimo mediamente ogni 16,4 forme di imperfetto.
CORIS: http://corpora.dslo ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] dell'ambito coperto da 6.1.77: e finali mutano in iyAṄ e uvAṄ davanti a vocale, se la base termina con il suffisso Śnu (dei verbi della quinta classe: v. sopra), se è una radice verbale oppure se è bhrū 'sopracciglio'. Si tratta di un'eccezione ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.