L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] , anziché avendo, consente di alleggerire il verso «senza levarmi a volo, abbiend’io l’ale» (Canz. CCLXXXVIII, 3) dall’eccesso del suono v; o viceversa, ebber anziché ebben, in «Per mirar Policleto a prova fiso / con gli altri ch’ebber fama di quell ...
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Sumeri
Pietro Mander
Gli inventori della scrittura
I Sumeri abitarono il Sud della Mesopotamia, dove fondarono alcune città-Stato. Essi non furono i soli abitanti di quell’area, popolata anche da genti [...] il segno bar (che in sumerico vuol dire «lato») 1 ka (bocca), senza riferimento all’idea di «lato 1 bocca», ma solo al suono delle due sillabe: il principio è lo stesso dei rebus che si trovano nelle odierne riviste di enigmistica.
Il numero di segni ...
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CAMPUS, Giovanni
Massimo Pittau
Nacque a Osilo (prov. di Sassari) il 2 dic. 1875; fu professore di scuole medie in diverse località della Sardegna e in seguito professore di liceo a Torino. Qui pubblicò [...] scienze di Torino, LIV [1918-1919], pp. 271-284, 366-376).
La varietà nuorese o centrale della lingua sarda presenta il suono velare della c e della g anche di fronte alle vocali e ed i: kentu "cento", kima "cima", øelare (ghelare)"gelare", øirare ...
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PRESTITI
Il prestito (o forestierismo) è una parola, una locuzione o una costruzione sintattica di una lingua straniera che entra nel lessico di un’altra lingua.
Nel lessico italiano contemporaneo si [...] che si userebbero davanti alla u (➔whisky: il o lo?)
– con parole che iniziano con h, ci si regola a seconda del suono che la lettera ha nella pronuncia italiana; quando l’h è muta (cioè non viene pronunciata), si usano le forme maschili l’, un ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] , il fenomeno è definito anche paragoge.
Il fenomeno contrario dell’epitesi è l’apocope. Altri fenomeni di inserzione di suoni, non etimologici, all’interno ed all’inizio della parola sono noti rispettivamente come ➔ epentesi e prostesi.
L’epitesi è ...
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Si dicono mobili i dittonghi (➔ dittongo) ie e uo per la possibile alternanza, nell’ambito di una stessa famiglia lessicale o di uno stesso paradigma verbale, di forme con dittongo ie [ˈjɛ] e uo [ˈwɔ] [...] infatti ha progressivamente ridotto l’uso del dittongo mobile, anzitutto nelle forme verbali, dove ha prevalso l’➔analogia (abbiamo suonare, come suono, e non sonare; muovendo, come muovo, è più frequente di movendo), e si sono prodotte differenze di ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] l’altezza delle formanti, che negli uomini sono appunto più basse rispetto a quelle di donne e bambini.
Un suono vocalico può dunque essere caratterizzato acusticamente come un insieme di formanti: come provano test percettivi applicati all’italiano ...
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Il grammelot è un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, [...] e invece consiste in una rapida e arbitraria sequenza di suoni. È dotato di una forte componente espressiva mimico-gestuale a quelle espressioni vocali che riproducono convenzionalmente il suono al quale si riferiscono (onomatopee e fonosimbolismo).
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] e l'udito sono quindi i loro principali canali comunicativi. Ma i richiami e i gesti degli animali e addirittura alcuni suoni e gesti umani sono stati raggruppati insieme e definiti 'non verbali'. Oggi gli scienziati non dubitano che la specie umana ...
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La legge Tobler-Mussafia (così detta dal nome di Adolf Tobler e Alfredo Mussafia, i quali, rispettivamente nel 1875 e nel 1886, per primi osservarono nella distribuzione dei ➔ clitici in francese e in [...] che li faceva rifuggire dall’incominciare la proposizione […] con un monosillabo privo di accento, e quindi di suono e di significato soverchiamente tenue».
Nella storia degli studi si sono tentate altre spiegazioni che attribuiscono il fenomeno ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...
suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). – 1. intr. (aus. avere) a. Produrre,...