Musicista (Brunswick 1784 - Kassel 1859). Esordì come concertista di violino (1804). Dal 1805 divenne Konzertmeister a Gotha. Fu poi direttore d'orchestre teatrali a Vienna e Francoforte, Generalmusikdirektor [...] e Kapellmeister a corte. Svolse una fortunata attività concertistica, in varî paesi d'Europa (nel 1817 in Italia, dove a Milano suonò insieme con N. Paganini), e didattica. S. fu uno dei migliori violinisti del suo tempo, e capo di un'importante e ...
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Apparecchio atto a produrre un soffio d’aria, usato soprattutto in forme primitive di metallurgia, per attivare la combustione nella fucina e raggiungere elevate temperature (m. da fucina). Tipi speciali [...] di m. sono usati in alcuni strumenti musicali, quali l’organo, l’armonium, la fisarmonica, per fornire l’aria occorrente a produrre il suono, aria che viene opportunamente liberata e indirizzata mediante il tocco delle dita su una o più tastiere. ...
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GENTILUCCI, Armando
Gianluigi Mattietti
Nacque a Lecce l'8 ott. 1939 da Ottorino, compositore, e Margherita Sallusti, autrice di testi poetici e teatrali. La famiglia si trasferì a Milano quando il [...] musica, V (1989), 45, pp. 1, 4; Su A. G., in Musica/Realtà, XI (1990), 31, pp. 29-54; H.W. Heister, "Scrigno dei suoni" e "Chiarore dell'utopia". Aspetti dell'opera di A. G., ibid., 33, pp. 117-132; D. Iotti, "Il futuro della tua grazia", in E chi è ...
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(o clavicordio) Strumento a corde e tastiera, in uso dal Medioevo fino al 18° sec., nel quale le corde, tese su di una cassa armonica orizzontale sono poste in vibrazione da piastrine metalliche infisse [...] nell’estremità di tasti: variando la pressione del tocco è possibile intervenire sull’intensità e la durata del suono prodotto. Rispetto al clavicembalo carattere peculiare del c. era dunque il permanere della tangenza fino al distacco delle dita dal ...
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Strumento popolare russo, diffuso dal 9° secolo. Nelle forme più antiche, ha da 7 a 13 corde, tese su un telaio di solito trapezoidale, alcune delle quali, scelte a seconda della melodia da eseguirsi, [...] vengono pizzicate dalle dita della mano destra, mentre le altre sono compresse dalle dita della sinistra affinché non producano suono. In forme più recenti (fine 17° sec.), derivate da salteri bizantini del 12° sec., lo strumento, tenuto obliquo ...
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Anatomia
Denominazione di qualsiasi formazione anatomica disposta ad arco: a. mascellare; a. costale.
A. palmare, il tronco arterioso derivante dall’unione dell’arteria ulnare con un ramo dell’arteria [...] architettonico (portico, ponte, acquedotto ecc.) formato dalla successione di più archi.
Musica
Attacco ed eventuale proseguimento del suono (per una o più note) per mezzo dell’arco mosso sulle corde di uno strumento (violino, viola, violoncello ...
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BENVENUTI, Giovanni
Nacque a Bologna, probabilmente circa il 1640, e fu allievo di Ercole Gaibara, detto "del violino". Nel giugno del 1650 entrò a far parte come violinista della cappella di S. Petronio [...] e svolse uguale incarico anche nel Concerto palatino. Considerato uno dei fondatori dell'Accademia filarmonica, nel 1673 suonò una sinfonia da lui espressamente composta per la fun zione in onore di s. Antonio di Padova protettore dell'Accademia ...
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(ant. monacordo) Strumento di antica origine, già usato da Pitagora per esperienze acustiche. È formato da una lunga cassa di risonanza nella quale è tesa una corda. Sotto la corda, e sopra una scala [...] a intervalli determinati, scorre un ponticello mobile che, a seconda del grado della scala nel quale è posto, divide la corda così da ottenerne il suono desiderato. ...
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Koenig, Gottfried Michael
Marta Tedeschini Lalli
Compositore tedesco, nato a Magdeburgo il 5 ottobre 1926. Ha studiato musica religiosa alla Staatsmusikschule di Braunschweig, e in seguito composizione [...] 2 (dal 1966) e PROJECT 3 (dal 1989-90), e nel corso degli anni Ottanta il programma SSP per la sintesi del suono e programmi per la grafica con il computer. I programmi PROJECT si differenziano tra loro soprattutto per il grado di intervento del ...
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WILHELMJ, August
Romolo Giraldi
Violinista, nato a Usingen (Nassau) il 21 settembre 1845 e morto a Londra il 22 gennaio 1908. Studiò prima col Fischer di Wiesbaden e poi (su consiglio di Liszt, che [...] "il secondo Paganini") al conservatorio di Lipsia con Ferdinando David. Fu concertista di tecnica prodigiosa, di assoluta purezza di suono; e come tale destò entusiasmo in Europa, nelle due Americhe, in Asia e in Australia. Fu specialmente ammirato a ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...
suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). – 1. intr. (aus. avere) a. Produrre,...