ARCI-
Il ➔prefisso arci- (dal greco àrkhein ‘comandare’) forma nomi composti come
arcidiavolo, arcivescovo, arciduca
È anche usato (oggi solo in modo scherzoso) come prefisso rafforzativo di aggettivi, [...] a cui dà valore di superlativo
arcinoto, arcicontento, arcistufo.
Storia
Nell’italiano dei secoli scorsi non era raro l’uso scherzoso di arci- seguito da un superlativoassoluto: arcibellissimo, arcilunghissimo ecc.
VEDI ANCHE alterazione; stra- ...
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ASPRO, SUPERLATIVO DI
Aspro è uno degli aggettivi che formano il superlativoassoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo
aspro ▶ asperrimo.
Usi
È diffusa anche la forma asprissimo, coniata [...] sul modello dei superlativi regolari e attestata già nella prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612).
VEDI ANCHE -errimo, superlativi in ...
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CELEBRE, SUPERLATIVO DI
Il superlativo di celebre è celeberrimo. Celebre infatti è uno degli aggettivi che formano il superlativoassoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo.
VEDI ANCHE [...] -errimo, superlativi in ...
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superlativo In linguistica (anche grado s.), una delle categorie grammaticali mediante le quali si esprime la gradualità di un aggettivo qualitativo, di un avverbio (o anche, ma raramente, di un sostantivo, [...] alto, più intenso della qualità aggettivale, o considerato per sé (s. assoluto, per es. altissimo) o considerato in relazione a una data classe che già per sé stessi esprimono un concetto superlativo; per es., rotondissimo, primissimo, ultimissimo, ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] . exécrable; ecc.). L’italiano ha invece il ➔ superlativo con suffisso alla latina (bellissimo, grandissimo, fortissimo), che in tre forme sintattiche diverse: in strutture assolute (➔ assolute, strutture), in strutture perifrastiche (➔ perifrastiche ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] con una struttura sintattica interna (ad es., un ➔ superlativo analitico: il più bello), l’unica collocazione possibile la possibilità di formare una costruzione di participio assoluto (24 b.) (➔ assolute, strutture) e di riferirsi, con funzione di ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] sinonimo di «molto» e viene usato per creare il ➔ superlativo degli aggettivi: una donna assai bella; questa città mi piace ha però finito con l’acquistare valore negativo anche nell’uso assoluto: – Ti ho disturbato? – Affatto [«per niente»].
Un ...
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La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] di farlo per te; la Coop sei tu.
Tipiche sono anche l’utilizzazione di forme assolute di comparativo e di ➔ superlativo (il massimo; il meglio; l’assoluto; linea più) e la funzione avverbiale dell’aggettivo (bevi genuino; lava pulito; vesti giovane ...
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linguistica In grammatica, proposizione (o frase) r., quella che si riferisce a un elemento di un’altra proposizione dalla quale è retta; pronomi e aggettivi pronominali r., avverbi r., congiunzioni r. [...] hanno duplice funzione semantica e sintattica, indefinita e insieme r. (chiunque, qualunque, dovunque ecc.); superlativo r. (contrapposto ad assoluto), forma aggettivale che esprime un rapporto di superiorità limitato a due o più elementi di una ...
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Filosofia
Ciò che non dipende da altro per la sua realtà, opposto quindi a ‘condizionato’, ‘dipendente’, e non esclude la relazione per la quale un altro dipenderebbe da lui.
Connesso a questo significato [...] usato senza il complemento che di solito lo accompagna (per es.: leggo molto).
Si parla inoltre di comparativo e di superlativo a. quando si indica una qualità in grado più elevato o estremamente elevato a prescindere da qualunque termine di paragone ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di una bellezza, di una bontà s.; è furbo in...
assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà a.; volontà a.; giudizî troppo a., perentorî,...