superstizione Il fatto di avere credenze e compiere pratiche che, nella valutazione della cultura e delle religioni superiori, ufficiali e dominanti, sono ritenute frutto di errore e d’ignoranza, di convinzioni [...] e istituzioni inferiori e sorpassate.
Riguardo alle origini delle s. nell’ambiente di una determinata religione, in generale si può dire che la s. risponde a esigenze che non trovano soddisfazione nell’ambito ...
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HOLDA (Hulda, Holle)
Bruno Vignola
Figura della superstizione medievale tedesca, simile a Berchta (v.).
Rappresentata di solito come un essere benigno dai lunghi capelli d'oro, e dimorante presso i laghi [...] o le sorgenti, essa partecipa talora, al pari di Wodan, alla caccia selvaggia durante le tempeste, e appare altre volte con l'aspetto di una vecchia strega dal lungo naso, spavento dei bambini. Ha per ...
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Basilicata
Katia Di Tommaso
Dall'arretratezza allo sviluppo
La Basilicata era considerata, fino a poco tempo fa, esempio tipico della povertà e dell'arretratezza del Mezzogiorno: isolamento, superstizione, [...] territorio dissestato, agricoltura povera erano i suoi caratteri più spesso ricordati. Da qualche decennio la regione sta superando quelle condizioni di vero e proprio sottosviluppo e ha avviato un processo ...
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Nei documenti pontifici, dal concilio Vaticano II in poi, chiunque rifiuti consapevolmente Dio e ogni religione, considerati come l’ostacolo principale all’affermazione dell’uomo, come risultato di una [...] superstizione, in contrasto con i dati ‘scientifici’.
Come sviluppo del concilio Vaticano II e dell’enciclica di Paolo VI Ecclesiam suam, nel 1965 venne istituito in Vaticano il Segretariato per i n. (dal 1988 denominato Pontificio consiglio per il ...
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favoleggiare
Fernando Salsano
In Pd II 51 li segni bui [le macchie lunari]... là giuso in terra / fan di Cain favoleggiare altrui, vale " raccontare fatti di pura invenzione ", per il riferimento alla [...] superstizione popolare (" Altri favoleggiarono, che fossero que' segni due compari mercatanti ", Ottimo).
Meno decisa è l'accezione in Pd XV 125 l'altra [donna]... / favoleggiava con la sua famiglia / d'i Troiani, di Fiesole e di Roma, in quanto l' ...
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Medico (Grave, Brabante, 1515 - Tecklenburg, Vestfalia, 1588), archiatra del duca Guglielmo di Cleve. È entrato nella storia della psichiatria per avere affermato, in un suo libro rimasto celebre (De praestigiis [...] daemonum et incantationibus ac veneficiis, 1563), contro la superstizione e l'ignoranza allora dominanti, che le streghe dovevano essere considerate come malate degne di compassione, infirmando così la validità delle confessioni estorte loro con la ...
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. Nella mitologia germanica, secondo taluni, era originariamente una dea, moglie di Odino (forse ipostasi di Freya), che in seguito decadde a strega, spauracchio dei bimbi, affine alla Holda. Ma più probabilmente [...] essa è una derivazione posteriore della superstizione medievale, la cui origine è connessa con leggende popolari sull'Epifania. Questa si chiamò nell'alto tedesco giperahta naht "notte splendente", da cui perhtennaht e perhtentag, e quindi il senso ...
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stregoneria
Domenico Russo
L’irresistibile potere di essere immaginari
Nei tempi più antichi gli uomini hanno utilizzato la stregoneria per difendersi da tutto ciò che non capivano o che poteva rappresentare [...] popolari delle zone più arretrate delle società, dove ancora oggi – purtroppo – gode di un consistente credito.
Superstizioni popolari
Viaggiare attraverso le credenze popolari sulla stregoneria significa incontrarne di tutti i colori! Presso il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovan Battista Della Porta
Saverio Ricci
Della Porta non è mago, se per magia si intende commercio soprannaturale, per vantaggio del praticante, spesso con altrui danno. Egli piuttosto verifica le [...] parole inevitabili nella riscrittura di una vicenda omerica (p. 116). E Della Porta rinnovò l’esortazione a non credere alle «superstizion bugiarde e vane […]. È verità già terminata e chiara che gli futuri eventi incerti sono» (pp. 192-93). Egli si ...
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(fr. amulette; sp. amuleto; ted. Amuleti ingl. amulet). Il termine ci viene dal latino amuletum, forse derivato da amoliri "allontanare"; assai meno probabile l'etimologia che lo riconduce all'arabo ḥimālah, [...] del ferro: onde l'idea che insieme con essi siano perdurate, attraverso le vicende dei secoli e dei popoli, le superstizioni e le pratiche relative. Identità morfologica - si è detto, ripetendo un pensiero che rimonta al De Brosses - implica identità ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...