ateismo
Negazione esplicita e consapevole dell’esistenza di Dio (dal gr. ἄϑεος «senza Dio»). Riguardo al tema dell’a. è necessario distinguere tra l’ambito religioso e l’ambito più propriamente filosofico. [...] alla fede positivistica nella linearità di un progresso che porterà inevitabilmente all’emancipazione dell’umanità dall’errore e dalla superstizione religiosa. Schopenhauer nega l’esistenza di Dio in quanto il male e il dolore che dominano nel mondo ...
Leggi Tutto
FERRO, Marco
Paolo Preto
Nacque a Padova il 9 apr. 1750 da Vincenzo. Studiò nel locale seminario e successivamente all'università, dove si laureò in legge; esercitò sin da giovane con grande successo [...] forma di governo che provoca "l'infelicità del principe e dei sudditi" ed è tipica solo delle nazioni "incatenate dalla superstizione, dall'educazione, dall'abito e dal clima" (Dizionario, III, pp. 58-61, 209-211; IV, 308-313). Altri autori citati ...
Leggi Tutto
NUMISMATICA
Secondina Lorenzina CESANO
Giuseppe CASTELLANI
. Numismatica antica. - Le monete antiche, prima che come oggetto di studio, sono state considerate, sino dall'antichità classica, oggetto [...] , per le loro figurazioni, come dotate di virtù magiche, e quindi riguardate come talismani e oggetti di superstizione, ovvero trovarono il loro posto come elementi decorativi su monumenti cristiani, soprattutto reliquarî. Più diffusa e accreditata ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] episteme si è imposta non soltanto come modo di sapere autonomo ma anche come sapere autentico, contrapponendosi all’opinione e alla superstizione religiosa, la ‘verità’ è stato il suo scopo e il suo valore proprio (p. 131). Il concetto di verità, in ...
Leggi Tutto
CAIMO, Pompeo
Gino Benzoni
Nato a Udine, il 13 sett. 1568, dai nobili Giacomo e Chiara del Merlo, quivi iniziò gli studi che ultimò a Padova, ove, avendo seguito in particolare le lezioni di Francesco [...] pare, l'offerta gli era stata fatta "infausto nimium adversoque sidere"; certo era cultore di astrologia sino alla superstizione, del che ebbe occasione di prendersi gioco il Montalto. "Optimus habebatur Astrologus" attesta comunque un contemporaneo ...
Leggi Tutto
FALLACARA, Luigi
Renato Bertacchini
Nacque a Bari il 13 apr. 1890 da Angelo e da Adelaide Bozzi, in una famiglia di tradizioni cattolico-liberali (il nonno, Giuseppe Bozzi, fu patriota cospiratore, [...] da De Robertis a Papini, il F. collaborò a Lacerba e al suo programma di "reazione violenta contro la superstizione arcaicistica italiana", Pubblicando nel 1915 prose liriche e versi di intonazione simbolista e grottesca, futurista e cubista: La ...
Leggi Tutto
Vedi AMULETI dell'anno: 1958 - 1994
AMULETI
S. Donadoni
L. Rocchetti
Oggetti che in antico si portavano indosso nell'intento di preservarsi dalle malattie o dai malefici. L'amuleto si differenzia dal [...] xxx, 15, 47; xxxvii, 3, 12). L'uso degli a. nacque dalla medicina (Plin., Nat. hist., xxx, 1) ed ha origine dalla superstizione che attribuisce a potenze occulte i mali che non possiamo spiegare. Ad essi si ricorreva per alleviare i mali fisici e per ...
Leggi Tutto
nuovo medioevo
nuòvo medioèvo locuz. sost. m. – Nel primo decennio del 21° sec. alcuni sociologi, tra cui il giapponese Akihiro Tanaka e l'indiano Parag Khanna, hanno formulato il concetto di n. m. a [...] caratterizzò i secoli delle crociate e delle persecuzioni degli eretici. La sensazione di un n. m. fatto di povertà, superstizione e magia, che rifiuta quindi i principi dell'illuminismo e del positivismo, è alimentata anche dal successo di alcuni ...
Leggi Tutto
Scrittore e filosofo (Parigi 1694 - ivi 1778). Nato da famiglia borghese, ricevette un'eccellente educazione umanistica al collegio Louis-le-Grand tenuto dai gesuiti. Precocissimo autore di versi leggeri [...] ) riuscì a tenere desta su di sé l'attenzione di tutta l'Europa colta, impegnandosi in una polemica contro la superstizione, il fanatismo, il privilegio, il passato sempre più violenta ed esplicita, ricca di brio, d'invenzione, di eloquenza seria e ...
Leggi Tutto
Uno dei più noti attori italiani fioriti tra la fine del secolo scorso e l'inizio del nostro. Nacque nel 1857 a Macerata, donde, quand'egli era fanciullo, la sua famiglia dovette per dissesti economici [...] virtù il C. la diede interpretando per primo, nella citata compagnia Talli-Grammatica-Calabresi, la figura di Lazaro di Rojo ne La figlia di Jorio del d'Annunzio: pacato, vigoroso, brutale, misto di lussuria e di superstizione, di terra e di sangue. ...
Leggi Tutto
superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...