Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filosofia romana
Anna Maria Ioppolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I Romani non hanno prodotto una filosofia originale, ma hanno adattato [...] , utilizzando vocaboli propri del linguaggio politico tradizionale. La dottrina di Epicuro è l’unico rimedio contro la superstizione religiosa perché, distruggendo la credenza nella sopravvivenza dell’anima, libera gli uomini anche dalla paura della ...
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Rinascimento, cultura del
Massimo L. Salvadori
La riscoperta del mondo classico e l’affermazione degli intellettuali
Con questo termine è indicato il periodo di ‘rinascita’ conosciuto dall’Italia e [...] arrivò a sottoporre a una critica distruttiva la credenza nei miracoli di Gesù e degli apostoli, ridotta a mera superstizione, a considerare le religioni uno strumento di dominio e Abramo, Gesù e Maometto degli impostori, così da incorrere nella ...
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IMBONATI, Giuseppe Maria
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Milano il 4 luglio 1688 da Giovanni Andrea (1642-1726), conte, e da Marianna Peri.
La famiglia era antica in Como, dove vari suoi [...] storici, filosofici, morali e di costume del più vario genere: da "i motivi del ridere" a s. Ambrogio, dal sonno alla superstizione o alla guerra, sempre però in chiave di ossequio al legittimo governo e al conte di Firmian (vedi la tavola fuori ...
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MEDICI, Antonio de’
Filippo Luti
Nacque il 29 ag. 1576, verosimilmente a Firenze, dal granduca Francesco I e da Bianca Cappello, nobildonna veneziana all’epoca amante del sovrano.
Numerosi elementi [...] del quadro delle patologie all’epoca più frequenti. Accanto alla medicina, in certi casi non scevra di elementi di superstizione, trovano spazio la botanica (numerose le piante utilizzate, alcune delle quali coltivate nel casino di S. Marco già dai ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella storia della poesia inglese della prima metà del Seicento, accanto a Shakespeare [...] , in una triste e sconsolata prigionia domestica senza scampo o rifugio. A tale sfrenata e stolta cosa ci sospinge la superstizione, da un estremo di arbitrio e di libertà, all’altro di prigionia inesorabile. Ché, sebbene nell’istituire il matrimonio ...
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Bruno, Giordano
Zaira Sorrenti
Filosofo, nato a Nola nel 1548 e morto a Roma nel 1600. B. non cita mai M. nelle sue opere, così come non cita molti altri autori a lui contemporanei. Si tratta, probabilmente, [...] la «gloria [...] ne gli petti umani» (Spaccio..., cit., p. 263; cfr. Discorsi II ii 30). Le seconde invitano alla divisione, alla superstizione e all’ozio. In B., come già in M., v’è la consapevolezza che il mondo è invecchiato. La religione che ha ...
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BALDI, Camillo
Mario Tronti
Figlio di Pietro Maria, insegnante per ventisei anni di filosofia e di medicina, nacque a Bologna nel 1550. Intraprese gli studi letterari, passando poi alla filosofia e [...] a tale, che a suo dispetto il facciate cristiano ... Ma voi altri avete ragione, che se non vi servite di questa superstizione ad offuscar gli intelletti della gioventù, si tornerebbe a filosofare con l'antica libertà, e voi correreste il rischio di ...
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RATEGNO, Bernardo
Vincenzo Lavenia
RATEGNO, Bernardo (in religione Bernardo da Como). – Nacque intorno al 1450 a Como. Non si conosce il nome dei genitori.
Non sappiamo nulla della sua formazione di [...] non è citato), frate Bernardo sostenne che l’antico canone Episcopi del Decretum – che bollava come frutto di immaginazione e superstizione il racconto del volo notturno – non aveva più valore da quando era comparsa una nuova setta di streghe che i ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Catullo e il Liber catullianus: poesia e precarieta della vita
Donatella Puliga
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Attraverso la poesia [...] componimento, che intreccia motivi filosofici quali quello dell’umana fragilità a motivi di schietta derivazione popolare, come la superstizione legata al “malocchio” che si può gettare su chi non sa nascondere i termini esatti della propria felicità ...
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Poeta (Sorrento 1544 - Roma 1595). Tra i maggiori poeti italiani del Cinquecento, nelle sue opere appaiono già rappresentate le aspirazioni e le contraddizioni dell'uomo moderno. Dopo la composizione della [...] ammettere che la religione vi si riduce spesso a splendore di riti, diventa formalismo esteriore, o si trasforma in superstizione. Mentre l'Aminta era schietta apologia della naturalità dell'istinto contro tutte le costrizioni, il poema ostenta la ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...