Scrittore svedese, nato a Hjoggböle (Västerbotten) il 23 settembre 1934. Ha raggiunto il successo con il romanzo Magnetisörens femte vinter (1964, Il quinto inverno del magnetizzatore), opera ambientata [...] nel Settecento, che tratta del grande enigma del mesmerismo fra scienza e superstizione, fra realtà e scetticismo, cui è seguito lo sperimentale Hess (1966), sulla vita del gerarca nazista R. Hess. Di carattere più complesso è Legionärerna (1968, I ...
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Poeta tirolese (m. 1419), di nobile famiglia. Compose (1411 circa) nel castello di Runkelstein (Castel Róncolo) presso Bolzano il poema didattico Die Pluemen der Tugent, rifacimento dei Fiori di virtù [...] . Il poema, stampato nel 1486 col titolo latino Flores virtutum, ha interesse storico per le descrizioni dei vizî dei nobili e le satire sulla superstizione; è notevole anche come documento dell'influsso italiano sulla letteratura tedesca umanistica. ...
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LEWISOHN, Ludwig
Salvatore Rosati
Scrittore, nato a Berlino il 30 maggio 1883, immigrato negli Stati Uniti nel 1890. Collaboratore di riviste (1905-10), fu istruttore di tedesco all'università del Wisconsin [...] indicato per origine, cultura e orientamento, ha effettivamente contribuito in modo sostanziale a quella liberazione da superstizione e pregiudizî borghesi, di cui lo spirito americano aveva grande bisogno quando egli iniziò la sua attività ...
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VINTLER, Hans von
Emma Mezzomonti
Poeta e traduttore, di nobile famiglia tirolese; nel 1417 legato del duca Federico di Tirolo a Venezia; morto nel 1419.
È probabile che V., autore dell'opera Pluemen [...] si compiacque di criticare severamente e di beffeggiare soprattutto i vizî e i difetti dei nobili, la vanità femminile e la superstizione. Il poema, più che per valore poetico, è di notevole importanza per la storia della cultura e dei costumi ed è ...
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Storico della cultura e commediografo danese (Bergen, Norvegia, 1684 - Copenaghen 1754). Fu il primo ad aprire la letteratura danese a tutte le correnti di pensiero e d'arte dell'era dei "lumi". Divulgatore [...] di Boileau, il suo eroicomico epos in alessandrini Peder Paars contro la pedanteria classicistica della scienza universitaria, la superstizione e l'intolleranza ecclesiastica. Fra il 1722 e il 1728 approntò per il primo teatro sorto in Danimarca non ...
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lupo mannaro
Domenico Russo
Un mostro di altri tempi
Personaggio di antichissime origini, il lupo mannaro ha alimentato per secoli credenze e superstizioni popolari ed è entrato nelle opere di poeti [...] », dal latino popolare hominarius, da homo «uomo») che nelle notti di luna piena si trasforma in un orrifico lupo.
Secondo le superstizioni, lupi mannari si nasce. Succede, così dicono, se si è concepiti nella notte di s. Paolo, oppure se si nasce a ...
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Pietro Giannone: Opere – Introduzione
Sergio Bertelli
Tre figure risaltano in modo particolare nel primo Settecento italiano. Uomini della stessa generazione, con non pochi punti di contatto tra loro. [...] della magia? Maffei non s'era limitato a negare l'esistenza delle streghe; aveva attaccato ogni forma di superstizione, senza curarsi se, demolendo il soprannaturale, avrebbe potuto essere accusato d'eresia, inficiando la battaglia che si stava ...
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Scrittore latino (Como 23 d. C. - Stabia 79); venuto a Roma giovanissimo, ricoprì cariche civili e militari; ebbe sempre un'insaziabile curiosità di leggere e prendere appunti, come racconta con ammirazione [...] cosmo, tratta di geografia, antropologia, zoologia, botanica, botanica medica e zoologia medica (importanti per la conoscenza della superstizione antica) e, dal 33° al 37°, di mineralogia, della lavorazione dei metalli e quindi di storia dell'arte ...
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Scrittore francese (Rouen 1657 - Parigi 1757). Nipote dei due Corneille, per la protezione e sotto la guida di Thomas lasciò la città natale, dove esercitava l'avvocatura, per dedicarsi a Parigi al teatro [...] sostenitore del progresso, del trionfo della ragione in ogni campo, anche in quello artistico, lotta contro la superstizione, divulga le nuove scoperte scientifiche, annunciando Voltaire e l'Encyclopédie. Membro dell'Académie française dal 1691, dell ...
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ISENGARD, Luigi d'
Giovanni Assereto
Nacque a La Spezia l'11 maggio 1843 da Teodoro e da Francesca Federici.
La famiglia paterna, d'origine tedesca e di tradizioni militari, si era stabilita nella città [...] a reprimere il brigantaggio, che egli in seguito avrebbe definito "una lotta infeconda", alimentata da fattori quali "la superstizione, l'ignoranza e la miseria" (Memorie autobiografiche, pp. 15 s.), non diversa da quelle insorgenze che avevano ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...