DOIDALSAS (Δοιδάλσης, Δάιδαλος, Doedalses)
L. Laurenzi
Scultore greco, di Bitinia, della seconda metà del III sec. a. C., autore della statua di culto di Zeus Stratios a Nicomedia (Eustath., ad Dion. [...] di mezzo, cioè prima della maggiore affermazione del gusto "barocco". Lo Zeus Stratios era in bronzo. Si noti che tipo studiato deriva una variante classicheggiante in marmo, dell'ellenismo tardo, che ha formato una serie molto apprezzata nell'età ...
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DI SOMMA, Agazio
Simona Foà
Nacque nel 1591 a Simeri, presso Catanzaro, da Antonio e Camilla Ferrari. Dopo aver intrapreso i primi studi in un collegio di gesuiti del luogo, si laureò a Roma, dove iniziò [...] ibid., Barb. lat. 4937, 4938 e 4951) e il più tardo Historico racconto de i terremoti della Calabria dall'anno 1638 fin l s. 7, LXIX (1965), p. 27 (poi in Tre momenti del barocco letterario ital., Firenze 1966, p. 15); A. Paudice, Un giudizio " ...
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MEDĪNET HABU
S. Donadoni
NET HABU Località nell'ambito di Tebe, possiede un complesso di templi fra i più notevoli d'Egitto. Nella località si cominciò a costruire all'inizio della XVIII dinastia, sono [...] . Il monumento più illustre di M. H. è però assai più tardo: è il tempio funerario di Ramesses III (XX dinastia, 1195-1165 rilievo che copre tutte le pareti sottolinea questo gusto barocco ed appassionato. Le scene belliche raffigurano le due ...
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DE BELLIS, Antonio
Giuseppe De Vito
Non sono stati ancora ritrovati documenti che consentano di definire la data ed il luogo di nascita e di morte di questo pittore attivo prevalentemente a Napoli. [...] di belle arti di Budapest e finanche nel quadro più tardo della Sacra Famiglia a Sunj.
È però il lirismo soave 109 ss.; R. Causa, La pittura del Seicento a Napoli dal naturalismo al barocco, in Storia di Napoli, V, Napoli 1972, pp. 945, 984 nota 117 ...
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BUZZI, Giuseppe
Gabriella Ferri Piccaluga
Figlio del quadratore Giuseppe Maria (fratello di Elia Vincenzo); mancano dati biografici, ma ci è nota la sua attività di scultore svolta - secondo la tradizione [...] Roma, nell'ambiente del Vanvitelli. A Milano, egli propugnò un superamento delle forme barocche e rococò, attingendo alle fonti lombarde tardo-cinquecentesche. In questo particolare e interessante momento della vita artistica lombarda vanno posti gli ...
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CASALI, Gregorio
Claudio Mutini
Nacque a Bologna nel 1652 dal senatore Mario Ignazio e dalla contessa Ippolita Bentivoglio. La nobiltà della madre e il prestigio del padre dovettero procurargli un'infanzia [...] già stabilita per il prestigio paterno, il C. si rivolgeva con assiduità ai libri di poesia più famosi nel tardo periodo del Barocco e avrà accomunato all'ammirazione per l'eloquenza sacra del Bartoli e del Malvezzi quella per la lirica concettistica ...
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BARONCELLI, Gian Francesco
Nino Carboneri
Attivo in Piemonte nella seconda metà del sec. XVII, fu dapprima collaboratore di Amedeo di Castellamonte, per cui disegnò numerose tavole del volume sulla [...] architetti che hanno accolto le fondamentali lezioni del tardo Castellamonte e del Guarini.
Bibl.: O. Derossi in Torino, XVII 1963), p. 86; N. Carboneri, Architettura, in Mostra del barocco Piemontese (catal.), Torino 1963, pp. 4, 31, 34, 36 s., 44; ...
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BORSANI, Giovan Battista
Angela Ottino Della Chiesa
Nacque a Milano il 10 sett. 1850. La sua operosità di architetto non si stacca da cadenze architettoniche corrette ma eclettiche nel gusto di un tardo [...] la loggia con raffinate modanature e rapporti studiati nel rispetto dell'antico. Una grondaia di legno sostituì il frontone barocco. Il progetto è del 1897, ma i lavori ebbero inizio solo nel 1903 e furono completati un anno dopo (Illustrazioneital ...
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EFESTO, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico attivo nei decenni immediatamente successivi alla metà del V sec. a. C. È considerato da J. D. Beazley un tardo manierista alla stregua del Pittore [...] e intensamente drammatiche, che vanno dallo accorato idillio pastorale della morte di Procris, ad Oreste assalito dalle Erinni, e al grandioso barocco di Teseo in lotta con mostri e banditi.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 415; id., Red-fig ...
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LICINIUS PRISCUS, Publius (Πόπλιος Λικινιος Πρεῖσκος)
G. Becatti
Scultore la cui firma si legge in piccole lettere sul capo del delfino ai piedi di una statua di Posidone trovata a Corinto, oggi a Madrid [...] è a grandi masse accentuate levigate; la testa ha folti capelli e barba profondamente scavati con gusto coloristico barocco, forse tardo adrianeo o antoniniano. Poiché nell'iscrizione l'artista si dice sacerdote e si è trovata a Corinto l'iscrizione ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.