Componimento poetico-musicale, cantato da coro e spesso accompagnato da strumenti. Caratterizzato da una struttura strofica, l’i., già nella musica greca e poi nel canto liturgico cristiano, era destinato [...] fine del 4° sec. e gli inizi del 5° si può far risalire la compilazione di buona parte dell’Hymnus ambrosianus o TeDeum.
Nella letteratura greca si segnalano poi personalità come s. Gregorio di Nazianzo, Sinesio di Cirene, s. Cirillo d’Alessandria e ...
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Ciò che è connesso, più o meno intimamente, con la divinità, con la religione e con i suoi misteri, e perciò impone un particolare atteggiamento di riverenza e di venerazione (contrapposto in genere a [...] , della lauda, della cantata spirituale. Infine, soprattutto nell’Ottocento si è fatto un grande uso di messe, requiem, TeDeum e altre composizioni, per voci e strumenti, specificamente destinate al consumo nei teatri e nelle sale da concerto. È da ...
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veglia liturgica Forma di preghiera notturna, già conosciuta nella tradizione della Chiesa, e ripristinata dalla riforma liturgica voluta dal concilio Vaticano II nella liturgia delle ore (o celebrazione [...] o della festa, come si trova nel libro della liturgia delle ore fino alle letture comprese, con l’aggiunta dei cantici indicati nell’appendice del libro stesso; si legge poi il Vangelo; infine si canta il TeDeum e si conclude con l’orazione. ...
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trisagio Inno di lode a Dio, caratterizzato dalla triplice ripetizione della parola santo. Il t. biblico è quello che deriva da Is. 6,3, già in uso nella sinagoga, che passò nelle prime liturgie cristiane [...] con minimi adattamenti: è il Sanctus della liturgia latina, che compare anche nel TeDeum. Da esso si distingue il t. liturgico, acclamazione o inno in onore della Trinità che inizia con la formula «Santo Dio, santo forte, santo immortale»: è ...
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Teologo (n. 335 circa - m. dopo il 414), vescovo (dal 366) di Remesiana (o Romaziana; oggi Bela Palanka, presso Niš); autore di scritti catechetici (importante il De explanatione symboli) e sermoni, del [...] trattato De diversis appellationibus Christi, e forse del TeDeum, la cui attribuzione a N. è tuttavia molto discussa. ...
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INNOCENZO IV, papa
Agostino Paravicini Bagliani
Sinibaldo Fieschi, figlio di Ugo, nacque a Lavagna non oltre il 1190.
La famiglia paterna era una delle più potenti della costa orientale della Liguria. [...] concilio. Come risposta, il papa fece leggere all'assemblea la bolla di deposizione di Federico II, intonò subito dopo il TeDeum e chiuse così la terza e ultima sessione del concilio.
I. IV decise di ritardare la pubblicazione dei canoni conciliari ...
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PIO VII, papa
Philippe Boutry
PIO VII, papa. – Barnaba Chiaramonti nacque a Cesena il 14 agosto 1742 dal conte Scipione e dalla contessa Giovanna Coronati Ghini. Le due famiglie appartenevano al patriziato [...] , nella notte fra il 7 e l’8 luglio. Alla partenza dei francesi il cardinale Chiaramonti celebrò il 6 agosto un TeDeum nella cattedrale; ma, essendo esposto agli attacchi dei partiti della sua diocesi, il 14 ottobre abbandonò Imola alla volta di ...
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CHARVAZ, Andrea
Paul Guichonnet
Nato in Savoia a Hautecour (Tarantasia) il 25 dic. 1793, in una famiglia di agricoltori, da Marie-Etienne e da Marie Borlet, studiò dapprima nella scuola locale (1802-1808), [...] . Nel maggio 1860 intervenne presso Cavour per far liberare il vicario generale di Bologna, imprigionato per non aver celebrato un TeDeum per la festa dello statuto.
Ceduta la Savoia alla Francia, optò per la nazionalità italiana, il 27 apr. 1861 ...
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PANTALEO, Giovanni
Ugo Dovere
– Nacque a Castelvetrano (Trapani) il 5 agosto 1831 da Vito e da Margherita Amodei.
Suo insegnante privato fu il sacerdote di principi liberali Vito Pappalardo, in seguito [...] , il 7 settembre 1860, lo accompagnò nella chiesa cattedrale e, in assenza dell’arcivescovo e del clero locale, intonò il TeDeum e diede la benedizione con il Ss. Sacramento. Seguì poi le camicie rosse fino alla battaglia di Capua, occupandosi ...
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Te Deum
〈tè dèum〉 o 〈teddèum〉 locuz. lat. (propr. «te, Dio, [lodiamo]»), usata in ital. come s. m. – Parole iniziali (Te Deum laudamus) di un inno liturgico in prosa ritmica latina che si canta a conclusione dell’Ufficio della Lettura nelle...
veglia
véglia (ant. o pop. tosc. végghia) s. f. [der. di vegliare]. – 1. a. Il fatto, la condizione di vegliare, di stare sveglio: mi parve di sentire, stando così tra la v. e il sonno, che qualcuno mi chiamasse. b. In partic., lo stare sveglio...