DELL'OTTONAIO, Giovanni Battista (Giovambattista), detto l'Araldo
Isabella Innamorati
Nacque da Cristofano a Firenze nel 1482.
Non vi sono documenti riguardanti la sua adolescenza ma è probabile che [...] D., Paolo, canonico della basilica di S. Lorenzo, il quale chiese l'immediato ritiro dell'opera dalla vendita. Seguì un 388, 395, 468, 475, 485 ss., 495, 505; A. D'Ancona, Origini del teatro ital., Torino 1891, I, pp. 382, 395; II, pp. 150, 152, 155; ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] fu il padovano Angelo Beolco (Ruzzante; ➔ latino macaronico), che, nelle opere centrali della sua produzione, recuperò forme e linguaggi del teatro popolare, opponendo la «snaturalité» dialettale pavana al «fiorentinesco» dei letterati.
Tra ...
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teatro
Mirella Schino
Il luogo dello spettacolo ‘al vivo’
Quando pensiamo al teatro, ci viene alla mente un tipo di spazio preciso: un luogo costruito apposta, composto da un palcoscenico sopraelevato, [...] stato progettato esclusivamente per la migliore rappresentazione di opere liriche, in primo luogo quelle di Wagner un ascolto ottimale dello spettacolo, ma anche da quello della vicinanza e lontananza fisica di cui il teatro tradizionale, con la ...
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Teatro
Tragedia (1819) in cinque atti del poeta inglese P.B. Shelley (1792-1822), ispirata dalla tragica vicenda di Beatrice e Lucrezia Cenci, che, nella Roma del Cinquecento, vennero condannate alla decapitazione [...] quali mandanti dell’uccisone del padre e marito Francesco Cenci.
Musica
Opera musicale di G. Battistelli, in collaborazione con il gruppo artistico di videoarte Studio Azzurro, presentata nel 1997 al Teatro Almeida di Londra; due quadri scenici sono ...
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Opera teatrale (1922) di L. Pirandello. Tragedia della follia e della fissazione dell’uomo in maschera, racconta la storia di un uomo che sceglie di essere pazzo per sfuggire al pericolo di vivere, che [...] si chiude nella sua follia imperiale per paura della mediocrità quotidiana: mai come in questa commedia il teatro è servito a celebrare la superiorità di un mondo ripiegato su sé stesso, autonomo, assoluto, sacro. ...
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Teatro e società
Guido Davico Bonino
La socialità del teatro tra protostoria e cultura primitiva
In una sintesi ancor oggi autorevole (v. Dumur, 1965) A. Schaeffner proponeva agli esperti del fatto [...] senso è quello dell'Ariosto, regista della compagnia della corte estense a Ferrara e poi drammaturgo della medesima, in regime d'esclusività della cosiddetta 'operadell'ingegno'). Ma diventa presto evidente che il teatro tradizionalmente affidato ai ...
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Comune del Veneto (415,9 km2 con 261.362 ab. al censimento del 2011, divenuti 258.685 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti Veneziani), capoluogo di regione e città metropolitana. L’insediamento storico [...] pubblico, il celebre San Cassiano inaugurato nel 1637. Numerosi altri teatri furono aperti in seguito e nel solo 17° sec. (cioè nel primo secolo di esistenza dell’opera) furono allestite 356 opere di 72 compositori.
Nel 18° sec. lo stile veneziano ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la [...] rivale degli Admiral's Men di Henslowe, benché, non disponendo di un teatro proprio, fosse talora costretta a operare in locali di proprietà del rivale. La fortuna della compagnia si fonda non solo sulle doti e sull'affiatamento degli attori, ma ...
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Scenografo, regista e costumista italiano (n. Milano 1930). Dal 1951 ha svolto attività di scenografo e costumista collaborando a spettacoli teatrali di prosa e di lirica. Di particolare importanza il [...] lirici italiani (Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Pesaro, La Fenice di Venezia) ed europei (Opéra du Rhin di Strasburgo, Opéra di Parigi), contribuendo fra l'altro al rilancio dell'opera barocca. Negli anni ...
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Critico drammatico italiano (Roma 1887 - ivi 1955) dell'Idea nazionale, della Tribuna, del Giornale d'Italia, e poi del Tempo di Roma; direttore e collaboratore di numerose riviste e collane drammatiche; [...] nel romanzo Le finestre di piazza Navona (pubbl. postumo, 1961). Fu tra i primi sostenitori della necessità, per l'Italia, di teatri stabili, e dell'opera di un direttore illuminato; considerò nociva per lo spettacolo teatrale, da lui concepito come ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...