Indica nel linguaggio giuridico romano una disposizione di ultima volontà che si distingue dal testamento perché non soggetta, almeno in origine, a nessuna delle molte formalità richieste per quest'ultimo atto; si conteneva generalmente in una semplice lettera diretta alla persona onerata.
A quanto ci riferiscono le Institutiones di Giustiniano (II, 25 De codic., pr.), i primi codicilli ai quali fu ...
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È colui che impiega una nave per uno o più viaggi o spedizioni, munendola degli oggetti a ciò necessarî e affidandola a un capitano o padrone, sia egli o no il proprietario.
L'armatore nel diritto greco. - La diversità d'organizzazione economica fra il commercio greco e il moderno, di cui è conseguenza la diversità degl'istituti commerciali delle due età, rende inesatto il ravvicinamento fra il ναύκληρος ...
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Costituiscono elementi attivi o attività del capitale d'un ente non solamente quei beni materiali che l'ente possiede, come case, terre, mobilia, oggetti, materie, ma anche altre unità o articoli che non possono considerarsi ricchezze nei riguardi dell'economia sociale; giacché la concezione di capitale con riferimento soggettivo agli enti cui il capitale appartiene, non può essere - in parte almeno ...
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TERMINE (lat. dies; fr. terme; ted. Befristung o Betagung; ingl. time)
Guido DONATUTI
Diritto romano. - È una clausola aggiunta a un negozio giuridico, per la quale gli effetti di questo si fanno incominciare, [...] o venir meno, a un dato momento di tempo che si dice pure termine.
Questo logicamente deve essere futuro, perché solo per il futuro possiamo disporre del nostro e dell'altrui comportamento e quindi solo ...
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È una mostra pubblica, spesso periodica, dei prodotti del lavoro umano in un dato campo, per una data regione o di un periodo determinato; talvolta con premî ai migliori espositori.
Esposizioni di belle arti.
L'origine delle esposizioni di belle arti va ricercata nelle feste e fiere popolane che per tradizione secolare tentano gli approcci delle grandi città, o si rifugiano all'ombra di qualche duomo ...
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Diritto romano. - In un senso generico accessio (il suo contrario è decessio) vale aumento, incremento del patrimonio per effetto di ciò che si aggiunge materialmente o legalmente a una cosa o ad un diritto o ad una universitas (peculio, hereditas), senza, peraltro, che l'aggiunta di tale nuovo elemento sia necessaria per la perfectio della cosa o del diritto. Spesso, anzi, vien designato col termine ...
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"Bene" oggi ha due significati, a volte avvicinati, a volte contrapposti: vuol dire, per un verso, "benessere", felicità, per un altro, "bontà", moralità. Il concetto del "bene" è passato dall'uno all'altro significato, non senza oscillazioni e tentativi, variamente riusciti, di fonderli insieme.
Per l'antica coscienza greca "buoni" erano i validi, i destri, i potenti, gli ottimati. Fu Socrate che, ...
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LEGATO (fr. legs; sp. legado; ted. Legat, Vermächtniss; ingl. legacy, bequest)
Calogero GANGI
Emilio ALBERTARIO
Diritto romano. - È probabile che nelle origini del diritto romano il legato fosse una [...] donazione a causa di morte. In tutte le società primitive suole esser permesso al capocasa di disporre liberamente a causa di morte soltanto di una certa quantità e qualità di beni: il vero patrimonio ...
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NOME (fr. nom; sp. nombre; ted. Name; ingl. noun)
Giacomo DEVOTO
Giancarlo FRE'
Nicola Turchi
Categoria di parole che indicano una cosa o una qualità; una delle due categorie di parole fornite di semantema [...] (v. morfologia), opposta al verbo (v.) che indica azione.
L'individualità del "nome" non è originaria, ma è il portato di uno svolgimento storico. Ci sono ambienti e fasi linguistiche in cui essa appare ...
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Il deposito è un contratto mediante il quale una persona (depositario) riceve da un'altra persona (deponente) una cosa mobile con obbligo di custodirla e restituirla a suo tempo. È disciplinato dal codice civile negli articoli 1835-1868. Il codice di commercio si occupa di una specie particolare di deposito, il deposito di merci o derrate nei magazzini generali. Con la parola deposito comunemente si ...
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tediare
v. tr. [der. di tedio; cfr. lat. tardo taediare, intr., «sentire ripugnanza»] (io tèdio, ecc.). – Recare tedio, infastidire, annoiare: t. qualcuno con domande importune; non vorrei tediarvi con le mie chiacchiere, col racconto delle...
tedio
tèdio s. m. [dal lat. taedium, der. di taedere «sentire noia»]. – Sensazione di noia grave, profonda, e in genere dolorosa: il t. delle interminabili ore d’attesa; il t. della prigionia, d’una lunga degenza a letto; questi noiosi e lenti...