Il dossettismo. Dinamismi, prospettive e damnatio memoriae di un'esperienza politica e culturale
Enrico Galavotti
Prime coordinate: un oggetto complesso
La vicenda storica dell’Italia unita, e particolarmente [...] «La coscienza del Partito», in Dossetti a Rossena. I piani e i tempi dell’impegno politico, a cura di R. Villa, Reggio Emilia 2008, p , suo obiettivo primario, la protezione dei soggetti più deboli», G. Baget Bozzo, Cattolici e democristiani, Milano ...
Leggi Tutto
I cattolici e il sindacato: dall'estraneita alla partecipazione
Alberto Cova
Le origini: dalle leghe ‘bianche’ alla Cil
Trattare del sindacato nel quadro di una generale, vastissima riflessione sui [...] inizi del Novecento era un sindacato con alcuni punti deboli, che andavano da un’azione improntata alla pura tutt’ora una chimera, né vi è da sperare che in prosieguo di tempo si abbia a determinare una situazione diversa e migliore», ma era anche da ...
Leggi Tutto
Orizzonti missionari, coloniali, terzomondisti
Massimo De Giuseppe
Impulsi missionari nella stagione liberale: i dilemmi della nazione e il rilancio dell’universalismo cattolico
Un tema per lungo tempo [...] non mette più piede in chiesa, con danno di quei deboli cristiani. Oh! Quanto male apporta l’emigrazione!»53.
Compito Stato, Roma 1988; F. De Giorgi, Rosmini e il suo tempo. L’educazione dell’uomo moderno, tra riforma della filosofia e rinnovamento ...
Leggi Tutto
Innocenzo XI, beato
Antonio Menniti Ippolito
Benedetto nacque in Como il 19 maggio 1611 da Livio Odescalchi e Livia Castelli di Gandino. La sua antica famiglia, dedita proficuamente al commercio - la [...] 136, 338; 17, c. 136). Odescalchi si comportò così come tutti in quel tempo. Certamente agì meglio di tanti altri e senza dubbio "negoziò" con misura e società già deboli e determinare la pauperizzazione di categorie un tempo protette e privilegiate ...
Leggi Tutto
Spazio e tempo dell’espansione cristiana
La geografia ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
A partire dall’editto di Milano il cristianesimo conosce indubbiamente un decisivo e per certi [...] come città, è esso pure un criterio che presenta lati deboli. Infatti vi sono aree geografiche in cui le città sono fede fino al vescovo Primo92. A Primo succede Dionigi, vissuto al tempo del vescovo Sotero di Roma, con cui è in contatto, discorso ...
Leggi Tutto
CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] un uomo dai tratti regolari, dall'espressione calma e soave ma al tempo stesso grave (per es. S. Caterina sul monte Sinai, icona Medioevo e anche oltre; nell'Occidente essa ebbe invece deboli echi, sia in forme vicine a quella orientale (cofanetto ...
Leggi Tutto
La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] suo discepolo di nome Epigono venne a Roma a propagandarne le idee al tempo di Vittore o al più tardi durante i primi anni di episcopato del così guadagnato meriti in favore dei fratelli più deboli e peccatori. Altri invece sostenevano una più severa ...
Leggi Tutto
Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] nel Mezzogiorno riflessi di gran lunga più deboli che altrove75. La vita religiosa proseguì certamente Regno di Napoli, cit., voll. II-V, passim; G. De Rosa, Tempo religioso e tempo storico, cit.
51 Cfr. L. Châtellier, La mission du XVIIIe siècle, ...
Leggi Tutto
L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] da sé. Non si poteva e non si doveva attendere in poco tempo una storia generale, si doveva cominciare con la pubblicazione di testi e la Chiesa e contro la religione. Papa Giovanni non fu un debole, non fu un transigente, non fu un corrivo verso le ...
Leggi Tutto
I cattolici e la scuola pubblica tra conflitti e partecipazione
Luciano Pazzaglia
Lo Stato italiano è sorto, com’è noto, dallo sviluppo dello Stato sabaudo nell’intreccio con il più ampio movimento [...] maschili e femminili di nuova formazione, si preoccupò di concorrere all’innalzamento delle fasce sociali più deboli, assolvendo a compiti che, per lungo tempo, neppure la scuola pubblica di Stato sarebbe stata in grado di soddisfare, quali la lotta ...
Leggi Tutto
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
debole
débole (ant. o region. débile) agg. e s. m. [dal lat. debĭlis]. – 1. agg. a. Che manca o è scarso di forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.; un cavallo d., che non regge alla fatica; per antonomasia, spec. in senso scherz.,...