L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] lingue, quali l’italiano, l’inglese o lo spagnolo, in cui l’accento può stare su qualsiasi sillaba, benché di fatto tenda a occupare una delle tre sillabe finali. In italiano, ad es., può cadere sull’ultima sillaba (parole ossitone o tronche: /ka ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] quali gl senza i diacritica esprimeva il suono palatale laterale. Anche la grafia arcaica ngn per la nasale palatale tende a scomparire nel XVI secolo, mentre ancora negli scritti cinquecenteschi di Benvenuto Cellini, per fare un esempio, si trovano ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] dovuta al contesto fonologico, un fenomeno che può riguardare sia i morfemi affissali che lessicali.
In studi recenti si tende invece a considerare il suppletivismo come un grado estremo dell’allomorfia (cfr. Haspelmath 2002: 26-30). Secondo Crocco ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] , ma investì dei suoi contenuti anche quest’aspetto della lingua imponendo l’italianizzazione dei termini stranieri, quelli che oggi tendiamo a conservare come segno di prestigio (anche questo è un messaggio veicolato dalla grafia). Se si fa un salto ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] infatti, in crescita per tutto il Novecento e oggi non tende a diminuire, forte dell’utilità pratica di identificare un referente inglesi, è interessante evidenziare che in Italia si tende a mantenere l’ordine originale dei costituenti delle sigle ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] del pescare». La /e/ in sillaba aperta, chiusa da consonante nasale, e nel dittongo /je/ tende a chiudersi: [ˈbene], [ˈteŋpo], [ˈpjede]. Tendono alla realizzazione aperta invece [trɛ], [mɛ]. Nel Veneto centrale, soprattutto a Vicenza e in parte del ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] nella lingua di mail e chat), l’aposiopesi ha straordinaria fortuna e conserva traccia di una oralità scritturale che tende all’inarticolato anche nei testi più sorvegliati. Si confermerebbe così una tendenza dell’italiano meno attento: quella a non ...
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Antropologia
U. fantastici Nella dottrina vichiana, generalizzazioni operate dalla mente dei popoli nelle età ferina ed eroica quando prevale la fantasia (detti anche caratteri poetici, in quanto poetica [...] si presentano isolati, ma ne implicano necessariamente altri. Per es., osservò che, se in una lingua l’Oggetto tende a seguire il Verbo, in essa il Genitivo tende anche a seguire il Nome a cui si riferisce; all’inverso, se l’Oggetto si pone prima del ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] diatopicamente diverse, anche se contigue. Per es., dalla fine del XIII secolo in poi la prima persona del congiuntivo imperfetto tende a uscire in -i (credessi), ma a lungo restano tracce della precedente uscita etimologica in -e (che io andasse ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] tra le funzioni grammaticali degli argomenti del verbo e i ruoli tematici. Mentre in una frase di tipo SVO il soggetto tende a rappresentare l’agente e l’oggetto ad associarsi al ruolo del paziente, nella struttura passiva quest’ultimo risale nella ...
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tenda
tènda s. f. [lat. mediev. tenda, der. di tendĕre «tendere»]. – 1. Telo di tessuto o di altri materiali, di dimensioni e forme varie, che si stende sopra o davanti a qualche cosa per ripararla dal sole, dalla pioggia e dalle intemperie,...
tendere
tèndere v. tr. e intr. [lat. tendĕre] (io tèndo, ecc.; pass. rem. tési, tendésti, ecc.; part. pass. téso; come intr., aus. avere). – 1. tr. a. Con riferimento a oggetti che si sviluppano prevalentemente sopra una sola o due delle tre...