Matematico statunitense di origine ungherese (Budapest 1913 - Varsavia 1996). Professore presso l'Accademia ungherese delle scienze tecniche, ha insegnato in varie università europee e degli Stati Uniti. [...] Ha esercitato una notevole influenza sugli sviluppi della teoria deinumeri e della matematica combinatoria. Il teorema sulla distribuzione dei fattori primi di un numero intero, dimostrato in collab. con M. Kac, è alla base della moderna teoria ...
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Matematico tedesco (Breselenz, Hannover, 1826 - Selasca, presso Intra, 1866). Autore di fondamentali lavori, seppur non numerosi, che hanno aperto diversi campi di ricerca nella matematica moderna. In [...] . e Teorema di R.-Roch). A R. si devono notevoli contributi alla teoria deinumeri, nella quale egli calcolò (1859), a partire da una funzione di variabile complessa (funzione zeta di R.), e mediante una formula asintotica, il numerodeinumeriprimi ...
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GENOCCHI, Angelo
Livia Giacardi
Nacque a Piacenza il 5 marzo 1817 da Carlo, agiato possidente, e da Carolina Locatelli. Fin da giovanissimo il G. si distinse negli studi, in particolar modo in quelli [...] di G.F.B. Riemann del 1859 dedicata alla teoria deinumeriprimi, in cui egli non sa evidenziare la novità delle idee e di K.G.J. Jacobi, in particolare da un teorema relativo alla trasformazione delle funzioni ellittiche. Jacobi era pervenuto a ...
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Matematico, fisico, astronomo e geodeta tedesco (Brunswick 1777 - Gottinga 1855), considerato uno dei più grandi genî scientifici di tutti i tempi. Taluni aneddoti su G. fanciullo testimoniano di una sua [...] fondamentale dell'algebra o teorema di d'Alembert. Due anni dopo, ritornato a Brunswick, pubblicava l'opera monumentale della sua giovinezza: le Disquisitiones aritmeticae (1801), il primo trattato moderno di teoria deinumeri, che gli procurò di ...
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Matematico italiano (Torino 1736 - Parigi 1813), di famiglia d'origine francese. Indirizzato dal padre verso gli studî legali, si iscrisse a quattordici anni all'univ. di Torino, iniziando anche [...] teorema di addizione per gli integrali ellittici (1766), una celebre formula di inversione (1770) per l'equazione a−x+ψ(x) = 0; ricerche pionieristiche sull'integrazione delle equazioni alle derivate parziali del primo teorie deinumeri al calcolo ...
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Matematico e filosofo del sec. 6º a. C. Figlio di Mnesarco, nato a Samo nella prima metà del VI sec. a. C. Apollodoro colloca la sua acmè nel 532-531 a. C. Fu scolaro di Ferecide e di Anassimandro. Un [...] P.: uno deiprimiteoremi della geometria classica, secondo il quale il quadrato costruito sull'ipotenusa di un triangolo rettangolo è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti; ha numerose generalizzazioni (teorema di P. generalizzato ...
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Matematico francese (Beaumont-de-Lomagne, Tarn-et-Garonne, 1601 - Castres 1665). Autore di studi sul calcolo delle aree di figure piane, sul calcolo delle probabilità in problemi di giochi d'azzardo e nel [...] dell'ottica geometrica, ha legato soprattutto il suo nome a teoremi di teoria deinumeri (grande teorema di F. ).
Vita e attività
Figlio di agiati commercianti, dopo aver fatto i primi studi privatamente e soggiornato a Bordeaux, conseguì i gradi ...
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Matematico tedesco (Düren 1805 - Gottinga 1859), di origine francese. Ha lasciato orme profonde in tre diversi campi: teoria deinumeri, fondamenti dell'analisi, meccanica e fisica matematica. Alla sua scuola [...] che da lui prendono nome; stabilì teoremi fondamentali (per es.: "in ogni progressione aritmetica, di cui siano primi tra loro il primo termine e la differenza, esistono infiniti numeriprimi"). Nel campo dei fondamenti dell'analisi, D. assegnò per ...
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Matematico (Okatovo, Kaluga, 1821 - Pietroburgo 1894). Dal 1847 professore all'univ. di Pietroburgo, membro di numerose accademie e società scientifiche. Ha dato contributi essenziali in molti campi della [...] sull'approssimazione delle funzioni continue mediante polinomî; in teoria deinumeri con nuovi strumenti per lo studio della distribuzione nei numeriprimi; nel calcolo delle probabilità (teorema di Laplace-Čebyšev); nella meccanica con lo studio di ...
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Matematico tedesco (Königs berg 1690 - Mosca 1764), vissuto in Russia; membro dell'Accademia delle scienze di Pietroburgo dal 1725. Amico dei Bernoulli e di Eulero, studiò la teoria delle serie e le applicò [...] differenziali. Il suo nome resta però legato soprattutto al teorema, la cui dimostrazione egli propose a Eulero nel 1742 e che finora nessuno è riuscito a dimostrare né a confutare: "Ogni numero pari può scriversi come somma di due numeriprimi". ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...