Filosofo e saggista spagnolo (Madrid 1883 - ivi 1955). Nella forma allora sempre più in voga del saggio scrisse le sue opere, non molte, ma di molto valore sia filosofico sia letterario. O. è infatti anche [...] , il «razio-vitalismo», che individua la realtà ultima del mondo non nel pensiero né negli oggetti ma nella vita i propri valori. Il mondo, così, non è altro che prospettiva, e «prospettivismo» è il nome che O. dà alla propria teoria della conoscenza ...
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Filosofo tedesco (Danzica 1863 - Heidelberg 1936). Esponente di spicco della scuola neokantiana che trovò a Heidelberg e nella Scuola del Baden il suo centro propulsore, sviluppò una filosofia il cui punto [...] filosofia l'elaborazione di una teoria dei valori e ne operò una classificazione sistematica: i valori rientrerebbero nei dominî della tra la fine dell'Ottocento e gli inizî del Novecento. In Die Grenzen der naturwissenschaftlichen Begriffsbildung ...
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Botanica
Diagramma fiorale e. Quello costruito in base a quanto si osserva effettivamente. Per es., nel diagramma e. delle Iridacee si segna un solo ciclo di stami e precisamente quello contrapposto ai [...] di una teoria generale del fenomeno in questione. Grandezze e. Grandezze delle quali non è possibile una definizione operativa, contrapposte in tal senso alle grandezze fisiche; sono, per es., grandezze e. la durezza, il cui valore ...
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Logico, matematico e filosofo di origine polacca (Varsavia 1901 - San Francisco 1983), naturalizzato statunitense. Considerato uno dei massimi esponenti della Scuola logica polacca, fu autore di fondamentali [...] e di conseguenza logica e delimitandone il valore assoluto. Si occupò anche di teoria degli insiemi, topologia, algebra, geometria e e di algebre cilindriche. Da notare infine la sua ripresa del calcolo delle relazioni binarie di E. Schröder. Ha dato ...
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Indirizzo di studi che, ponendosi il problema del sorgere e del configurarsi delle immagini divine e mitologiche al di fuori del razionale conseguimento dell’idea di Dio, fa risalire questa all’esperienza [...] semplice indagine sull’origine della nozione di divinità; in età moderna, con la teoria di G.B. Vico sull’origine delle figure degli esseri supremi come personificazione ‘fantastica’ del cielo per carenza di pensiero causale, si ha una prefigurazione ...
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Filosofo (Poultney, Vermont, 1876 - Cambridge, Massachusetts, 1957), discepolo di W. James alla Harvard Univ. (1896), dove insegnò poi (1913-1946) filosofia. Noto soprattutto come uno degli iniziatori [...] , sviluppò una complessa e originale teoria dei valori (staccandosi da Dewey e da James), sottolineando l'autonomia del momento appetitivo, del nesso che collega desiderio e interesse del soggetto e valore. Rifacendosi al pluralismo di James ...
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Indirizzo filosofico tedesco sviluppatosi negli ultimi due decenni del 19° sec., i cui massimi esponenti furono R. Avenarius ed E. Mach. L'e. voleva essere un empirismo 'critico', in quanto, a differenza [...] del positivismo, intendeva determinare i limiti di validità della scienza; ma era anche un empirismo radicale, in quanto si elevano i concetti scientifici, i quali non hanno un valore assoluto (non colgono la struttura ultima della realtà), ma sono ...
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Secolarizzazione
Loredana Sciolla
Il termine secolarizzazione indica due aspetti diversi del processo di perdita di rilevanza della religione nella vita sociale. Il primo consiste nell'autonomizzazione [...] moderno atteggiamento razionale - che contribuirà alla sua dissoluzione.
Teorie della secolarizzazione
Dopo la fase classica della sociologia, solo . Parsons fornisce un'interpretazione del rapporto tra religione, valori e struttura sociale nel corso ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] all'obbligo per lo storico delle i. di distinguere tra teorie e idee e di considerare le i. incarnate in forme storiche , l'etnologo risale alle credenze, ai sistemi di valori. È così che gli storici del Medioevo, dopo M. Bloch, P.E. Schramm, ...
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VAIHINGER, Hans
Heinrich Levy
Filosofo, nato il 25 settembre 1852 a Nehren (Württemberg), morto il 12 dicembre 1933 a Halle. Insegnò filosofia dal 1877 all'università di Strasburgo, dal 1884 a quella [...] la realtà. Per questo il lavoro del pensare, della funzione logica, non ha valore per la conoscenza, bensì un fine storicamente la sua teoria con esempî tratti da Kant, da F. A. Lange e da Nietzsche. Per la filosofia del Lange, che influì ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...