Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] posto dopo la metà del 19° sec. nei termini della ricerca di una sede primitiva, due teorie incontrarono particolare favore: 1964) ecc.
La s. ha avuto in Italia studiosi di grande valore: dai domenicani A. Giustiniani e S. Pagnini, e dall’agostiniano ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] interpretativi e nei suoi Fondamenti della teoriadel linguaggio suggeriva una reinterpretazione, una rilettura e una ripresa rigorosamente formale delle idee di Saussure. Negli anni Cinquanta un valoroso latinista e armenologo ginevrino, R. Godel ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] più conseguente della dottrina delle proposizioni. All’interno della sua teoriadel significato, Frege concepiva la p. (o pensiero, Gedanke) nomi e degli enunciati oltre al loro riferimento e valore di verità. Non sono tuttavia mancati tentativi di ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel [...] e l’esistenza di scuole e teorie diverse e contrastanti. Nell’uso senso contestuale, ossia il particolare valore che essa assume in un password) è un codice di riconoscimento per l’utente del calcolatore.
Con riferimento a un archivio di dati ...
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Scienza cognitiva
Antonio Rainone
Con la locuzione scienza cognitiva, dalla fine degli anni Settanta, si è soliti designare l'insieme delle discipline che hanno per oggetto lo studio dei processi cognitivi [...] di tracciare "una linea di confine fra una teoriadel pensiero umano e uno schema per costruire una macchina di comprare un regalo, quale oggetto comprare, dove, di che valore, se sarà gradito ecc.
Un ulteriore sviluppo della frame theory si ...
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SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] senza fraintendimenti) dalle scuole grammaticali del Medioevo: una teoria fondata sulle strutture sintattiche delle dell'Atlantico l'indagine sintattica (ma l'osservazione ha valore per quanto riguarda tutta la teorizzazione linguistica) segue cammini ...
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MICENEO
Anna Morpurgo Davies
. Linguistica. - S'indica convenzionalmente con il nome di m. la lingua degli antichi testi greci scritti nel 2° millennio a. C. in un sillabario chiamato, anch'esso convenzionalmente, [...] k, s, m, n troviamo serie di segni per q, w e j (vedi oltre). I valori dei segni trascritti ra2 ro2 e za, ze, zo sono ancora discussi. Per i primi si pensa a fine del 2° millennio a. Cristo. Ogni altra conclusione dipende dalle varie teorie proposte ...
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LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] delle conoscenze, il progresso delle teorie, la continua riorganizzazione del sapere obbligano tuttavia a incessanti vocaboli e di espressioni, che hanno assunto un valore metaforico: alzare bandiera bianca, battere in ritirata, imboscato ...
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Glottodidattica
Benedetta Baldi
Negli ultimi anni la g. si è trasformata in una disciplina scientifica autonoma elaborando uno specifico quadro concettuale e teorico. Ne consegue un'evoluzione non soltanto [...] del quale costituisce uno sviluppo. In questa prospettiva, la capacità comunicativa perde il suo valore , 2 voll., Chieri (Torino) 2002.
E. Borello, B. Baldi, Teorie della comunicazione e glottodidattica, Torino 2003.
E. Borello, B. Baldi, Settore ...
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WELLHAUSEN, Julius
Storico e filologo, nato a Hameln (Hannover) il 17 maggio 1844, morto a Gottinga il 7 gennaio 1918. Figlio di un pastore protestante, compì gli studî secondarî a Hannover, e nel 1862 [...] in cui egli riassunse le sue ricerche e le sue teorie in un'ampia e vigorosa sintesi (Israelitische und jüdische Geschichte intendere il carattere e il valore della storia degli Ebrei.
Non minore importanza ebbero gli studî del W. sulle origini dell' ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...