ALESSANDRINI, Emilio
Giuseppe De Lutiis
Nacque a Penne (Pescara) il 30 ag. 1942 da Berardo, avvocato, e da Armanda Moretti, quintogenito di sei figli. Nel dicembre 1946 la famiglia si trasferì a Pescara, [...] Pescara A. Jannucci in occasione dei funerali), in L'Avvenire, 11 febbr. 1979; G. Pansa, Storie italiane di violenza e terrorismo, Bari 1980, pp. 90-102; A. Ghirelli, Caro presidente, Milano 1981, ad Indicem; C. Stajano, L'Italia nichilista. Il caso ...
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Calabresi, Luigi
Emmanuel Betta
Una vita tranquilla
Nacque a Roma il 14 novembre 1937. Era il terzo figlio, dopo Adele e Wanda, di Paride, negoziante di vini e olii originario di Velletri, e di Amalia [...] nel 1988 questa tesi era diffusa e radicata nell’opinione pubblica, tanto che in un fortunato saggio sulla storia del terrorismo in Italia Calabresi era presentato come «poliziotto cresciuto alla scuola della Cia» (Bocca, 1988, p. 92). Il suo nome ...
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COSSIGA, Francesco
Umberto Gentiloni Silveri
Nacque a Sassari il 26 luglio 1928, secondogenito di Giuseppe e di Mariuccia Zanfarino. Venne battezzato con il nome del nonno paterno. Ebbe una sorella, [...] figura del presidente; una discontinuità profonda con le dinamiche dei suoi predecessori. Presenziò ai funerali delle vittime del terrorismo (il prof. Roberto Ruffilli, ucciso dalle Br a Forlì nel 1988) e degli attacchi mafiosi contro uomini delle ...
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FALCONE, Giovanni
Salvatore Lupo
Nacque a Palermo il 18 maggio 1939, terzo figlio (dopo Anna, nata nel 1934, e Maria, nata nel 1936) di Arturo, medico e direttore del laboratorio provinciale di igiene [...] un pool specializzato di inquirenti nel quale fossero applicate alle indagini sulla mafia i mezzi che nella lotta al terrorismo stavano dando frutti importanti. Fu Chinnici ad affidare a Falcone, nel maggio 1980, l’inchiesta sui contatti siciliani ...
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PECCHIOLI, Ugo
Claudio Rabaglino
PECCHIOLI, Ugo. – Nacque a Torino il 14 gennaio 1925, ultimo di tre figli di Dante e di Gioconda Dionisy.
La sua era una tipica famiglia della media borghesia: il padre, [...] , Roma 1974, pp. 259-273; La riforma democratica delle forze armate, Roma 1979 (con A. D’Alessio); prefazione a Rapporto sul terrorismo, a cura di M. Galleni, Milano 1981, pp. 5-44; Mafia e corruzione. Un libro scritto da 150.000 italiani, Milano ...
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CASERIO, Sante Ieronimo
Alessandro Coletti
Penultimo di otto fratelli, nacque l'8 settembre del 1873 a Motta Visconti, nelle vicinanze di Milano, da Martina Broglia e da Giovanni, che era un contadino [...] sociali, il pensiero anarchico, programmaticamente avverso alla violenza, faceva però registrare in quegli anni azioni di terrorismo, la cosiddetta "propaganda del fatto", posta in essere per lo più da individui isolati rispetto al movimento ...
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LAMA, Luciano
Giuseppe Sircana
Nacque a Gambettola, in Romagna, il 14 ott. 1921 da Domenico, ferroviere e militante del Partito popolare italiano (PPI), e da Noemi Paganelli. A Bologna, dove il padre [...] L. rivolse ripetuti appelli alla vigilanza nei luoghi di lavoro al fine di smascherare zone di omertà e complicità con il terrorismo.
Con l'esaurimento dell'esperienza dell'unità nazionale e il ritorno del PCI all'opposizione poteva dirsi concluso il ...
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AMENDOLA, Giorgio
Michele Fatica
Nacque a Roma il 21 nov. 1907 da Giovanni Battista, più noto come Giovanni (sul quale si veda la voce di G. Carocci, in Diz. biogr. degli Italiani, II, pp. 761-765), [...] da un "lavoro idiota"" ("E chi può negare che vi sia un rapporto diretto tra violenza in fabbrica e terrore?"). Il "filo rosso" del terrorismo iniziava - secondo l'A. - con l'opposizione alla politica delle riforme diffusa in Italia all'inizio degli ...
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CASTELLANI, Castellano
Claudio Mutini
Figlio di Pierozzo e di Ginevra di Pancrazio d'Empoli, nacque a Firenze nel 1461. La famiglia apparteneva a un ramo collaterale - ed economicamente debole - dei [...] non può rappresentarsi che come ricatto: rinfaccia il contrario o l'eterno del "come si è". Perciò corrisponde al terrorismo di una tautologia (la morte, dirà Michelangelo, "ferma per sempre in che stato altri assale") rispetto alla sperimentabile ...
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CAVRIANI, Federico
Renzo Paci
Decimo di tredici figli, nacque a Mantova il 16 sett. 1762 dal marchese Ferdinando e da Maria Rosa, Bentivoglio D'Aragona. La famiglia antica e illustre era anche, secondo [...] aristocratici e dei "fanatici" che prosperavano all'ombra dell'odiata libertà; una seconda volta, esaltando come necessario il terrorismo e invocando "il rigor della legge velocemente esercitato contro i rei di lesa nazione" e, infine, per convincere ...
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terrorismo
s. m. [dal fr. terrorisme]. – 1. Nella storiografia, il governo del Terrore in Francia, durante la Rivoluzione; per estens., regime politico, metodo di governo fondato sul terrore. 2. L’uso di violenza illegittima, finalizzata a...
terrore
terróre s. m. [dal lat. terror -oris, der. di terrere «atterrire»]. – 1. a. Sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggiore durata che lo spavento: suscitare, incutere t.; vista, scena,...