Maia
Clara Kraus
Nome di divinità greca. Fu la più bella delle sette Pleiadi, figlie di Atlante e di Pleione, e dal connubio con Giove generò Mercurio, nato in una grotta del monte Cillene in Arcadia [...] M. è nominata assieme a Dione, madre di Venere, in Pd XXII 144 Maia e Dïone: sono due vocativi e chiudono la terzina in cui D. riferisce come, grazie all'accresciuta facoltà visiva, abbia sostenuto la vista del sole e abbia potuto scorgere i due ...
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folgoreggiare
Bruno Basile
Verbo attestato solo in Pg XII 27 Vedea colui che fu nobil creato / più ch'altra creatura, giù dal cielo / folgoreggiando scender, ove il folgoreggiando sta per " a modo di [...] .
Molto bene il Cesari (Le bellezze della D.C., Venezia 1859, II 232) annota: " Io credo che Dante quando scrisse questa terzina, avesse l'occhio a quel detto di Cristo (Luca X 18) ‛ Videbam Satanam sicut fulgur de caelo cadentem ', e dico... che ...
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repluere
Francesco Vagni
Latinismo, in Pd XXV 78 in altrui vostra pioggia repluo, con il valore di " riversare ", inteso in senso spirituale: " ripluo; cioè rinfondo e rimetto: imperò che quello, che [...] e reso transitivo (oggetto interno); sul piano retorico-stilistico il Sapegno sottolinea, a conferma del tono alto della terzina, le replicazioni di suoni e di concetti in pioggia... repluo, come antecedentemente, al v. 76, in stillasti... stillar ...
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acrostico
Lia Baldelli
. Soltanto piuttosto recentemente sono stati indicati alcuni a. nell'opera dantesca: nessuno era stato notato dai commentatori antichi.
Sarà opportuno dir subito che alcune di [...] inizianti con la particella vocativa O, con esempi di violenti che furono la rovina di sé stessi; il terzo gruppo è di quattro terzine che si aprono con Mostrava, con esempi di violenti contro il prossimo; i tre gruppi sono chiusi da una tredicesima ...
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Uccellatoio
Adolfo Cecilia
Poggio a nord di Firenze, otto o nove Km dalle mura della città medievale, presso la via bolognese, non lontano da Pratolino (Benvenuto: " Est autem Uccellatoius mons extra [...] zona del poggio, l'Apparita, si può scorgere la pianura nella quale sorge Firenze.
È ricordato in Pd XV 110, nella terzina nella quale Cacciaguida, attraverso il confronto tra due colli, l'U. presso Firenze, Montemario (v. MONTEMALO) a Roma, mette a ...
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Ganimede
Clara Kraus
Personaggio mitico, considerato dagli antichi come simbolo della bellezza perfetta.
Figlio di Tros, re di Troia, sarebbe stato rapito dell'aquila di Giove o da Giove stesso trasformato [...] fare da coppiere agli dei (cfr. Ovid. Met. X 155-161; Virg. Aen. V 254 ss.).
È ricordato in Pg IX 23, al centro della terzina in cui D. rievoca l'episodio mitico di G. per indicare con una perifrasi che era il monte Ida il luogo dove gli era parso di ...
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BETTI, Salvatore
Mario Scotti
Nacque a Roma, dai marchigiani Teofilo e Maria Buzzetti, il 31 genn. 1792.
Era nipote del pesarese Cosimo Betti (Orciano, 28 marzo 1727 - ivi, 28 marzo 1814, magistrato [...] . 1794; 3 ediz., Pesaro 1802): in settanta canti, ha per argomento la distruzione del mondo visibile, per metro la terzina dantesca, per fonti le visioni bibliche da Isaia all'Apocalisse.
La fortuna, presso i contemporanei, di quest'opera farraginosa ...
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sorriso
Domenico Consoli
Ha una sola presenza, sottolineata dalla rima, in Pd XVIII 19 Vincendo me col lume d'un sorriso, / ella mi disse: " Volgiti e ascolta; / ché non pur ne' miei occhi è paradiso [...] non apertamente ride; imperò che l'aperto ridere mostra dissoluzione ") quanto ai motivi a cui accenna il Momigliano: " la terzina che chiude questa scena, è scritta con una mano d'incomparabile leggerezza, e conserva alla Beatrice beata, insieme con ...
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colubro
Andrea Mariani
Schietto latinismo (coluber); nell'unico caso in cui è usato non vale, genericamente, " serpente ", bensì indica l'aspide velenoso con il morso del quale la regina d'Egitto si [...] parte dalle rime (latra, Cleopatra, atra, e colubro, rubro); contribuisce dunque a rievocare con immediata evidenza la scena: " La terzina isola, con una forte condensazione, in un tragico quadro, la fine di Cleopatra: nota la convergenza delle tinte ...
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snodarsi
Andrea Mariani
Affine a ‛ disnodare ' (v.), che appare più volte, s. è usato in Rime CXVI 5 Amor... / dammi savere a pianger come voglia, / sì che 'l duol che si snoda / portin le mie parole [...] dio d'amore, affinché lo aiuti a esprimerlo a parole proprio come egli lo sente. Passo interessantissimo, che ricorda la ben più famosa terzina di Pg XXIV 52-54. In ambedue i casi, ma forse ancor più nel passo di Rime, D. insiste sulla differenza fra ...
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terzina
s. f. [der. di terzo]. – 1. Strofa di 3 versi: una t. di settenarî; le due t. del sonetto. Come metro a sé (terzine o terza rima), è composta di 3 endecasillabi, di cui il 1° rima col 3°, mentre il 2° dà la rima al 1° e al 3° della...
terzino1
terzino1 agg. [der. di terzo]. – Figura t., nel linguaggio della storia e della critica dell’arte, figura rappresentata (nella pittura o nella scultura) in grandezza che è un terzo del naturale.