Pittore (Venezia 1518/1519 - ivi 1594), dovette il soprannome alla professione di tintore esercitata dal padre. Uno dei massimi innovatori del Rinascimento veneziano, fin dalle sue prime opere si nota [...] Storie della Vergine). Il secondo e il terzo gruppo sono quelli più significativi nella storia dello stile del Tintoretto. Nel Presepio della sala superiore la luce esalta l'arditissima doppia prospettiva delle due scene sovrapposte, puntualizza il ...
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Elena Volpato
La Biennale di Tintoretto
La 54a edizione della Biennale internazionale d’arte di Venezia si è svolta sotto la direzione di Bice Curiger, fondatrice della nota rivista svizzero-americana [...] Ha suscitato molta attenzione la scelta di presentare nella sala d’onore del padiglione centrale tre grandi tele del Tintoretto, poste a simbolo dell’arte d’illuminazione sia per il drammatico contrasto chiaroscurale sia per la loro natura visionaria ...
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Pittore e architetto (Lodi 1569 - Graz 1633). Formatosi a Venezia presso il Tintoretto, fu dal 1589 pittore di corte dell'arciduca Ferdinando del Tirolo. Dal 1597, a Graz, fu al servizio di Ferdinando [...] d'Asburgo (poi imperatore Ferdinando II), anche come architetto. Eseguì numerose pale d'altare per le chiese di Graz, dove fondò (1620) una confraternita di pittori. Il suo capolavoro architettonico, che ...
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Pittore (Anversa 1540 - Venezia 1596). Nel 1573 fu a Venezia, dove collaborò col Tintoretto e altri maestri veneziani alla decorazione della sala del Gran Consiglio nel Palazzo Ducale. In altre opere sue [...] (Palazzo Reale e Accademia di Venezia; parrocchiale di Merano; museo di Vienna), reminiscenze del Tintoretto si mescolano ad altre desunte da Cima da Conegliano. Le sue cose migliori sono paesaggi di carattere decorativo, con baccanali e ...
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Pittore (Venezia 1566 - ivi 1638). Tra i tanti manieristi veneti che si ispirano a Tintoretto e a Palma il Giovane, si distinse per una delicata sensibilità coloristica e per certi accenti correggeschi [...] (ritratto di Giulia d'Este, Mantova, Palazzo Ducale) ...
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Pittore (Ferrara 1550 circa - ivi 1620). Si formò sul manierismo ferrarese e su Veronese, Tintoretto, I. Bassano. Importante, intorno al 1590, l'influsso dei Carracci (Scene mitologiche, Roma, galleria [...] Borghese), evidente tanto nei paesaggi animati da piccole figure, non privi di riferimenti nordici (Martirio di s. Venanzio, Houston, S. Campbell Blaffer Gallery) quanto nell'intimo tono devozionale dei ...
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Pittore (Murano 1561 - Venezia 1605). Formatosi sugli esempî di P. Veronese, di Palma il Giovane e del Tintoretto, operò nello spirito della Controriforma con un gusto particolare per il chiaroscuro e [...] per gli effetti luministici. Tra le sue opere a Venezia: Storie della Passione, in S. Giuliano (1585), tre monocromi nel soffitto della Sala del Maggior Consiglio (1585). La caduta della manna e La crocefissione ...
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Mosaicista veneziano (m. 1594). Nel 1532 entrò come apprendista nella fabbrica di S. Marco. Eseguì mosaici su cartoni del Tintoretto (Le nozze di Cana, 1566-68) e del Veronese (La guarigione del lebbroso [...] e del cieco nato, 1568-72) ...
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Mosaicista veneziano (m. 1631 circa), attivo dal 1577. Eseguì varî mosaici per S. Marco, a Venezia, tratti da cartoni del Tintoretto, di Palma il Giovane, dell'Aliense. ...
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Pittore (Verona 1544 circa - Venezia 1609), nipote di Paolo Veronese, che dapprima imitò, volgendosi poi ai modi di Palma il Giovane e del Tintoretto (opere a Venezia, in S. Nicolò dei Mendicoli, S. Giovanni [...] Crisostomo) ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...