Epistolografia e retorica
Giuseppina Brunetti
"I seni fecondi della retorica nutrono gli ingegni raccolti nella corte sveva" (Huillard-Bréholles, 1895, p. 372): così Pier della Vigna stigmatizza il [...] 1990): basti pensare a figure-ponte come Tommasoda Gaeta o all'enorme valore intellettuale di uomini Antonelli, Rima equivoca e tradizione rimica nella poesia di Giacomo daLentini, "Bollettino del Centro di Studi Linguistici e Filologici Siciliani", ...
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Cultura cavalleresca
Maria Luisa Meneghetti
Nell'arco dei cent'anni che precedono gli inizi della Scuola poetica siciliana, un genere letterario del tutto nuovo ‒ il romanzo cortese-cavalleresco ‒ nasce, [...] passa per li ochi e lo core diparte", e più tardi daTommasoda Faenza ai vv. 21-28 della canzone Spesso di gioia nasce modo definitivo (Cligès, vv. 726-733, e Giacomo daLentini, Amor è un‹o› desio che ven da core, vv. 9-11: "che li ochi rapresenta‹ ...
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BEROARDI, Guglielmo (Berovardi, Berrovardi)
Eugenio Ragni
Nacque a Firenze, probabilmente intorno al 1220: tra gli ufficiali ad cavallatas eletti il 6 febbr. 1260 è nominato, infatti, suo figlio Ruggero [...] di proprietà del B., poste presso la chiesa di S. Tommaso ("S. Famé") in Mercato Vecchio, vennero distrutte. Ne 9, c. 74 r, "Gravosa dimoranza" è adespota, e a "notar Iacomo" daLentini è attribuita "Membrando ciò ch'amore" (c. 63 r); la quale per l ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] la distinzione tra essere vero e sembrare vero. Gorgia di Lentini, loro allievo, e Trasimaco di Calcedonia diedero in Atene i scolastica, espressa ai livelli più alti da Bernardo di Chiaravalle, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino. Fiorivano intanto le ‘ ...
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GARGALLO, Tommaso, marchese di Castel Lentini
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Siracusa il 25 sett. 1760 da Filippo, barone del Priolo e dal 1794 marchese di Castel Lentini, e da Isabella Montalto. Affidato [...] 18 anni il G. possedeva già una cultura tale da impressionare favorevolmente I. Pindemonte, che lo conobbe al alfieriana, ibid., IV (1973), pp. 161-164; G. Gargallo di Castel Lentini, Le lettere dell'Alfieri a G. e le loro vicende, ibid., III (1972 ...
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